“Aiuto, mi hanno aggredito e rapinato”. Ma si è inventata tutto

DESENZANO – Una 60enne desenzanese segnala a una volante di essere stata vittima di una violenta aggressione in via Cavour. Ma si era inventato tutto. Indagata per simulazione di reato e procurato allarme.

Il Commissariato di Pubblica Sicurezza di Desenzano del Garda ha indagato in stato di libertà una donna italiana di anni 60 residente a Desenzano per i reati di simulazione di reato e procurato allarme.

Dopo essere caduta procurandosi una ferita alla testa, la donna ha detti gli agenti  di essere stata aggredita nel tentativo di evitare di dare una brutta immagine di sé sul posto di lavoro ed in famiglia.

La vicenda ha avuto inizio una sera della scorsa settimana quando la donna segnalava ad una volante in servizio di perlustrazione di essere stata poco prima vittima di una violenta aggressione avvenuta in  via Cavour ad opera di un giovane che dopo averla afferrata per il cappuccio del cappotto la spingeva violentemente contro la recinzione di un’abitazione asportandole il cellulare contenuto nella borsa.

La presunta vittima veniva immediatamente soccorsa e trasportata al Pronto Soccorso dell’ospedale per le cure del caso. Qui i sanitari riscontravano una ferita lacero contusa alla fronte giudicata guaribile in sette giorni.

Il giorno successivo la donna presentava una circostanziata denuncia in Commissariato, nella quale confermava quanto dichiarato nella prima segnalazione.

Ma qualcosa non tornava. Così l’attività investigativa posta in essere dagli agenti agli ordini del Vice Questore dott. Bruno Pagani, anche attraverso la visione di immagini delle telecamere del sistema di videosorveglianza, permetteva di riscontrare evidenti incongruenze nelle dichiarazioni rese dalla donna.

La stessa, messa di fronte a tali evidenze, ammetteva di aver mentito in merito all’aggressione subita e di essersi ferita accidentalmente inciampando sul marciapiede e finendo rovinosamente contro una cancellata.

La donna giustificava tale comportamento per lo stato confusionale in cui si sarebbe trovata a causa del colpo alla testa subito nonché al tentativo di evitare di dare una brutta immagine di sé sul posto di lavoro ed in famiglia.

La donna è ora indagata in stato di libertà per i reati di simulazione di reato e procurato allarme.

Il Commissariato di Pubblica sicurezza a Desenzano del Garda.

 

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