Valle delle Cartiere, un parere sul ponte tibetano e un’idea alternativa

TOSCOLANO - Riceviamo dal consigliere Davide Boni una lettera in merito alla proposta del centrodestra di un ponte tibetano in Valle delle Cartiere. Dice Boni: "Vuota spettacolarizzazione del territorio. Piuttosto sfruttiamo i camminamenti delle seriole per creare un percorso avventura".

Ecco la lettera di Davide Boni.  Il titolo: Ponte “Tibetatno” o Camminamento “Toscolano”?

Gentilissimo , le scrivo per offrire il mio punto di vista circa un articolo comparso sul Bresciaoggi del 8 marzo  dal titolo  “Un ponte alla “Tibetana” per la Valle delle Cartiere”.

L’idea lanciata da alcuni politici locali di Toscolano Maderno sarebbe quella di unire i due lati della forra della Valle delle Cartiere (la forra di Garde) con una struttura sospesa per consentirne l’attraversamento.

Non mi attardo a discutere sulle complicazioni di carattere tecnico della proposta (i terreni sulla forra sono entrambi privati; la necessità di realizzare un’infrastruttura altamente impattante in un contesto geologico complicato per ancorare la passerella; l’impatto paesaggistico; le altre priorità in termini di valorizzazione e messa in sicurezza della Valle in seguito alla tragedia del giugno scorso).

A mio avviso la cosa più interessante della proposta consiste in ciò che non vi emerge di esplicito, ovverosia nel rapporto con il territorio che la proposta stessa lascia trasparire, fondato su una vuota spettacolarizzazione che ha per scopo solo quello di offrire una finta-esperienza-estrema tanto banale quanto accessibile a tutti.

La cosa è tanto più interessante quanto più l’amministrazione di cui ho fatto parte ha lavorato per 5 anni cercando di coniugare questa imprescindibile istanza di spettacolo, tanto tipica del tempo presente quanto  di per sè idiota, con una premessa di sostenibilità ambientale che deve ormai essere la sola che guida le azioni di un soggetto pubblico, in particolar modo per ciò che riguarda la promozione territoriale.

E’ per tale ragione che mi permetto di contrapporre esplicitamente all’idea avanzata dai politici di centro destra ciò che è scritto nel programma della lista con cui la Sindaca ha rivinto le elezioni (settore Turismo): sfruttare i kilometri di camminamenti delle seriole che costeggiano il fiume per creare un percorso avventura, da rendersi percorribile solo se accompagnati da professionisti.

Non sarebbe più stimolante immaginarsi di scoprire dall’alto la Valle delle Cartiere sfruttando camminamenti, gallerie ed infrastrutture secolari piuttosto che lungo un ponte qualsiasi?

La nostra cultura di valorizzazione turistica non deve ammiccare alla superficialità tipica del peggior consumismo e della “democarzia del selfie”, ma piuttosto suggerire la lentezza e la profondità di sguardo quali chiavi privilegiate per entrare in sintonia con un territorio.

La valle delle Cartiere.

 

Foto in alto tratta dal sito it.wikiloc.com/percorsi-escursionismo/val-sorda-e-ponte-tibetano

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