Si apre per manutenzioni il tunnel scolmatore Adige-Garda

LAGO DI GARDA – Riapre, per la manutenzione periodica, il tunnel scolmatore Adige-Garda. Sul lago qualche perplessità per l'immissione di acqua dal fiume Adige, di temperatura e qualità diversa. 

La Provincia di Trento ha annunciato che ai primi di marzo la galleria di 11 km che corre nel sottosuolo da Mori a Torbole, realizzata negli anni Cinquanta per scaricare l’acqua dell’Adige nel Garda quando il fiume è in piena, riaprirà i battenti per «effettuare prove di scarico e tenuta delle paratoie».

Le manovre inizieranno lunedì 2 marzo per terminare venerdì 6, periodo in cui è istituito il divieto di navigazione in corrispondenza dello sbocco della galleria, per un raggio di 200 metri. L’apertura delle paratoie, fa sapere Trento, «comporterà uno scarico di circa 50 metri cubi al secondo d’acqua mista a limi e sabbie».

Cosa che sul Garda non piace a molti: passi per le emergenze, come quella dell’ottobre 2018, quando lo scolmatore salvò Verona dall’alluvione, ma siamo sicuri – si chiede la gente – che tutte queste prolungate prove di carico siano necessarie?

Si tratta di manovre periodiche obbligatorie , indispensabili per verificare che tutto funzioni a dovere in caso di emergenza. Coma accadde a fine ottobre 2018, quando la tempesta Vaia e un’ondata di maltempo flagellarono il nord Italia. Allora, in 16 ore di apertura, si scaricarono nel lago la bellezza di 17 milioni di metri cubi d’acqua di fiume.

Ottobre 2018: l’acqua dell’Adige si riversa nel Garda allo sbocco dello scolmatore Mori-Torbole.

 

Disastro ambientale? Le indagini successivamente attuate da Arpa Veneto e dalla Fondazione Edmund Mach non evidenziarono «alterazioni significative dello stato di qualità delle acque», eccetto una diminuzione della trasparenza causata dalla grande quantità di fanghi e sabbie immessi nel bacino. Ma il dubbio sul carico di inquinanti che potrebbero finire nel Garda rimane. Ed è legittimo, visto che dal bacino attingono molti acquedotti comunali.

«Vigileremo – dice il segretario della Comunità del Garda Lucio Ceresa – affinché il tunnel rimanga aperto il minimo necessario ed esclusivamente per fini manutentivi. Altre ragioni, del resto, non se ne vedono: l’Adige non è in piena e il lago è a livelli ottimali».

Aggiungere Ceresa: «Non è più tollerabile la leggerezza con cui la provincia autonoma di Trento approccia la questione. Mi sono molto risentito, sono anacronistici e non considerano il lago quale soggetto principale, il logos , il Verbum , di tutto il sistema Del bacino interregionale».

Si segnala infine che il Contratto di lago che sarà sottoscritto il 10 marzo prevede finalmente la presenza di un rappresentante gardesano nella commissione che gestisce il tunnel, individuato nel sindaco di Malcesine, Giuseppe Lombardi. Ma per ora decide Trento, con il Garda a fare da spettatore.

Nel video qui sotto l’apertura della galleria nell’ottobre 2018.

Questa notte hanno aperto la galleria Adige-Garda così da far defluire parte della portata del fiume Adige nel lago.video inviatoci da Stefano Toblini

Posted by Garda-outdoors on Monday, 29 October 2018

 

 

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