Una piazzetta al posto del benzinaio, il Comune verso l’esproprio

SALÒ – Il Comune ha avviato il procedimento per l'acquisizione forzosa dell’area carburante che si affaccia su Piazza San Bernardino. L'operazione finalizzata al riordino della zona del teatro, il cui restauro è ai nastri di partenza.

L’operazione di restauro del vecchio teatro comunale, ai nastri di partenza col primo lotto di lavori, comporterà inevitabilmente anche una rivisitazione delle aree d’intorno. È in quest’ottica che il Comune ha avviato il procedimento amministrativo diretto all’«apposizione del vincolo preordinato all’esproprio» sull’area carburante che si affaccia su Piazza San Bernardino, all’angolo tra via Pietro da Salò e vicolo Orti.

Si tratta di un procedimento per l’acquisizione forzosa dell’area su cui ora si trova un distributore di benzina, evidentemente considerato incompatibile con la futura destinazione di questa zona, ma anche in contrasto con la tendenza consolidata di limitare il traffico nei centri storici, rubando spazi alle auto per riconvertirli in luoghi di socialità e di incontro.

Così il Comune ha dato avvio al procedimento di specifica variante al Pgt finalizzata alla riqualificazione dell’area carburante e all’apposizione del vincolo preordinato all’esproprio. Si legge nella comunicazione di avvio della pratica urbanistica: «Nell’ambito degli interventi di riqualificazione del teatro, l’Amministrazione intende naturalmente procedere al miglioramento del contesto esterno dello stesso, attraverso una rivisitazione del sistema della sosta e una valorizzazione dell’arredo urbano, ricostituendo una piazza in luogo di una strada e dell’area annessa a distributore carburante di via San Bernardino».

 

Ci troviamo in uno dei principali ingressi al centro storico salodiano (tant’è che qui, nel 1584, venne costruita la «porta della Rive», spostata più ad occidente nel 1628), che conduce prima a Piazza Sergio Bresciani e poi alla rinnovata Piazza Vittorio Emanuele II, la Fossa.

In futuro Piazza San Bernardino costituirà una sorta di dehor esterno al teatro. Da qui l’esigenza di una riqualificazione generale. Un’altra novità sul fronte dell’operazione teatro è rappresentata dalla costituzione di una servitù di passaggio per le uscite di sicurezza nel «Palazzo Cipani», attiguo al teatro.

Nel frattempo sono in fase di affidamento i lavori del primo lotto dell’atteso restauro, intervento da 1 milione e 483mila euro finanziato con gli oneri di urbanizzazione dovuti da Tavina Spa per la realizzazione dello stabilimento a Cunettone. L’esecuzione del primo lotto, dedicato a tutti i lavori edili e strutturali, renderà già possibile l’accesso in sicurezza ad alcune zone degli interni. Potremo insomma scoprire cosa si cela dietro quel portone sovrastato dalla scritta «Teatro Comunale», chiuso da mezzo secolo.

L’interno del teatro di Salò.

 

 

 

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