La storia recente (ma non troppo) dei Multiscafi alla Centomiglia

GARGNANO - Continua #tuttiacasa a leggere un libro, un racconto, a guardare le immagini della vela, del Garda, delle sue regate. L'iniziativa è nata sulla pagina fb del Circolo vela Gargnano. Oggi tocca alla recente (ma non troppo) storia dei Multiscafi alla Centomiglia. Vinsero nel 1965 e nel 1969 anche il Trofeo Gorla. Il racconto dell’olimpionico Fabio Albarelli. Nel 1983 al Gorla un Trimarano con Flavio Scala.

MultiCento, multiscafi che sono, negli anni 2000, la novità della Centomiglia e del Gorla. Non è proprio così.

La storia inizia nel lontano 1965 quando a vincere la regata a tutto lago è il Il catamarano “Bex”. E’ una carena di circa 6 metri. Appartiene alla serie francese Exocet Senior. Porta il nome del suo stesso skipper che rappresentava lo Yacht Club di Piriac sur Mer della Bretagna. Partenza di notte, venti al traverso, una battaglia infinita con i 5.50 dei liguri Pietro Reggio e Beppe Croce, in grado di rimontare ad ogni tratto in bolina . Poi la volata finale con la discesa da Riva verso Gargnano.

 

I francesi sono sotto la costa veronese. Il loro è un bordo vincente. Da Brenzone esce la brezza dell’Ora e sospinti da questa volano a cogliere il successo assoluto. Con l’Exocet di Andrè Bex i pluriscafi entrano nella leggenda della Centomiglia. Gli altri, nella classifica, sono il “Voloira III” di Reggio, “Manuela VI” di Croce, “Liz”, la Star di Scala, “Lupa” di Taddei, “Voloira” di Zeno Peretti Colò, “Aquila” della Marina Militare.

La seconda affermazione arriva nel 1969. Un anno dopo aver conquistato la medaglia di Bronzo alle Olimpiadi del Messico il veronese Fabio Albarelli, scomparso qualche anno fa, si presenta al via della 19a edizione della Centomiglia con un Tornado, cat di 6 metri di lunghezza che diventerà categoria olimpica nel 1976.

Fabio Albarelli (da L’Arena di Verona).

 

“Con mio cugino – raccontò Albarelli dopo la sua vittoria – avevo acquistato un catamarano classe “B” tipo Tornado (lo stesso che è stato riconosciuto dalla Federvela mondiale e che dovrebbe essere ammesso alle Olimpiadi ) è arrivato sul Garda una ventina di giorni prima della Centomiglia. Ho avuto modo di provarlo con tutti i venti ed è una barca che mi ha impressionato per la velocità, stabilità e soprattutto per la sua sensibilità, cosa, a quanto dicono, molto rara per un catamarano”.

Interessanti i dettagli tecnici svelati sempre da Albarelli: “In allenamento, ho impiegato da Bogliaco a Torri (circa 9,5 Km.), al lasco, con vento sui 7/8 metri al secondo: 15 minuti, il che vuol dire una media di circa 40 Km/h. Non ero comunque certo di vincere la Centomiglia, anzi, non sapevo come si sarebbe comportato in bolina stretta rispetto alle altre imbarcazioni; inoltre, con vento leggero, non era certo un razzo. Ho scelto come prodiere il giovanissimo (17 anni) Franco Oradini di Riva – spiea ancora Albarelli – il quale, ben dotato fisicamente, mi dava molte garanzie, essendo molto pratico di catamarani. Alla fine la mia scelta è risultata validissima”. Non solo vinse. Dominò. Tanto che gli organizzatori vietarono da quell’anno la partecipazione ai multiscafi a “deriva” lasciando uno spazio aperto per le versioni a bulbo e cabinate.

Nel 1980 il trimarano svizzero “Exaltation 3”, dotato di una piccola cabina e con a bordo il salodiano Giuseppe Cobelli, si piazzò brillantemente terzo.

L’arrivo in massa dei poliscafi dal lago di Ginevra indusse il Circolo Vela ad escludere questo tipo di carene in tutte le varianti. Non mancarono le polemiche. Addirittura nell’81 arrivarono quattro trimarani che corsero fuori classifica. Ci fu una parentesi nel Gorla del 1983 quando il tri “North Star” del velaio tedesco Wagner con alla barra Flavio Scala volò davanti a tutti i maxilibera.

Adesso dopo 25 anni i Multiscafi tornano con una regata tutta loro: la “MultiCento”. E sarà un rinnovato agonismo. E’ una regata “sperimentale” come sottolineano al Circolo Vela Gargnano – con barche di varie lunghezze, dal grande Volvoextreme di quasi 13 metri, al Seacart 30 di 9 metri, al trimarano di 28 piedi “Bmw-Procar” dei fratelli Marega, agli M 20 firmati dallo svedese Marstrom, a Torando olimpici ed i Formula 18, scafi che animano i grand raid, regate in più giorni magari di 300-500 miglia. Sarà una prova “Test” per capire come collocarli , con una identità tutta loro, nel grande spettacolo che ogni anno sa offrire la Centomiglia a tutto lago.

Poi sono arrivati gli X 40, le vittorie di Roberto Benamati e Matteo Pilati, sopratutto il nuovo record (5 ore e 35 minuti del 2018) dell’X 40 ungherese “The Red”.

 

 

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