#iorestoacasa. Stasera in tv “Notte italiana”, l’esordio di Carlo Mazzacurati

I cinema sono chiusi. Allora Camilla Lavazza ci consiglia cosa guardare in tv. Questa sera, sabato 4, su Rai Storia alle 21.10 c'è «Notte italiana», film del 1987 che segna l'esordio alla regia di Carlo Mazzacurati, regista padovano morto nel 2014.

Trama: L’avvocato Otello Morosiani viene incaricato dall’assessore Melandri di stimare un’ampia area di terreni nel Delta del Po che deve essere espropriata per divenire Parco Naturale e, contemporaneamente, di indagare su una ragazza di nome Daria. Giunto sul posto l’avvocato è subito attratto dalla bellissima Daria, che vive con il padre Italo ed il figlioletto Enzo. Conosce alcuni dei caratteristici abitanti e tutto sembra andare per il meglio, nonostante i tentativi di corruzione dell’imprenditore Tornova, ma il Delta nasconde molti segreti…

Critica: Il Delta del Po è una terra molto cinematografica, in cui si ha sempre l’impressione che tutto possa accadere, e Notte italiana, film di un triplice esordio (Mazzacurati come regista, Marco Messeri come protagonista e Nanni Moretti come produttore) sa coglierne perfettamente l’atmosfera tra il surreale e la suspense.

Anche se sono passati diversi anni, la trama è ancora attuale e colpisce nel segno sia per quanto riguarda la tematica ambientale (i danni causati dallo sfruttamento selvaggio dell’estrazione del metano, l’arricchimento ad ogni costo), sia politico (la corruzione, male atavico) grazie anche ad una trama solidissima e non scontata, di cui non si può svelare troppo perché rivela sorprese fino alla fine.

Insieme al simpatico avvocato Morosiani, interpretato magistralmente da Marco Messeri, ci addentriamo in questa terra misteriosa conoscendone gli abitanti, non prima di aver affidato il suo pastore maremmano ad una pensione per cani (tenera la scena in cui l’avvocato chiude la porticina della gabbia, si allontana e poi torna indietro per abbracciare l’animale, eccellente esempio di come una sceneggiatura possa tratteggiare un personaggio con un solo gesto).

I residenti sono inizialmente presentati come simpatiche macchiette: la locandiera impicciona, la famiglia di Rom che vive nella roulotte accanto alla pensione (Roberto Citran nei panni del capofamiglia ci regala alcune scene esilaranti e battute memorabili: “Meglio amico con difetti che niente amico, eh!”) il burbero e ribelle Italo (Remo Remotti) sempre pronto ad ubriacarsi di grappa nostrana, padre dell’affascinante Daria (un peccato che un’attrice così brava e bella non abbia proseguito, per sua scelta, la carriera cinematografica) che gestisce la pompa di benzina (altro luogo caratteristico della zona).

Tra i due nasce spontaneamente un sentimento delicato e gentile, di persone che trovano l’uno nell’altra ciò di cui sentivano la mancanza, la comprensione prima di tutto.

Ci sono poi i tecnici che insieme all’avvocato effettuano i rilievi, la cui parte è affidata al duo comico dei Gemelli Ruggeri, il ragazzo punk che la sera suona la fisarmonica nella balera del paese e il padrone della catena di allevamento di polli, lo spregiudicato Tornova, che pur tentando di corrompere l’avvocato sembra ammirare la sua onestà.

Ma il film offre molto di più che la semplice fotografia di un mondo che non c’è più, magari da osservare con nostalgia, in cui anche i cattivi, in fondo, potrebbero apparire innocui.

La bravura di Mazzacurati consiste proprio nel far salire di livello la storia con scarti impercettibili, seminando indizi come nei migliori gialli, dove nessun particolare è da trascurare, facendo crescere la tensione e portando ogni pezzo ad incastrarsi perfettamente.

Lo aiutano, oltre ai bravi interpreti, anche i panorami stranianti del Delta, la pianura senza orizzonte, l’atmosfera che sa essere davvero opprimente sotto la pioggia, oppure romanticamente malinconica al tramonto, i casoni di mattoni sprofondati nel terreno, isolati su lingue di sabbia perse nel mare, i lunghi filari di pioppi, i campi sterminati solcati di canali, un paesaggio possente che appare subito famigliare ma in cui si rimane sempre stranieri, alla ricerca di “qualcosa” ma, come recita un’altra battuta del gitano Gabor: “”Vita di uomo è cercare qualcosa”.

(Camilla Lavazza)

NOTTE ITALIANA – La scheda del film

Anno: 1987

Regia: Carlo Mazzacurati

Soggetto e sceneggiatura:

Franco Bernini, Carlo Mazzacurati

Personaggi e interpreti (Doppiatore):

Marco Messeri: Otello Morsiani

Giulia Boschi: Daria

Remo Remotti: Italo

Tino Carraro: Melandri

Memè Perlini: Checco

Mario Adorf: Tornova

Silvana De Santis: padrona della locanda

Antonio Petrocelli: Paschero

Gemelli Ruggeri: geometri

Filippo Cilloni: Enzo

Roberto Citran: Gabor

Vasco Mirandola: punk

Fotografia: Agostino Castiglioni

Montaggio: Mirco Garrone

Musiche: Fiorenzo Carpi

Scenografia: Giancarlo Basili, Leonardo Scarpa

Trucco: Gianfranco Mecacci

Costumi: Maria Rita Barbera

Produttore: Angelo Barbagallo, Nanni Moretti

Casa di Produzione: Sacher Film, Rai

Durata 93 min

 

 

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