Sali a bordo della storica motonave Zanardelli

DESENZANO DEL GARDA - Nelle giornate di lunedì 21, martedì 22, mercoledì 23 dicembre 2020, la storica motonave Zanardelli costruita nel 1903 e ormeggiata nel porto di Desenzano del Garda, verrà aperta al pubblico.

Gli orari di accesso sulla nave saranno dalle ore 10:00 alle 12:00 e dalle 14:30 alle 16:30.

A bordo saranno trasmessi i video dei lavori di ristrutturazione della motonave ultimati lo scorso anno (ne abbiamo scritto qui), di cui si è conservato il tradizionale stile liberty tipico dell’epoca.

Il Direttore d’esercizio Giovanni Lorenzo Belloi afferma che “si tratta di una iniziativa per contribuire a ravvivare l’atmosfera natalizia e per dare un messaggio di positività sul territorio gardesano.”

L’accesso sarà organizzato in modo da garantire il distanziamento interpersonale ed evitare assembramenti in massima sicurezza.

Info: www.navigazionelaghi.it

 

 

 

 

 

LA STORIA DELLA MOTONAVE ZANARDELLI

L’ex piroscafo costruito nel 1903 dalla Ditta Escher Wiss di Zurigo, prende il nome dal presidente del Consiglio Giuseppe Zanardelli, scomparso il 26 dicembre dello stesso anno. Durante il secondo conflitto mondiale é stato requisito dai tedeschi e poi dagli alleati ed utilizzato anche per azioni di guerra.

Rimodernata nel 1982 e nel 2002, è una delle ormai rare navi d’epoca funzionanti sui laghi italiani ed è dotata di due grandi sale arredate in stile liberty, di zone scoperte a prora ed a poppa con oltre 100 posti a sedere, mentre le cucine assicurano pranzi per più di 150 coperti. Nella sala del ponte superiore si può allestire una zona da ballo.

La motonave é stata ripetutamente revisionata nel corso dei decenni con la massima cura, conservando il più possibile intatto non solo l’aspetto ma anche i materiali originali che concorrono a creare in crociera un’atmosfera di romantiche suggestioni.

 

Ditta costruttrice ed anno:

• Escher Wiss di Zurigo – 1903

Caratteristiche:

  • stazza lorda t. 278,21
  • lunghezza f.t. m. 49,20
  • larghezza f.o. m. 6,20
  • velocità max Km/h 20Portata:
  • portata massima n. 500 persone
  • posti a sedere n. 250 di cui n. 150 al copertoPosti ristorante consigliati:
  • ponte di coperta n. 66
  • ponte superiore n. 84

Nel 2019 la Motonave Zanardelli è stata totalmente ristrutturata, dotata della più innovativa tecnologia pur mantenendo esteticamente i suoi tradizionali tratti distintivi esaltandone il design liberty dei primi del novecento. Un museo galleggiante, una perla della navigazione italiana.

 

 

La Grande Guerra. Il 23 maggio 1915, in seguito alla dichiarazione di guerra contro l’Impero Austro-Ungarico, lo Zanardelli, al pari del resto della flotta dell’Impresa, rientrò a luci spente a Peschiera, dove venne requisito, verniciato di grigio, armato e posto sotto il comando di un ufficiale della Regia Marina, mentre l’equipaggio fu militarizzato. Una parte della flotta fu poi restituita all’Impresa, mentre il Zanardelli, come diverse altre unità, rimase requisito ed armato sino al termine del conflitto venendo utilizzato per il trasporto delle truppe e dei viveri.

Durante il secondo conflitto mondiale lo Zanardelli fu protagonista di un tragico episodio.  Alle 11.45 del 6 novembre 1944 lo Zanardelli, al comando del capitano Bernardo Martinelli (fratello del nonno del sindaco di Limone sul Garda, Antonio Martinelli ) e con a bordo 9 uomini di equipaggio e circa 200 passeggeri, si trovava in servizio nei pressi di Limone del Garda, quando venne improvvisamente attaccato da due cacciabombardieri angloamericani.

Gli aerei mitragliarono il battello, colpendolo sul lato di dritta, a centro nave e nella timoniera, dove, insieme al comandante Martinelli, si trovavano i marinai Francesco Bertera e Guerrino Ceccon.

La prima raffica di mitragliatrice uccise sul colpo l’aiuto timoniere Bertera e ferì a morte il comandante Martinelli, mentre il marinaio Ceccon (che per la sua condotta fu poi promosso a pilota), rimasto illeso, prese il comando del piroscafo, che riuscì a portare in salvo verso il porto di Limone, facendolo incagliare con la prua nel fondale ed evitando così l’affondamento.

 

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