Il Vittoriale degli Italiani riapre al pubblico

GARDONE RIVIERA - Martedì 2 febbraio il Vittoriale riapre al pubblico. Prioria visitabile dal martedì al venerdì. Parco aperto anche nel weekend, dal martedì alla domenica.

Il 1º febbraio 1921 Gabriele d’Annunzio si stabilisce nella villa di Henry Thöde, che nei 17 anni successivi trasformerà nella sua dimora inimitabile. A cent’anni da questo evento la Fondazione comunica la riapertura del Vittoriale degli Italiani dal prossimo 2 febbraio.

Il Parco sarà aperto dal martedì alla domenica, dalle ore 10:00 alle 17:00.

Secondo le indicazioni governative la Prioria, la casa di Gabriele d’Annunzio, sarà visitabile dal martedì al venerdì, dalle ore 10:00 alle 16:00, con chiusura del Parco alle ore 17:00.

Il Vittoriale consiglia la prenotazione online al fine di organizzare al meglio la vostra visita e ricorda che «il modo migliore di festeggiare il nostro centenario è venire in visita al Vittoriale, “hic manebus optime!”».

Per informazioni e acquisto biglietti: https://bottega.vittoriale.it/#/

 

 

 

 

Il centenario del Vittoriale

Costretto ad abbandonare Fiume il Comandante – così verrà chiamato d’Annunzio dopo la spedizione fiumana – torna a Venezia. La delusione e l’amarezza per l’impresa fallita lo spingono a cercare una dimora più ritirata.

Il 28 gennaio 1921 Gabriele d’Annunzio andò a visitare la villa di Cargnacco (contrada di Gardone Riviera) appartenuta a Henry Thode, illustre studioso d’arte tedesco cui era stata sequestrata dal Governo italiano come risarcimento dei danni di guerra.

Tre giorni dopo, il 1° febbraio, d’Annunzio l’affittò, per acquistarla definitivamente il 31 ottobre e renderla, con l’aiuto dell’architetto Gian Carlo Maroni, il monumento a memoria della sua “vita inimitabile” di poeta-soldato e delle imprese degli italiani durante la Prima Guerra Mondiale.

L’ingresso della Prioria, l’abitazione di Gabriele d’Annunzio al Vittoriale.

Lo seguono Luisa Bàccara – ormai compagna fedele – e alcuni legionari fiumani, qualche anno dopo lo raggiungerà anche Aélis Mazoyer, la sua governante-amante dai tempi di Arcachon.

Tra il 1922 e il 1923 d’Annunzio si dedica nella pace del lago di Garda alla conclusione del Notturno e alla costruzione dell’ultima sua grande opera d’arte: Il Vittoriale degli Italiani, la cittadella monumentale consacrata alle sue memorie, coadiuvato dall’architetto Gian Carlo Maroni di Riva del Garda: “Spero che potremo intenderci, se ben tu sia di Riva e io di Pescara”. È l’inizio di un sodalizio artistico e di una profonda amicizia che durerà fino alla morte del Poeta.

Il Vittoriale degli Italiani è un complesso di edifici, vie, piazze, un teatro all’aperto, giardini e corsi d’acqua. Oggi è una fondazione aperta al pubblico e visitata ogni anno da centinaia di miglia di persone (nel 2020 “solo” 113.700 visitatori a causa del Covid; nel 2019 erano stati 279.328).

Gabriele d’Annunzio.

Le origini del Vittoriale degli Italiani

1° febbraio 1921 – D’Annunzio affitta per 600 lire mensili e per il termine di un anno la villa di Cargnacco (contrada di Gardone Riviera) appartenuta a Henry Thode, l’illustre studioso d’arte che in prime nozze aveva sposato Daniela Senta von Bülow, figlia di Cosima Liszt. La villa era stata sequestrata dal Governo italiano come risarcimento dei danni di guerra.

5 aprile 1921 – Riceve Mussolini nella nuova residenza.

31 ottobre 1921 – La villa di Cargnacco, soprannominata la “Colonica” per il suo carattere rustico, viene acquistata per 130.000 lire, cifra che raddoppia con l’acquisto congiunto di tutto ciò che la villa contiene: la biblioteca di circa seimila volumi, il pianoforte Steinway appartenuto a Listz, ritratti di Lenbach, mobilio e cimeli, libri e fotografie d’arte, manoscritti di Wagner.

Novembre 1921 – Il giovane architetto Gian Carlo Maroni (1893-1952), nativo di Arco, ex-combattente, allievo di Wenter Marini, è già all’opera per ristrutturare la villa. I primi interventi, precisa il committente, dovranno “stodeschizzarla”. Maroni sarà poi il sovrintendente della “Santa Fabbrica del Vittoriale”.

Gabriele d’Annunzio e Gian Carlo Maroni.

15 maggio 1923 – Il boschetto di magnolie dove sono erette “numerose colonne memoriali”, nei Giardini, viene chiamato per la prima volta Il Vittoriale. Per estensione il nome passa quindi a tutta la proprietà, mentre il luogo votivo diviene l’Arengo.

22 dicembre 1923 – Atto di donazione del Vittoriale al “popolo italiano”. Nel corso dell’anno vengono pubblicati il testo del Nuovo Patto marino e Per l’Italia degli Italiani.

Agosto 1924 – Acquisto della Villa Mirabella. Adiacente alla Prioria, ospiterà la moglie di d’Annunzio, Maria Hardouin di Gallese durante i suoi frequenti soggiorni gardonesi. Esce il primo volume delle Faville del maglio, prose di memoria.

Gennaio 1925 – Giungono al Vittoriale il MAS (Motoscafo Anti Sommergibile, ma per d’Annunzio l’acronimo si scioglie in  Memento Audere Semper) con il quale il Poeta-soldato ha compiuto nel 1918 la “Beffa di Buccari” e, in una ventina di vagoni ferroviari, la prua della Nave Puglia (in memoria dell’eroico capitano Gulli, ferito a morte nelle acque di Spalato il 10 luglio 1920). Viene rimontata e collocata sul promontorio “la Fida”.

La prua della nave Puglia, incastonata sulla collina nel parco del Vittoriale degli Italiani.

Agosto 1925 – Acquisto dell’ex-Hotel Washigton: la proprietà si espande a scanso di importune vicinanze. Marcello Piacentini visita il Vittoriale lasciando in dono a d’Annunzio le prime tre annate di “Architettura e arti decorative”, rivista da lui diretta.

7 settembre 1930 – L’atto di donazione del Vittoriale al “popolo italiano” viene ribadito e perfezionato. Viene predisposto l’acquisto di nuove aree che ampliano la proprietà fino al raggiungimento di nove ettari complessivi.

Luglio 1933 – Gabriele d’Annunzio riesce a far abbattere l’”immonda taverna”, un’osteria ubicata accanto al portale d’accesso del Vittoriale. Iniziano i lavori per la costruzione della Piazza dei Caduti di Gardone che armonizzino la monumentale residenza con l’ambiente circostante.

Marzo 1934 – Si concludono i lavori per il Casseretto, sede degli Uffici della Santa Fabbrica e abitazione di Maroni (la denominazione marinara assimila il villino a un “cassero”, ovvero a un ponte di comando). Attualmente al Casseretto sono in corso lavori per trasformarlo nel Museo Maroni.

17 luglio 1937 – È costituita la Fondazione “Il Vittoriale degli Italiani” e Maroni ne assume la soprintendenza.

1° marzo 1938 – Muore alle ore 20 per emorragia celebrale. La morte lo sorprende mentre è seduto al tavolo della Zambracca, la stanza (zambra) che funge da guardaroba e studio privato. In seguito Maroni ultimerà il Mausoleo (dove ora d’Annunzio è sepolto insieme con alcuni legionari fiumani) e l’anfiteatro, il Parlaggio.

L’anfiteatro dannunziano affacciato sul Garda, con la nuova pavimentazione in marmo rosso di Verona.

I Presidenti del Vittoriale nel tempo

  • Arrigo Solmi (1937-1940)
  • Ugo Ojetti (1940-1942)
  • Domenico Bartolini (1942-1943)
  • Francesco Ercole (1943-1945)
  • Eucardio Momigliano (1945-1960)
  • Umberto Zanatta (1960-1964)
  • Aleardo Sacchetto (1964-1974)
  • Giuseppe Longo (1975-1982)
  • Giuseppe Luraghi (1983)
  • Egidio Ariosto (1983-1988)
  • Ruggero Puletti (1988-1991)
  • Egidio Ariosto (1991-1993)
  • Francesco Perfetti (1993-1997)
  • Annamaria Andreoli (1997-2008)
  • Giordano Bruno Guerri (2008 – oggi)
Vittoriale aerea
Veduta aerea della cittadella monumentale dannunziana del Vittoriale, a Gardone Riviera.

Le celebrazioni per il centenario

Per onorare questa memoria, contro le avversità del 2020 appena concluso, il Presidente Giordano Bruno Guerri e tutta la Fondazione del Vittoriale hanno lanciato la loro significativa “sfida all’afflizione”: fino agli ultimi giorni dell’anno, i cantieri hanno continuato a lavorare freneticamente, per concludere il decennale progetto di “Riconquista” e far trovare ai visitatori, nell’anno del centenario, un Vittoriale del tutto restaurato e aperto in ogni suo luogo, come il Vate lo voleva.

Tappa fondamentale di questo percorso è stata il completamento dell’Anfiteatro, inaugurato nella sua nuova veste nel luglio 2020: interamente rivestito in marmo rosso di Verona, il Parlaggio rappresenta ora il degno palcoscenico sul lago di Garda che d’Annunzio aveva progettato con l’architetto Gian Carlo Maroni, senza riuscire a vederlo realizzato. E ancora, ha preso finalmente il via la realizzazione, presso il Casseretto, del nuovo Museo Maroni.

Il 2021 sarà dunque anno di festeggiamenti, ma anche, e soprattutto, di ripartenza: a Riconquista compiuta, infatti, il lavoro non è certo finito. C’è ancora parecchio da fare e da costruire per onorare un monumento nazionale che ha ancora tanto da raccontare.

Giordano Bruno Guerri, presidente della fondazione Il Vittoriale degli Italiani (foto di Marco Beck Peccoz).

Per tutto il 2021 ingresso gratuito al Parco per gli operatori sanitari

Il centenario verrà celebrato in molti modi, primo tra tutti, con l’offerta dell’ingresso gratuito al Parco agli operatori sanitari – medici, infermieri, personale amministrativo e di servizio – che verranno da ogni parte d’Italia.

Così il Presidente Giordano Bruno Guerri“Un secolo è un’età bambina, per un monumento nazionale che ha superato indenne la Seconda guerra mondiale e che supererà anche questa prova, verso un futuro enormemente più lungo del suo passato. Ripartiamo da 100”.

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L’ingresso della cittadella monumentale del Vittoriale.

 

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