Caso depuratore, i comitati chiedono la sospensione del progetto

GARDA BRESCIANO - I comitati del "no" ai depuratori gardesani sul Chiese chiedono di sospendere il progetto in attesa del responso del monitoraggio sulla rete promosso da Acque Bresciane.

Riceviamo e pubblichiamo questo lungo comunicato firmato dal presidente del Comitato GAIA, Filippo Grumi:

«Apprendiamo dalla stampa che Acque Bresciane ha stanziato 2,332 milioni di Euro per monitorare i punti deboli dei 1334 km di tubi della rete fognaria gardesana (ne abbiamo scritto qui, ndr). Ne siamo contenti perché dalla conoscenza dello stato di fatto della rete fognaria dei Comuni interessati si potranno poi progettare ed eseguire interventi mirati per migliorarne il funzionamento.

Evidenziamo che il progetto in esame avrà la durata di 3 anni e quindi i risultati utili per la programmazione degli interventi saranno messi sul campo dopo 4/5 anni dall’inizio della mappatura che, ad oggi, è solo in una fase di assegnazione dell’appalto, quindi non certo già operativa. Partendo da questa ottima iniziativa attesa da anni vorremmo fare alcune considerazioni in merito all’annosa questione del mega collettore del Garda.

Appare evidente che ancora una volta da parte delle Istituzioni, ATO e ACQUE BRESCIANE, non vi è alcuna volontà di coinvolgere nel processo decisionale Sindaci, Cittadini e Comitati che da anni si battono per un progetto equo, di buon senso, economicamente e tecnicamente vantaggioso (il comunicato stampa relativo al recente incontro che il Comitato Referendario Acqua Pubblica ha avuto con i vertici di ATO lo testimonia e NON è stato smentito nè rettificato dal Presidente di ATO Boifava).

Anche ACQUE BRESCIANE ha ignorato la richiesta di incontro avanzata dai Comitati in merito alla localizzazione del depuratore del Garda in uno dei Comuni gardesani, rimandando il tutto ancora una volta, a giochi già fatti, quindi senza la promessa CONDIVISIONE E TRASPARENZA tanto decantata A PAROLE ma mai messa in pratica nella realtà. Rimarchiamo la totale responsabilità attribuita all’Ente Gestore in merito al progetto di collettamento delle fognature dei Comuni Bresciani del Lago di Garda. Ancora ignoto resta il criterio con cui sono state scelte le 6 opzioni individuate per la depurazione del Garda bresciano e trasmesse da Acque Bresciane all’Università di Brescia per elaborare lo studio del maggio 2018 e non è nemmeno dato sapere perché le 6 opzioni sono state secretate fino all’ anno scorso e per quale ragione quelle 6 opzioni siano poi diventate 4 e così trasmesse all’Università per lo studio di fattibilità tecnico economica depositato ad agosto 2019.

Anche ora in merito alla localizzazione gardesana del depuratore del Garda l’Ente Gestore ACQUE BRESCIANE ha la grande responsabilità di predisporre i progetti sui quali poi gli Enti superiori assumeranno decisioni su quanto già deciso aprioristicamente ed in completa autonomia dall’Ente stesso. Analizziamo ora su un aspetto fondamentale dello studio di mappatura delle fognature dei Comuni gardesani commissionato da Acque Bresciane. Alla luce di ultime dichiarazioni apparse sulla stampa appare ora ancor più evidente e indiscutibile quanto da sempre asserito dai noi Comitati ed Associazioni.

Oggi, dopo ben 9 anni in cui gli organi competenti e i vari portatori di interesse (di parte) hanno cercato di farci digerire la necessità di realizzare il mega collettore del Garda su basi del tutto SOGGETTIVE, come abbiamo scritto anche nello studio consegnato al Ministro dell’Ambiente Sergio Costa, si scopre la verità e nulla potrà più essere come prima nel dibattito che concerne la necessità di rifare completamente l’esistente collettore fognario del Garda. Riteniamo tramontata l’urgenza della sostituzione della condotta sub lacuale, fattibile a costi limitati ed in soli 18/24 mesi contro i 10 anni di cantieri di chi contrariamente sostiene l’immediata dismissione della condotta per giustificare il mega progetto finalmente cade anche l’unico baluardo rimasto, ovvero: L’AFFERMAZIONE CHE IL COLLETTORE ESISTENTE E’ INSUFFICIENTE NON SI BASA SU ALCUN DATO OGGETTIVO!

Infatti i dati non esistono, non sono mai esistiti, tanto che spenderanno 2,4 milioni di euro (caricati sulle bollette di tutti gli utenti della Provincia di Brescia) per mappare in 3 ANNI tutte le fognature dei Comuni bresciani del Lago di Garda! Quindi affermazioni quali: “il collettore del Garda non è più in grado di reggere il carico fognario” oppure“i dati confermano che il collettore (cioè i tubi delle fognature) non regge e non reggerà” si rivelano del tutto ARBITRARIE!!!

Erano STIME, fatte ad hoc per giustificare il sottodimensionamento del collettore attuale ma che in realtà, proprio perché STIME non hanno nessuna base oggettiva e sono del tutto contestabili e noi lo abbiamo dimostrato nel merito. Basta rivedere quelle valutazioni ponderate su dati insussistenti, arbitrari e il collettore esistente ritorna magicamente ancora adeguato ai carichi fognari previsti.

Un rendering del depuratore previsto sul Chiese, a Gavardo.

A questo punto riteniamo fondamentale sottoporre alcune domande perché le risposte che ne scaturiranno avranno un peso non indifferente sulle dirigenze degli Enti coinvolti:

  1. come si può affermare che il progetto del collettore è NECESSARIO se non si conosce il carico fognario che vi confluisce?
  2. non sarebbe logico, di buon senso, aspettare la fine di questo studio per redigere un progetto ad hoc basato sulle reali esigenze e che corregga le puntuali sofferenze del collettore esistente?
  3. con quale motivazione si effettua un PROGETTO di questa rilevanza ORA, quando si vuole con un secondo studio rivedere (in 3 – 4 anni) e monitorare tutta la rete di collettamento del Lago azzardando che il PROGETTO in corso sia del tutto superato dai dati che deriveranno dal monitoraggio puntuale della rete fognaria nel momento stesso in cui sarà concluso, visto che il collettore potrebbe non essere più lo stesso?
  4. se lo studio, tra 4 anni, dimostrasse che non c’è la necessità di un nuovo collettore e di un nuovo depuratore, cosa succederebbe all’iter del progetto costato a quel punto diverse centinaia di migliaia di euro, senza contare il tempo perso inutilmente?

Crediamo che il BUON SENSO chieda UNA IMMEDIATA SOSPENSIONE DELLA PROGETTAZIONE DEL MEGA COLLETTORE DEL GARDA in attesa di avere dati certi su cui poter redigere uno studio di fattibilità che, ribadiamo ad oggi, si basa su STIME SOGGETTIVE DEL TUTTO CONTESTABILI, risalenti a circa 9 anni fa! Non è questione di essere pro o contro ad un PROGETTO, è solo questione di buon senso e di tutela dei soldi pubblici! Se la condotta sub lacuale fosse veramente un problema potrebbe essere sostituita a costi minimi e in tempi brevissimi. In MERITO alle affermazioni del Presidente di ATO Aldo Boifava relative alla separazione delle acque bianche e nere e sulle acque di prima e seconda pioggia lo invitiamo a documentarsi meglio, (basta leggere un testo universitario di costruzioni idrauliche) evidenziando che proprio in questi giorni ACQUE BRESCIANE sta operando per separare le acque bianche e nere in alcuni Comuni quali San Felice e Desenzano e come si stia attivando per togliere le immissioni dei rii nei comuni di Toscolano, insomma, quello che lui dice essere impossibile in realtà lo si sta già facendo».

Il comunicato è stato sottoscritto da

  • Acqua Alma onlus,
  • Associazione Ambiente Futuro Lombardia,
  • Comitato G.a.i.a. Gavardo Ambiente Informazione Attiva,
  • Comitato Mamme del Chiese,
  • Comitato Mamme del Garda,
  • Comitato Visano Respira “acqua e aria pulite”,
  • Comitato Referendario Acqua Pubblica
depuratore Peschiera
Il depuratore di Peschiera.

 

I commenti sono chiusi.