Tassoni, le voci di cessione agitano le acque salodiane

SALO' - Fa discutere la notizia della messa in vendita della Cedral Tassoni. Il centrosinistra chiede che si vigili sull'operazione a tutela del marchio e dell'occupazione. Il sindaco: «Amministrazione da sempre attenta a lavoro e aziende».

Fa rumore la notizia della possibile vendita della Cedral Tassoni, storico gioiello salodiano ed eccellenza del made in Italy che rischia di finire in mani straniere (ne abbiamo scritto qui).

Nata come spezieria e riconosciuta come farmacia nel 1793, la Cedral Tassoni, nota nel mondo soprattutto per l’iconica Cedrata, è di proprietà della stessa famiglia da quatto generazioni: Paolo Amadei la acquistò nel 1884 dal conte ferrarese Nicola Tassoni; nel 1921 gli successe il figlio Carlo Amadei, che nel 1966 passò l’azienda alla figlia Ornella, che a sua volta, nel 2009, la affidò alla figlia Michela Redini, attuale presidente della società che ha sede (uffici e stabilimento produttivo) in viale Bossi.

Ora l’azienda potrebbe passare di mano (si parla di quattro offerte pesanti da parte di probabili acquirenti, tra cui due multinazionali straniere). Un’eventualità sulla quale interviene il Tavolo del centrosinistra salodiano (PD, Azione, Italia viva, Articolo 1 e Sinistra Italiana) che ieri ha diffuso il comunicato che riportiamo integralmente.

L’ingresso dello stabilimento Cedral Tassoni, a Salò.

Il comunicato del Tavolo del centrosinistra

«Tassoni: la libertà di impresa non si discute ma l’amministrazione comunale faccia la sua parte. È notizia di questi giorni la probabile cessione della storica azienda salodiana produttrice dal 1886, tra l’altro, della iconica “Cedrata Tassoni” con 22 milioni di bottigliette ogni anno. Un soft drink unico al mondo che ha fatto conoscere nei cinque continenti il cedro e Salò.

Non è sicuramente in discussione la libertà d’impresa e la conseguente possibilità per l’attuale proprietà di passare la mano ad una nuovo gruppo imprenditoriale, ma crediamo che l’amministrazione comunale debba fare la sua parte. Se da un lato non può giustamente opporsi alla cessione, dall’altro è compito di questo Sindaco occuparsi della continuità aziendale e produttiva nel nostro territorio.

Sollecitiamo il sindaco a verificare e ad ottenere precise garanzie in relazione all’attuale assetto occupazionale – che conta circa 26 dipendenti – e produttivo perché non venga intaccato dalla cessione della società. La nostra città ha già perso servizi amministrativi ed aziende che negli anni hanno deciso di delocalizzare altrove con la conseguente perdita occupazione nel tessuto salodiano.
Occorre verificare che non vi sia una ulteriore emorragia occupazionale a favore, magari, di una delocalizzazione della Tassoni in altro luogo.

Avere un gruppo industriale interessato a promuovere la reputazione turistica di Saló è una risorsa che non possiamo perdere. È essenziale – conclude il centrosinistra – che il Sindaco si preoccupi di coinvolgere la futura proprietà su un progetto a lungo termine di mutuo vantaggio per i brand Tassoni e Saló».

L’inconfondibile bottiglietta gialla della Cedrata Tassoni.

 

La posizione del sindaco Giampiero Cipani

«Da quando sono amministratore, dal 1999, il Comune di Salò – dice il primo cittadino – ha sempre tenuto in gran conto le problematiche relative all’occupazione e alle sorti delle aziende salodiane. La dimostrazione più evidente è stata l’operazione Tavina: ci siamo assunti tutte le responsabilità del caso per portare lo stabilimento in una zona decentrata, in modo che potesse continuare a lavorare.

Sappiamo – continua Cipani – che Tassoni è un patrimonio non solo economico ma anche culturale per Salò. La scelta dell’azienda di restare nella nostra città è sempre stata apprezzata e sostenuta dall’Amministrazione comunale. Cosa che stiamo facendo anche in questo momento, eliminando la rotonda in fondo a viale Brescia per creare un accesso più agevole all’azienda da parte dei camion.

A questo tema abbiamo sempre prestato grande attenzione, a differenza di chi ci ha preceduto. Ricordo, a tal proposito, la questione Cedrinca, altra azienda storica di Salò. Non fu la mia Amministrazione – conclude Cipani togliendosi un sassolino dalla scarpa – ma quelle precedenti a concedere la trasformazione della fabbrica in residence,  facendo sì che l’azienda lasciasse Salò per Polpenazze».

L’iconica Cedrata Tassoni.

 

 

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