Gargnano, cittadini in piazza a sostegno della sanità pubblica

GARGNANO - Sabato 19 alle 16 in piazzale Boldini manifestazione del Coordinamento Garda Sanità Pubblica con il gruppo consigliare Gargnano per Passione: «I Poliambulatori di Gargnano devono restare aperti ed essere potenziati».

Torna in piazza il Coordinamento Garda Sanità Pubblica.

Per la sua terza manifestazione, dopo quella del primo maggio alle spalle dell’ospedale di Salò (ne avevamo scritto qui) e quella del 5 giugno a Nozza di Vestone, di fronte alla sede territoriale del presidio socio sanitario, il Coordinamento sceglie un altro luogo simbolo del depauperamento dei servizi sanitari territoriali, soprattutto nei luoghi periferici, più lontani dai grandi ospedali.

L’appuntamento è per sabato 19 alle 16 in piazzale Boldini, a Gargnano, dove i timori riguardano il destino dei Poliambulatori, smantellati pezzo dopo pezzo negli ultimi anni, nonostante le promesse di rilancio e potenziamento.

L’ex ospedale di Gargnano, sede dei poliambulatori Asst.

 

Ma ora che la pandemia ha rivelato le debolezze del sistema sanitario regionale, facendo emergere con drammaticità l’importanza dei servizi sanitari territoriali e l’essenzialità di uno stretto rapporto con la popolazione, dalle piazze del Garda e della Valsabbia ha cominciato ad alzarsi la voce di tanti cittadini che chiedono un cambio di rotta e una vera medicina del territorio, capillare e pubblica.

Lo hanno fatto per il vecchio e svuotato ospedale di Salò, altro simbolo di una sanità che si allontana sempre più dai cittadini, chiedendo di collocarvi un Presst (Presidio socio sanitario territoriale).

Lo hanno fatto a Nozza, denunciando quanto la sanità pubblica sia stata penalizzata negli ultimi decenni anche lungo la valle del Chiese, mentre quella privata continuava a crescere.

La manifestazione a Nozza di Vestone.

 

Ora la fanno a Gargnano, chiedendo che i Poliambulatori del paese non solo restino aperti, ma che vengano potenziati, quale presidio al servizio di un territorio svantaggiato come quello dell’Alto Garda, dove i cittadini che abitano a Tremosine o a Tignale, per non dire di quelli di Magasa o Valvestino, sono lontanissimi dai servizi socio sanitari essenziali.

Il Coordinamento Garda Sanità Pubblica, in viste dalla revisione della legge regionale sulla sanità, chiede con forza servizi territoriali, vicini alla popolazione e alle sue specificità.

Il presidio del 1° maggio a Salò.

 

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