Un Rov intitolato a Greta e Umberto. Al via raccolta fondi

SALO' - I genitori di Greta non dimenticano mai di ringraziare i Volontari del Garda e ora lanciano una raccolta fondi per un Remotely Operated Vehicle per le ricerche in profondità.

Un nuovo Rov, Remotely Operated Vehicle per le ricerche in profondità, che possa chiamarsi «Greta e Umberto». Un nuovo strumento per i Volontari del Garda, angeli che dopo la tragedia nel golfo di Salò recuperarono dalle profondità del lago il corpo della ragazza.

I genitori di Greta, Nadia e Raffaele Nedrotti – che già in occasione dei funerali esortarono: «niente fiori ma offerte ai Volontari del Garda» – promuovono un’altra iniziativa concreta a sostegno del gruppo di protezione civile salodiano.

«Grazie a tutti coloro – hanno scritto in un post Nadia e Raffaele – che con affetto ci fanno sentire meno soli senza la nostra Principessa. E grazie a coloro che ci aiutano a far luce, verità e giustizia per Greta e Umberto. Grazie al nostro Lago, che ci ha restituito la nostra Greta, bella come era e ha protetto Umberto, cullandolo fino al mattino. In tanti ci chiedono come rendersi utili. Il Nucleo Sommozzatori dei Volontari del Garda ha saputo in pochissime ore trovare la nostra Greta e farcela riavere da profondità inaudite. A loro, con il nostro grazie dal cuore, desideriamo dedicare gli sforzi nostri e di chi lo vorrà».

Il Rov subacqueo dei Volontari del Garda.

 

Ai Volontari serve un nuovo Rov, un veicolo comandato a distanza per ispezionare i fondali fino a 400 m di profondità.

«Il costo è certamente importante, 90mila euro circa, ma siamo convinti – dicono i genitori di Greta – che l’unione fa la forza. Sogniamo che il nuovo robot possa chiamarsi “Greta e Umberto”. A sostegno dell’iniziativa è stato aperto un conto corrente che, al netto di spese e tasse, sarà utilizzato per dare un primo contributo a questo progetto».

Questo l’Iban: IT 94 K 05696 55310 000002200X51 (il conto è intestato a Nadia e Raffaele Nedrotti; causale “per Greta”).

La proposta è stata ovviamente concordata con i Volontari. «La famiglia di Greta – spiegano i responsabili del gruppo – ci ha chiesto cosa potesse fare per noi. Il nostro Rov funziona ancora, ma ha i suoi anni e qualche acciacco. Ne servirebbe uno più piccolo, più gestibile sulla nuova imbarcazione».

La gara di solidarietà è partita. E merita di essere sostenuta. Per ricordare Greta e Umberto, per accendere una luce nell’oscurità provocata da questa assurda tragedia, per sostenere il lavoro straordinario del Nucleo sommozzatori dei Volontari del Garda, che avevano spiegato così il senso del loro operare: «Pensiamo sia giusto che qualcuno si impegni perché ogni famiglia che ha perso un suo caro sul fondo del lago possa almeno avere una tomba su cui piangere e portare un fiore, un luogo fisico reale da dedicare al ricordo. Per questo dedichiamo tanto tempo e tante energie alle esercitazioni e a tutte quelle attività che ci consentono di acquistare i più avanzati sistemi di ricerca che la tecnologia ci offre. Ogni successo in questo campo è sempre legato ad un lutto più grande di ogni nostra opera, ma sappiamo per certo che è una delle cose più giuste e rette che nella nostra vita abbiamo voluto fare».

Greta Nedrotti, 25 anni, e Umberto Garzarella, 36, travolti e uccisi da un motoscafo nel golfo di Salò.

 

La tragedia nel golfo di Salò

La sera del 19 giugno scorso il piccolo gozzo in legno su cui si trovavano Greta Nedrotti, 25enne di Toscolano, e Umberto Garzarella, 36enne di Salò, fu travolto nel golfo di Salò da un Riva Aquarama che uccise i due ragazzi. Umberto fu ritrovato all’alba, ancora sul gozzo, Greta fu recuperata dal lago, a 100 metri di profondità, dopo ore di ricerche.

Sono indagati per duplice omicidio colposo e omissione di soccorso i due tedeschi 52enni che erano a bordo dell’Aquarama. Uno dei due, Patrick Kassen, ha dichiarato di trovarsi alla guida del motoscafo al momento dell’incidente e il 5 luglio scorso si era presentato al Brennero per consegnarsi alle autorità italiane.

È delle ultime ore la notizia che il giudice delle indagini preliminari ha concesso a Patrick Kassen, dopo 20 giorni in cella a Canton Mombello, gli arresti domiciliari. Il 52enne tedesco si trova in una struttura in Italia, sulla quale c’è la massima riservatezza. Ha il divieto assoluto di lasciarla.

I rilievi sul gozzo di Umberto Garzarella.

Giustizia per Greta e Umberto: oltre 110mila firme per la petizione

Tanti, tantissimi hanno già firmato. Ma la mobilitazione continua. La petizione su change.org chiede che l’omicidio nautico venga equiparato all’omicidio stradale e che i due tedeschi che hanno ucciso Umberto e Greta vengano entrambi assicurati alla giustizia per essere processati.

Questa mattina, lunedì 2 agosto, la petizione contava oltre 111mila firme.

Potete leggerla e firmarla qui. La petizione è indirizzata al Presidente della Repubblica, al Ministro della Giustizia e al cancelliere tedesco Angela Merkel.

Barche nel golfo di Salò durante il funerale di Umberto Garzarella.

 

 

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