L’invasione delle specie aliene: habitat naturale e nuovi animali

LOMBARDIA - E’ la Lombardia la regione italiana con il maggior numero di piante e animali esotici presenti sul territorio. Ne dà notizia la Struttura Stampa di Regione Lombardia.

«Una invasione dell’habitat naturale autoctono, i cui effetti negativi sono talmente rilevanti da richiedere un intervento coordinato e uniforme a livello di Unione Europea. Il termine tecnico – scrive Titti Arena su Lombardia Quotidiano – le definisce di rilevanza unionale”, registrando nella nostra regione la presenza di 24 specie, animali e vegetali, di nuova provenienza.

La fotografia è contenuta nell’ultimo Rapporto pubblicato da ISPRA sulle Direttive Natura (per scaricarlo clicca qui.): per la prima volta lo studio esamina in un unico compendio i risultati sullo stato di conservazione delle specie e degli habitat di interesse comunitario e le azioni di contrasto alle specie esotiche nel nostro Paese. Il volume, che comprende le azioni svolte dal 2013 al 2018 in ottemperanza a diversi documenti UE, conferma inoltre la Lombardia come la regione più virtuosa per la gestione della presenza di specie invasive. Nel periodo 2016-2018, infatti, gli interventi regionali hanno riguardato un ampio spettro di varietà, ben 10 sulle 24 presenti.

L’introduzione e la diffusione delle specie aliene (o esotiche) invasive rappresentano oggi una delle principali minacce alla biodiversità e ai servizi ecosistemici correlati”, si legge nell’introduzione al volume. Le specie aliene invasive sono responsabili nel 54% dei casi delle estinzioni di animali conosciuti e rappresentano la seconda causa di perdita di biodiversità. Le ultime stime per l’Europa parlano di oltre 14.000 specie aliene, con una crescita pari al 76% negli ultimi 30 anni; in Italia si stima siano state introdotte oltre 3.500 specie. Oltre alla perdita ambientale, pesanti gli impatti economici.

Sorprendentemente tra i principali fattori di deterioramento degli habitat e delle specie autoctone è proprio l’agricoltura, seguita dalle infrastrutture e dell’urbanizzazione. Ma a favorire l’introduzione di piante e animali inconsueti ci sono senz’altro gli effetti dei cambiamenti climatici, ma soprattutto la globalizzazione dei commerci e del turismo.

nutria
Esemplare di nutria.

 

La principale modalità di ingresso in Italia delle specie aliene è risultata essere l’introduzione volontaria in strutture di contenimento e successivo rilascio, a volte anche volontario, degli animali da compagnia da parte dei privati cittadini loro detentori. Le altre due vie di ingresso principali sono il trasporto di derrate alimentari, piante ornamentali, terriccio o altro e l’ingresso di specie che si attaccano su mezzi di trasporto, come ad esempio gli organismi incrostanti le chiglie delle imbarcazioni o le specie involontariamente trasportate nei bagagli dai turisti.

E così, sempre più spesso nei boschi e nei prati lombardi, accanto a pettirossi e fagiani, conigli e raganelle, nascosti tra fusti di pino silvestre, betulle, ontani nero e salici si trovano esemplari di Trachemys scripta (testuggine palustre americana), l’unica specie presente in tutta Italia grazie soprattutto ai rilasci volontari da parte di privati cittadini, ma soprattutto nutrie, esemplari di procione lavatore (Procyon lotor), specie introdotta per essere opsitata negli zoo, e anche gamberi rossi (della Louisiana!).

In particolare, in Lombardia è l’unica regione italiana a registrare la presenza della Peste d’acqua arcuata, pianta usata per scopo ornamentale e introdotta nell’ambiente naturale a causa di fughe da confinamento. Molto utilizzata per l’abbellimento di terrazze e giardini anche la Pueraria montana, nota anche come “Kuzu”, una pianta selvatica rampicante originaria dell’Asia orientale dai tipici fiori azzurri. Ma non è raro trovare anche esemplari di millefoglio americano, soprattutto negli acquari e nelle fontane private, piante dei pappagalli (Asclpeias syriaca), o di balsamina ghiandolosa (Impatiens glandulifera) e di porracchia grandi fuori (Ludwigia grandiflora). Una diversità che deve ancora trovare un suo equilibrio».

Per saperne di più, leggi il Rapporto completo https://bit.ly/3yfPAAu

Gambero rosso della Louisiana.

 

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