Approda a Padenghe il giudice Albertano in cammino per il nord est bresciano
PADENGHE - Approda nel basso Garda il tour del detective medievale ideato da Enrico Giustacchini. L'autore sarà a Padenghe giovedì 23, alle 20.30 in biblioteca.
Il giudice medievale riportato in auge dalla penna di Enrico Giustacchini, che con rigore filologico e storico ne ha fatto il protagonista di una serie di fortunati romanzi, continua il suo tour per ville, pievi e biblioteche del Garda e della Vallesabbia.
L’iniziativa, appunto battezzata «Il cammino del Giudice Albertano», è promossa dal Sistema bibliotecario del nord est assieme all’autore. «Veniamo da un anno e mezzo impegnativo – avevano spiegato in occasione della presentazione del tour il presidente e la direttrice del Sistema bibliotecario, Claudio Ferremi e Alessandra Vittici – ed è tempo di ricominciare da dove ci eravamo interrotti a causa del Covid». Ovvero presentare libri, diffondere cultura, incontrarsi, parlare di letteratura.
Ed è proprio quello che farà l’autore del celebre detective medievale, proponendo sei presentazioni in giro per il nord est bresciano.
Il tour, partito il 2 settembre a Villanuova, giovedì 23 settembre approderà a Padenghe (biblioteca, 20.30). sarà la penultima tappa, prima dell’incontro conclusivo di giovedì 7 ottobre a Casto (Villa Lucchini, 20.30).
A Padenghe la serata sarà moderata da Flavio Casali. Giustacchini parlerà de «Il giudice Albertano e il caso del giullare triste», l’ottavo romanzo della saga, l’ultimo ma non per molto.
L’autore confessa di essere già al lavoro sul nono romanzo, in uscita nel 2022. L’ingresso è gratuito, ma serve prenotare presso le biblioteche ospitanti.
Il giudice Albertano e il caso del giullare triste
“Il giudice Albertano e il caso del giullare triste” è, come i precedenti, un giallo, ambientato naturalmente all’epoca in cui è vissuto il “vero” Albertano, ossia nel XIII secolo. In particolare, la vicenda narrata si svolge nel 1243, anno in cui Genova, al tempo città tra le più influenti d’Europa, aveva chiamato alla sua guida quale podestà un bresciano, Emanuele Maggi, il padre del futuro vescovo Berardo; come tutta bresciana era la “squadra di governo” che aveva accompagnato Emanuele, squadra che comprendeva anche Albertano.
In un giorno d’estate, nel giardino del famoso giurisperito Pietro di Negro spunta il cadavere di un giovane soldato. Intorno al corpo, un pugnale, un guanto e otto vasi di rose damascene, rarissimi fiori orientali. Nelle stesse ore, un misterioso giullare dal volto annerito si allontana a cavallo dalla città. Sarà lui l’assassino? Tocca ad Albertano l’arduo compito di risolvere, con la limpida forza della ragione, un enigma all’apparenza inesplicabile.
L’ultimo romanzo di Enrico Giustacchini, ricco di suspense e colpi di scena, è calato in un contesto ricostruito con accuratezza, poggiandosi su meticolose ricerche documentali che conferiscono all’opera, pur nella cornice letteraria, una patente di assoluta plausibilità.
Il lettore ha così l’opportunità di compiere un viaggio affascinante dentro gli aspetti meno noti della cultura medievale (a cominciare dalla riscoperta di una figura straordinaria quale il trovatore Lantelmo, raffinato e sanguigno poeta anch’esso di origine bresciana), per proseguire poi immergendosi nel clima degli eventi, tra affreschi di vita quotidiana e, sullo sfondo, la grande Storia, con il suo corollario di battaglie, alleanze e feroci scontri di potere.
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