L’Arci: «Intitoliamo una piazza ad Angio Zane»

SALO' - La futura piazzetta che nascerà, al posto del distributore, nei pressi del teatro sia intitolata ad Angio Zane (1925-2010), regista salodiano, papà del genere spaghetti western, e partigiano. Lo chiede il circolo Arci.

Dall’Arci arriva in municipio la proposta di intitolazione della futura piazzetta all’incrocio tra via Pietro da Salò e via Orti.

Ecco la richiesta inoltrata al sindaco Giampiero Cipani: «Il sottoscritto Paolo Canipari, a nome e per conto del Circolo ARCI “Vittorio Zambarda “ di Salò, situato a breve distanza dall’area in oggetto, facendo riferimento al progetto di realizzazione di una piazza in sostituzione dell’area distribuzione carburanti all’incrocio tra via Pietro da Salò e via Orti, considerando che tale operazione nasce per riqualificare un area centrale in un ottica di legame funzionale e simbolico con i lavori in corso d’opera presso lo stabile dell’ex Teatro, vorrei suggerire un nome per la sua intitolazione che possa essere consono alla sua funzione e ruolo.

Tra i cittadini salodiani che si sono occupati di spettacolo vorremmo segnalare Angio Zane che ha legato il suo nome e la sua attività al mondo del cinema e degli audiovisivi, svolgendo gran parte del suo lavoro in uno studio situato in Salò che per anni è stato aperto al pubblico per far conoscere le tecniche cinematografiche degli anni del dopoguerra (progetto del “Museo archivio audiovisivo gardesano”)».

Ondastudios Anni '60 set western
Ambientazione western presso gli Ondastudios di Angio Zane, a Salò, anni ’60.

 

«Il regista Angio Zane – continua l’Arci -, anche se meno noto di Comencini pure lui salodiano a cui è già dedicato un spazio pubblico, è riconosciuto a livello nazionale, con riconoscimenti internazionali, per i suoi lavori tra film, documentari e prodotti pubblicitari televisivi alcuni dei quali ebbero un grande successo nazionale. Ha svolto un ruolo di pioniere in questo ambito in terra salodiana, gardesana e possiamo dire bresciana.

La sua figura di stimato cittadino è indubbia e dal punto di vista storico, oltre a questi suoi meriti in campo professionale e artistico, si può segnalare il suo essere stato un partigiano molto generoso e di aver dimostrato in quei momenti così difficili un grande senso dell’amicizia, del dovere umano e del disporsi al sacrificio per garantirli, valori che vanno assolutamente ricordati e valorizzati per la loro rarità.

Pertanto si propone di intitolare questo nuovo spazio pubblico proprio a Angio Zane – regista salodiano. Si allega una sua breve scheda tratta dalla relativa voce di wikipedia».

Il regista salodiano Angio Zane (1925-2010).

 

Biografia

Figlio del senatore Francesco Zane, dopo un inizio come cineamatore si dedicò alla produzione documentaristica realizzando oltre cento cortometraggi, molti dei quali didattici e industriali, ottenendo numerosi riconoscimenti anche a livello internazionale.

Esordì alla regia di lungometraggi nel 1957 con La capinera del mulino e in seguito si distinse nei film destinati ai ragazzi, creando i personaggi di Brigliadoro e Nuvola Bianca, cavalli protagonisti di una serie di avventure. È noto soprattutto per essere stato il regista della celeberrima serie di caroselli per i salumi Negroni, con le vicende western dello Sceriffo della valle d’argento che si concludevano immancabilmente con l’indimenticabile jingle “Le stelle sono tante, milioni di milioni, ma la stella di Negroni…” uno dei tormentoni di successo della trasmissione. Oltre questa ne girò tante altre, con protagonisti del calibro di Mina, Johnny Dorelli e Raimondo Vianello. In seguito realizzò audiovisivi aziendali e industriali.

Al film a soggetto rientrò solo nel 1986 con Ribelli. Brigata Perlasca, un documentario sulla lotta partigiana nella quale egli stesso fu attivo.

Negli ultimi anni si dedicò alla realizzazione di filmati a soggetto letterario. Un importante sodalizio artistico ha legato Angio Zane e la sua Ondafilm di Salò al poeta e drammaturgo trentino Francesco Farina: “Ho parlato con le Sirene”, dedicato alla poesia di D’Annunzio e trasmesso da Rai 1 nel 1989; “Notti chiare” (1989) con Maura Molteni, Luciano Mastellari e Renato Palazzi della Scuola Paolo Grassi di Milano; “Endpunkt Triest, ovvero Passione e morte di J.J.Winckelmann”, 1992; “Sogno andaluso”, performance su Garcia Lorca, 1997; “Con Goethe sulle vie del sole”, 1998.

Parallelamente portò avanti il progetto del “Museo archivio audiovisivo gardesano“, nel quale raccolse attrezzature ed apparecchi cinematografici, cineprese, moviole e fotografie. È scomparso all’età di 84 anni. (info tratte da Wikipedia).

Mina e la Tassoni: splendide immagini della cantante sulle rive del Garda in un cortometraggio di Zane.

 

Carosello: un cortometraggio per pubblicizzare i salumi Negroni diretto da Zane.

 

 

 

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