Lazise festeggia S. Barbara e ricorda il reduce di Russia Vittorio Bozzini

LAZISE - Domenica artiglieri e marinai in festa a Lazise per la patrona Santa Barbara. Nel centenario della nascita si commemora inoltre l'alpino Vittorio Bozzini, reduce di Russia e sindaco nell'immediato dopoguerra.

Artiglieri e Marinai festeggiano a Lazise la loro patrona Santa Barbara, domenica 5 dicembre con inizio alle 10,30 in piazza Vittorio Emanuele.

Ad accogliere bandiere e gagliardetti delle associazioni d’arma ci sarà la banda musicale Città di Caprino Veronese che accompagnerà anche la sfilata. Prima sosta al monumento ai marinai sul lungolago Marconi con l’alzabandiera e la deposizione di un mazzo di fiori a memoria di tutti i marinai caduti in tutte le guerre.

Il corteo proseguirà per il monumento ai caduti in zona Dogana Venta con la deposizione di una corona di alloro e suono dell’ Inno Nazionale alla presenza delle autorità locali. Fra la zona monumento ed il lungolago sarà presente un gruppo di uomini in uniforme risorgimentale che con dei cannoni d’epoca con spari a salve rievocano alcuni momenti della storia patria.

“Nel corso della deposizione della corona al monumento ai caduti – spiega il presidente degli artiglieri Giampaolo Sartori – ricorderemo uno dei nostri concittadini illustri nel centenario della nascita. Si tratta del reduce di Russia ed alpino Vittorio Bozzini che era nato a Lazise il 4 dicembre 1921. El Trento , come era da tutti conosciuto, è stato sindaco nell’immediato dopoguerra, preside della scuola media ed ha vergato lo splendido volume “Neve Rossa” che racconta la vicenda della ritirata di Russia vissuta sulla propria pelle. Non potevamo certo far passare sotto silenzio questa data , legata ad una persona che è e resterà a Lazise e per gli alpini un autentico simbolo di italianità. Non a caso – conclude Sartori – a Vittorio Trento Bozzini è stata di recente dedicata la ex piazzetta Milana nel cuore di Lazise. Onorato e commosso al tempo stesso di ricordare l’altissimo spessore di questo nostro concittadino.”

Sergio Bazerla

 

 

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