A Desenzano il film di Tornatore dedicato al Maestro Ennio Morricone

DESENZANO DEL GARDA - Martedì 12 a Desenzano si proietta "Ennio", un ritratto potente e vivo di Ennio Morricone. Diretto dall’amico e collaboratore artistico di una vita, Giuseppe Tornatore.

Per la rassegna Cinema ESTATE al Castello di Desenzano del Garda martedì 12 luglio alle 21.30 si proietta “Ennio”. Info: https://www.cipiesse-bs.it/desenzano/

Trama

Documentario – intervista ad Ennio Morricone in cui Giuseppe Tornatore ricostruisce le tappe della sua straordinaria carriera aiutato dalle testimonianze di altri famosi registi e musicisti.

 

Critica

Con “Nuovo Cinema Paradiso” Giuseppe Tornatore ci ha regalato uno struggente omaggio all’universo incantato della sala cinematografica, anche grazie alle musiche di Ennio Morricone, con il quale ha poi stretto un sodalizio indissolubile ed una salda amicizia.

Già nel 2018, in occasione di 90 anni del Maestro, era stato pubblicato “Ennio. Un maestro. Conversazione” in cui Tornatore dialogava con Morricone e questo documentario del 2021 è un po’ il compimento di quel percorso, arricchito dagli interventi di molti personaggi celebri, registi e musicisti, da Clint Eastwood a Bernardo Bertolucci, da Dario Argento a Oliver Stone e poi Pat Metheny, Nicola Piovani e tantissimi altri, uniti dall’ammirazione sincera per la sua musica.

In 150 minuti si ripercorrono la vita e le opere del Maestro, permettendoci di ascoltare i tanti successi ed anche i lavori sperimentali meno noti, di godere delle scene divenute celebri anche grazie alle sue partiture, a volte montate alternandole con registrazioni dirette dal compositore stesso, grazie ad un montaggio fluido e precisissimo.

Emerge la figura di uomo a volte contraddittoria, nella sua apparente semplicità ed umiltà, che cela una complessità caratteriale forse non sempre compresa, un forte desiderio di appartenere a quella élite di musicisti colti da cui le sue origini ed il successo commerciale in campi non accademici l’hanno in certo qual modo diviso (quanta invidia, viene da pensare).

Molte volte, nelle sue risposte, ricorrono termini quali: umiliazione, colpa, rivincita…come se per tutta la vita abbia dovuto giustificarsi o dimostrare qualcosa.

Allo stesso tempo vediamo un uomo del tutto dedito a fare nel modo migliore quello che sa fare meglio, riuscendo a trovare sempre miracolosamente la soluzione perfetta per ogni regista, pur collaborando con personalità molto diverse tra loro, tanto da divenire quasi indispensabile per alcuni.

L’ammirazione di chi viene intervistato, che si tratti di Gianni Morandi che ne ricorda gli arrangiamenti geniali o di Bernardo Bertolucci o di Oliver Stone, è sempre spontanea, a tutti brillano gli occhi ricordando i suoi lavori.

Roberto Calabretto riporta, all’inizio di “Lo schermo sonoro”, che Nicola Piovani (uno dei personaggi incontrati in “Ennio”) ha affermato nel corso di un’intervista che “Non esiste un genere musica da film” e che “Musica ed immagini devono amarsi, anche se il loro amore talvolta può esprimersi per contrasto”.

Ecco, quello che rimane, dopo aver visto “Ennio” è proprio questa sensazione di aver colto l’amore nel contrasto, di stupore per la semplicità geniale di certe soluzioni sonore e per una carriera artistica che ha segnato la Storia del Cinema (tardivamente riconosciuta con un Oscar alla carriera nel 2006 ed uno nel 2016 per The Hateful Eight di Tarantino).

Negli occhi rimangono le scene di film fondamentali, da C’era una volta in America a Mission oltre, naturalmente, ai western di Sergio Leone (Clint Eastwood mentre ne parla trasuda riconoscenza), scene che non possono che richiamare “quella” musica, tanto che viene subito da canticchiarla o fischiettarla. Il dono di un’apparente semplicità sostenuta alla base da una sterminata cultura e da studio continuo, di consapevolezza e istinto, di genio e di artigianalità e anche di un po’ di fortuna (quando Leone cerca per la prima volta la collaborazione di Morricone scopre che erano stati compagni di scuola da bambini).

Un musicista, forse, avrebbe sottolineato aspetti più tecnici nella conversazione, ma Tornatore è un abile regista ed indubbiamente è innamorato del cinema e delle sensazioni che è capace di regalarci, quindi, senza appesantire la narrazione, punta all’emozione e riesce a farci commuovere, a volte anche per simpatia con il protagonista che, piuttosto schivo di carattere, in diverse occasioni pare quasi turbato, stupito dall’amore e dai riconoscimenti che gli vengono tributati.

Ennio Morricone ci ha lasciati nel 2020, dopo una eccezionale carriera, che è riduttivo definire prolifica, ed una vita dedicata con passione vivissima al suo lavoro, ispirazione per generazioni di colleghi e di amanti del cinema e della musica.

Quali che siano i nostri film preferiti, i nostri temi preferiti, quasi sicuramente tra di essi ci sarà una delle opere di Ennio Morricone e la sua musica probabilmente è già nella colonna sonora del film della nostra vita.

Camilla Lavazza

 

La scheda del film

Regia di Giuseppe Tornatore

Con Ennio Morricone,

Quentin Tarantino,

Clint Eastwood,

Oliver Stone,

John Williams,

Hans Zimmer,

Barry Levinson,

Dario Argento,

Bernardo Bertolucci,

Giuseppe Tornatore,

Quincy Jones,

Bruce Springsteen,

Vittorio Taviani,

Nicola Piovani

Carlo Verdone, Roland Joffè, Pat Metheny, Lina Wertmüller,

Silvano Agosti, Caterina Caselli, Marco Bellocchio, Ganni Morandi

Fotografia: Giancarlo Leggeri, Fabio Zamarion

Montaggio Massimo Quaglia, Annalisa Schillaci

Fotografia Giancarlo Leggeri

Produttore: Gabriele Costa, Gianni Russo

Durata 150′

 

 

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