Sovraffollamento sui mezzi, i genitori chiedono soluzioni

BRESCIA - Il nuovo anno scolastico ripropone i soliti disagi sul fronte del trasporto: problemi di sovraffollamento, ragazzi che rimangono a piedi e genitori giustamente arrabbiati dal momento che pagano un servizio. Il Comitato Vado a scuola sicuro chiede soluzioni.

Ecco il comunicato del comitato Vado a scuola sicuro: «I trasporti pubblici extraurbani sono un disastro da anni perché la politica non se ne mai occupata, Lo scarso interesse è dimostrato dall’esigua partecipazione degli Enti alle conferenze sul Tema Trasporto indette dalla Provincia e l’Agenzia del TPL

Anche quest’anno solo dopo continue e-mail da parte dei genitori qualcuno si è mosso. Si è mossa perfino la Comunità Montana che sembra essersi accorta del problema.

Vogliamo ricordare per quanti non lo sapessero, che il comitato “Vado a scuola sicura” lavora dal 2018 per sensibilizzare le Istituzioni a far si che i problemi di molte famiglie legati al trasporto scolastico si risolvano. Il comitato, nato nella provincia di Bergamo ha raccolto più di 30.000 firme che ha consegnato in Regione Lombardia all’Assessora ai Trasporti pubblici Terzi nel dicembre del 2020, stiamo ancora aspettando una risposta!

A fine novembre del 2021 abbiamo consegnato all’Agenzia del Trasporto di Brescia un documento dove all’interno abbiamo scritto i problemi e le soluzioni per migliorare il trasporto pubblico extraurbano. A dicembre lo stesso documento abbiamo voluto consegnarlo durante un incontro pubblico sul Pnrr tenuto a Moniga del Garda anche ai presidenti della Comunità Montana, della Comunità del Garda, al Presidente della Provincia Alghisi e alla presidente della Commissione Trasporti della Regione Claudia Carzeri. Questo documento racchiude i problemi e le soluzioni che riteniamo si possano risolvere solo lavorando tutti nella stessa direzione, se si vuole risolvere definitivamente il problema.

Abbiamo in tutta la provincia problemi di sovraffollamento dei mezzi e conseguenti salti di corse con ragazzi che rimangono a piedi e genitori giustamente arrabbiati dal momento che pagano un servizio di cui spesso non possono usufruirne e altri ormai rassegnati.

Dalla montagna alla pianura i problemi si susseguono. In questi giorni – continua il Comitato – siamo stati contattati per il mancato adeguamento dei mezzi di trasporto al numero degli utenti che per questo spesso rimangono a piedi, come pure per la mancanza dell’orario adeguato all’uscita da scuola, dove l’attesa di un mezzo di trasporto è di circa due ore sulla linea LS018 direzione Cigole. Ma situazioni come queste sulla stampa se ne leggono ogni giorno e se ne sono lette negli anni precedenti il Covid19.

Riteniamo che per risolvere i problemi in modo strutturale non sia fattibile farlo a fine settembre ma serve una programmazione preceduta da una legge che metta a disposizione gli strumenti adeguati!

Se l’intenzione di comuni, Unioni dei Comuni e Comunità varie dislocate in tutta la provincia di Brescia è quella di migliorare il servizio di trasporto pubblico extraurbano, devono iniziare a partecipare anche in modo economico, questo per arrivare al raggiungimento dell’obbiettivo perché solo con un impegno economico si dimostrerebbe che si ha veramente a cuore i problemi delle famiglie. Il Vostro impegno scritto determinerebbe in modo concreto e incisivo nel tempo una collaborazione efficace e costante con l’Agenzia che aiuterebbe a cambiare il modello ormai obsoleto del trasporto pubblico extraurbano. Nello stesso tempo la Regione Lombardia dovrebbe rivedere la ripartizione delle risorse destinando meno soldi a TrenoNord e più ai trasporti su gomma. Vorremmo anche ricordare che si vogliono ritoccare i prezzi dei ticket e questo sarebbe un’ulteriore danno alle famiglie e alle fasce più deboli e per evitarlo riteniamo ci voglia anche l’intervento del Governo.

Ci auguriamo che la Comunità Montana e la Comunità del Garda facciano da apripista con dei reali impegni per migliorare la qualità del trasporto pubblico su gomma e sollecitino i propri associati a contribuire al miglioramento strutturale del trasporto collettivo e intermodale su gomma che è prioritario e di immediata soluzione e non necessita il consumo di suolo, anzi, un efficiente trasporto pubblico porterebbe una diminuzione di auto e di conseguenza non ci sarebbe più la necessita di creare nuovi parcheggi che rendono permeabile il suolo e possono essere causa anche di dissesti idrogeologici. Vogliamo ricordare anche alla Comunità montana che la fermata Tormini da anni è messa nella griglia dell’Agenzia del TPL come fermata urgente da riqualificare per avere la sicurezza dei viaggiatori alle fermate di trasbordo, ci aspettiamo che venga fatto e non continuamente rimandato !

Oggi – conclude il comunicato a firma del portavoce del comitato Vado a scuola sicuro Paola Pollini – leggiamo che Arriva è carente di autisti, ma questo non deve essere un problema per il cliente, ma è un problema che esistendo da qualche anno va risolto e l’Agenzia dovrebbe prendere dei seri provvedimenti per i disservizi creati da Arriva».

Pullman in stazione a Salò.

 

 

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