Acque Bresciane taglia le emissioni del 58%

BRESCIA - La società benefit dal 2020 al 2021 ha ridotto del 58% le proprie emissioni portandole a circa 22.400 tonCO2eq grazie ad una strategia inserita nel Piano di Sostenibilità 2045. Le leve principali sono l’acquisto del 100% di energia verde da fonti rinnovabili, l’efficientamento energetico, il rinnovo del parco veicolare e una sempre maggiore attenzione alla catena di fornitura.

“Misura, riduci, compensa”; grazie a questa strategia che ha basi scientifiche e consente la massima trasparenza, Acque Bresciane ha ridotto del 58% la propria impronta carbonica. Le tonnellate di CO2 emesse per gestire il ciclo idrico in circa la metà del territorio bresciano sono passate da 53.058 tonnellate nel 2020 a 22.443 tonnellate nel 2021.

Un risultato raggiunto grazie soprattutto all’acquisto del 100% di energia elettrica da fonti rinnovabili con garanzia d’origine, ma grazie anche a una politica volta all’efficientamento energetico, al rinnovo del parco veicolare con mezzi a impatto zero o ridotto e all’attenzione alla catena di fornitura con criteri tecnici premianti per gli operatori più attenti alla sostenibilità.

Il percorso di misurazione

“Dal 2019 Acque Bresciane rendiconta su base volontaria le proprie emissioni di gas climalteranti, misura la propria impronta carbonica secondo i principali riferimenti internazionali e redige un report con l’obiettivo di calcolare, ridurre e compensare le emissioni di gas ad effetto serra (GHG) connesse alle attività condotte dall’azienda”, spiega Francesco Esposto, responsabile Sostenibilità e innovazione della società.

Gli standard a cui Acque Bresciane fa riferimento sono:

  • The Greenhouse Gas Protocol – A Corporate Accounting and Reporting Standard (GHG Protocol), redatto dal World Resources Institute (WRI) in collaborazione con il World Business Council for Sustainable Development (WBCSD);

  • Norma UNI EN ISO 14064-1:2019 Parte 1: Specifiche e guida, al livello dell’organizzazione, per la quantificazione e la rendicontazione delle emissioni di gas ad effetto serra e della loro rimozione.

Non tutte le emissioni, in base a questa norma UNI EN ISO, rientrano nella stessa tipologia. Si distinguono:

  • Emissioni dirette (SCOPE 1)

  • Emissioni indirette da consumo energetico (SCOPE 2)

  • Emissioni legate alla catena di fornitura (SCOPE 3)

Acque Bresciane nel calcolo della propria impronta carbonica ha seguito il seguente percorso:

  • 2019: SCOPE 1 + SCOPE 2
  • 2020: SCOPE 1 + SCOPE 2 + SCOPE 3 (riferite ad alcune categorie di emissioni legate alla fornitura)
  • 2021 SCOPE 1 + SCOPE 2 + SCOPE 3 (completando la definizione di queste ultime, secondo le 15 categorie previste dagli standard di riferimento)

In particolare il perimetro delle emissioni di GHG è quello del controllo operativo (Operational Control Approach, come descritto dal GHG Protocol), il quale prevede che tutte le attività per le quali la società capogruppo ha il pieno controllo operativo, o la possibilità di contribuire significativamente alla definizione delle specifiche e dei requisiti ambientali, siano ricomprese nell’ambito del calcolo delle emissioni dirette SCOPE 1 e delle emissioni indirette da consumo energetico SCOPE 2.

Questo ha portato a considerare i consumi energetici e materiali e ogni emissione diretta di gas effetto serra proveniente da impianti, strutture e mezzi rilevanti per le attività operative della società.

Il settore idrico in cui Acque Bresciane opera è caratterizzato inoltre da una quota di emissioni biogeniche di origine antropica, generate durante il trattamento delle acque. Le emissioni biogeniche di GHG (ad esempio CO2, CH4 ed N2O) di natura antropica possono derivare principalmente dal trattamento delle acque di depurazione.

Il calcolo di tali emissioni biogeniche generate negli impianti di Acque Bresciane è stato condotto secondo la metodologia riportata dalle linee guida IPCC Guidelines for national greenhouse gas inventories al capitolo Wastewater Treatment.

Il controllo di un contatore di Acque Bresciane.

Il processo di riduzione

La riduzione dell’impronta carbonica di quasi il 60% è stata possibile soprattutto grazie all’acquisto del 100% di energia elettrica da fonti rinnovabili con garanzia d’origine, che ha azzerato lo scope 2 (emissioni pari a 0 t), ma grazie anche ad una politica di efficientamento energetico, al rinnovo del parco veicolare con mezzi per nulla o meno inquinanti e all’attenzione alla catena di fornitura con criteri tecnici premianti per gli operatori più attenti alla sostenibilità.

La compensazione

La quota di emissioni prodotte – commenta il presidente di Acque Bresciane Gianluca Delbarba è stata interamente compensata attraverso tre progetti, dando continuità al progetto di riforestazione Ntakata Mountain in Tanzania, avviato lo scorso anno, e investendo in due nuovi progetti, per l’accesso all’acqua in Senegal e per la produzione di biogas da un impianto di trattamento di acque reflue in Thailandia. Si tratta di progetti certificati secondo standard internazionali (VCS +, CCBS, GS e CDM). L’investimento complessivo è di 8.800 euro”.

Nel calcolo dell’impronta carbonica Acque Bresciane si è avvalsa della consulenza tecnica di Carbonsink, società italiana leader di strategie di decarbonizzazione net-zero e di gestione dei rischi climatici per le imprese.

Altri obiettivi raggiunti

Altro risultato raggiunto nel 2021 è stato la validazione da parte del network internazionale Science Based Target initiative (SBTi) dei target di riduzione al 2030 con l’impegno dell’azienda di ridurre le emissioni al fine di rimanere sotto i 2 gradi (will-below 2C).

Infine è stato scelto un nuovo fornitore di schede per il rifornimento dei veicoli, grazie a cui vengono

compensate direttamente le emissioni prodotte in base all’acquisto di carburante.

Il presidente di Acque Bresciane Gianluca Delbarba.

 

 

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