Specie aliene, purtroppo un nuovo arrivo nel Garda

LAGO DI GARDA - Quello delle specie invasive è un problema presente anche sul Garda. E purtroppo si registra un nuovo arrivo, come spiega Filippo Gavazzoni, vicepresidente della Comunità del Garda.

«E’ stata la Fondazione Edmund Mach – scrive Filippo Gavazzoni in un post -, da sempre in prima linea in questo settore di ricerca, a rendere nota la scoperta, attraverso la pubblicazione scientifica del 31 ottobre 2022, su: “Invasivesnet” – BioInvasions Records (2022), dal titolo: «First record of quagga mussel, Dreissena Bugensis Abdrusov, 1897, in Italy: morphological and genetic evidence in Lake Garda» (qui la pubblciazione).

Ma cos’è e come si chiama questa nuova specie? Come da titolo… si chiama Dreissena bugensis ed è un mollusco, comunemente detto “quagga mussel”, originario del Fiume Dnieper, che nasce dalle colline Valdai in Russia e sfocia, dopo aver percorso l’Ucraina, nel Mar Nero.

Ma dove sono state trovate e da quanto potrebbero essere presenti? La prima catalogazione è avvenuta appunto nel marzo scorso a Castelletto di Brenzone e Bardolino.

Credits foto: “INVASIVESNET” – BioInvasions Records (2022), dal titolo: “𝘍𝘪𝘳𝘴𝘵 𝘳𝘦𝘤𝘰𝘳𝘥 𝘰𝘧 𝘲𝘶𝘢𝘨𝘨𝘢 𝘮𝘶𝘴𝘴𝘦𝘭, 𝘋𝘳𝘦𝘪𝘴𝘴𝘦𝘯𝘢 𝘣𝘶𝘨𝘦𝘯𝘴𝘪𝘴 𝘈𝘣𝘥𝘳𝘶𝘴𝘰𝘷, 1897, 𝘪𝘯 𝘐𝘵𝘢𝘭𝘺: 𝘮𝘰𝘳𝘱𝘩𝘰𝘭𝘰𝘨𝘪𝘤𝘢𝘭 𝘢𝘯𝘥 𝘨𝘦𝘯𝘦𝘵𝘪𝘤 𝘦𝘷𝘪𝘥𝘦𝘯𝘤𝘦 𝘪𝘯 𝘓𝘢𝘬𝘦 𝘎𝘢𝘳𝘥𝘢”.

 

Le dimensioni degli esemplari individuati, sui 17mm, suggeriscono che sia arrivata da poco nel Garda, circa un anno. Questo mollusco – continua Gavazzoni – è una specie altamente invasiva tanto che, come successo per esempio nel Lago di Costanza, è stata in grado di soppiantare anche le specie aliene precedentemente presenti, colonizzando velocemente l’intero ambiente.

Per il Garda potrebbero volerci solo 4 anni per questo, stando alla velocità con cui si è estesa nel Lago di Costanza.

Possiamo quindi dire che è cominciata una colonizzazione 2.0, dove le specie invasive precedentemente insediate, potrebbero essere soppiantate da altre ancora più invasive».

 

L’importanza della sanificazione delle carene

Alla luce di tutto questo Gavazzoni fa presente che «l’arrivo di questa specie aliena, se non sbaglio la 43°, è avvenuta con l’arrivo di natanti esteri, con scafi e/o motori contaminati. Questo veicolo di contaminazione non rappresenta certo una novità per il Garda».

Il vicepresidente della Comunità del Garda ricorda che «era già successo a fine anni ’60, con la catalogazione della Dreissena polymorpha (prima segnalazione in Italia) arrivata insieme ai natanti dai laghi tedeschi ed ora, nuovamente come primato in Italia, è stata catalogata la Dreissena bugensis. Il Contratto di Lago, siglato ad ottobre 2019, riporta nei suoi punti la norma sulla sanificazione delle carene e motori».

Gavazzoni fa presente che la Regione Veneto ha recepito e fatta sua la proposta per la sanificazione di carene e motori: «Questo è stato un passo ed un risultato importantissimo, innovativo in Italia, per il quale devo ringraziare la Vice Presidente della Regione Veneto Elisa De Berti sempre presente per il Garda, come il consigliere regionale Alessandra Sponda ed Enrico Corsi. Ora spetta a Lombardia e Trentino chiudere il cerchio, affinché si possa tradurre il tutto in legge interregionale».

Anche di questo Gavazzoni parlerà nella Conferenza: Il Lago di Garda tra passato e presente: le sfide da affrontare e vincere che si terrò il 10 febbraio a Sirmione.

Dreissena polymorpha, la “cozza zebra”, tra le specie più invasive al mondo. Questi esemplari sono stati staccati dallo scafo della barca di Gavazzoni.

 

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