La limonaia del Castèl aperta gratuitamente nel weekend

LIMONE SUL GARDA - Fino al 26 marzo il giardino d'agrumi di Limone propone, il sabato e la domenica, l'apertura gratuita dalle 10 alle 18.

Rivolti verso il sole per catturarne i raggi, spiccano ancora oggi lungo la riva del lago i bianchi pilastri ed i muri delle “Limonaie”, i giardini dei limoni, uniche nel loro genere. Sul lago se ne trova traccia solo tra Gargnano e Limone, testimonianza di un glorioso passato.

L’Amministrazione Comunale di Limone, con l’intento di valorizzare questo patrimonio, acquistò nel 1995 la “Limonaia del Castèl”, ristrutturandola e rimettendola in uso, con la piantumazione di oltre un centinaio di agrumi, il ripristino dei terrazzamenti e dell’impianto irriguo, la sistemazione dei depositi degli attrezzi, divenuti anche percorso didattico.

Per facilitare l’accesso alla limonaia sono state posizionate sulle vie del centro delle piastrelle segnaletiche in ceramica.

A nord ovest del centro storico, addossata alle rocce della Mughéra, la limonaia del Castèl è oggi solo una parte della grande struttura produttiva che, un tempo, dalla valle della Mura, da via delle Pozze e da via Castello giungeva alla valletta della Màndola. Il giardino, che ha una superficie di mq 1.633, è diviso perpendicolarmente in due parti dal cùen dela Marches’àna, su cui è costruito il casèl principale, a più piani: nella parte meridionale, si estende per un tratto su un’unica còla, per un altro su tre; nella parte a settentrione è su quattro còle, che confinano verso nord con il valèt del Castèl, su cui è costruito un altro piccolo cas’èl.

La sua costruzione risale al primo Settecento. È evidente, tuttavia, che la limonaia ha subìto nel tempo vari rimaneggiamenti. La data “15 aprile 1786”, ancora visibile in un pozzetto di raccolta dell’acqua, potrebbe riferirsi alla costruzione o all’adeguamento delle canalette nelle còle. Altri interventi si realizzarono per alzare e spostare dei pilastri, per elevare le muraglie e per aumentare la superficie di calpestìo ed il numero dei piani del cas’èl.

Passata dalla famiglia Amadei, ai Bertoni, ai Patuzzi e, nell’Ottocento, ai Girardi e ai Polidoro, con atto del 19 giugno 1926 la limonaia fu acquistata da Giuseppe Segala (1889-1975), ritornato a Limone dall’America, dopo anni di duro lavoro come minatore; nel gennaio 1995 è stata acquisita dall’Amministrazione comunale.

Quattro sono stati gli interventi edilizi attuati: il primo nel 1997 per la costruzione di un muro, la sostituzione di sparadòs e cantér e la pulizia delle còle; il secondo nel 1999 per il rifacimento del tetto di un cas’èl; il terzo nel 2002-03, grazie ad uno specifico contributo della Regione Lombardia nell’ambito del “Piano di sviluppo rurale 2000-2006”, per il recupero conservativo di due casèi e di due còle.

Nell’inverno 2006-2007, con fondi dell’Amministrazione Comunale, sono state ultimate le opere del casello/stalla d’ingresso e del terrazzamento inferiore. Il cas’èl centrale funge da collegamento tra i terrazzi ed è attrezzato come centro museale-didattico. In tutte le còle ci sono delle canalette per l’irrigazione delle piante; l’acqua proveniva dal torrente San Giovanni attraverso la condotta della Calmèta, risalente al primo Settecento.

Nella limonaia, inaugurata il 22 luglio 2004, sono in produzione un centinaio di agrumi (cedri, limoni, aranci dolci ed amari, chinotti, pompelmi, mandarini e kumquat).

 

 

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