No ai rave party in quota sul Monte Baldo

MONTE BALDO - Il Cai Verona condanna i rave party ad alta quota! Ecco la lettera che Emanuele Brune Brunelli, responsabile della Commissione Escursionismo della sezione veronese, ha inviato a tutti i comuni del Garda Baldo, Cai Centrale, Cai Veneto, TAM, e organizzazioni che sponsorizzano il Monte Baldo.

«Cari tutti – scrive Emanuele Brune Brunelli -, essendo venuto a conoscenza per l’ennesima volta di un rave party svolto presso il Rifugio Chierego sul Monte Baldo pochi giorni fa, desidero metterne in luce non solo i danni causati a breve termine, ma anche le sue ripercussioni su noi uomini.

Si è trattato di un’ulteriore manifestazione estremamente rumorosa, presenziata da un dj, musica techno ad alto volume, persone ubriache e aventi un comportamento inequivocabilmente irrispettoso nei confronti dell’ambiente montano.

Eventi come questo, già avvenuti in passato, mancano di rispetto alla montagna, alla sua flora e alla sua fauna; essi risultano dannosi per le comunità montane e le gravi ripercussioni graveranno su noi uomini nel tempo. Non nel presente immediato, ma nel futuro pagheremo a caro prezzo i gesti compiuti da poche persone.

Ci troviamo nel momento di risveglio primaverile della natura, vedremo nuovamente fiorire Crocus, mirtilli e rododendri dopo un inverno (poco freddo e stravolto dal prorompente cambiamento climatico). Potremo ammirare le genziane in fiore, una specie protetta.

A breve le femmine di camoscio, cervo e capriolo daranno alla luce i loro piccoli. Quelli nominati sono animali estremamente indifesi, che oltre a dover affrontare le difficoltà previste dal loro ciclo naturale di vita, dovranno fronteggiare i rave party in quota.

Questi ospiti sono indifesi da tutto ciò da cui la natura non insegna loro a difendersi.

Circondati da un branco di uomini che, nella pace della loro beata ignoranza, attaccano la montagna e tutti i suoi abitanti come un tumore. E non un tumore silenzioso, bensì un rumore prepotente sparato a decibel senza controllo.

Voglio inoltre ricordare che quanto descritto è avvenuto a pochi chilometri dal Parco Naturale Locale del Monte Baldo. Oltre alla rilevanza floristica del Baldo, il “giardino d’Europa”, va menzionata la notevole varietà di habitat, piante, anfibi, rettili, uccelli e mammiferi.

Il Parco infatti ospita:

  • Il 60% dei 57 habitat di interesse comunitario;
  • il 70% delle specie di piante vascolari;
  • il 69% delle specie di anfibi;
  • il 73% delle specie di rettili;
  • il 75% delle specie di uccelli presenti durante il periodo riproduttivo;
  • il 55% delle specie di mammiferi.

Secondo Emanuele Brune Brunelli è stato commesso un vero scempio. In questo video potete sentire anche la musica:

Domando – continua Emanuele Brune Brunelli, responsabile della Commissione Escursionismo della sezione veronese -come sia possibile che i comuni, le associazioni di protezione dell’ambiente, i privati, i gestori dei veri rifugi non possano agire in difesa dell’unico vero bene pubblico che abbiamo ancora a disposizione e che ci permette ancora di respirare e di vivere.

Trovo sconcertante che si permetta ad un luogo denominato “rifugio” di assumere sembianze da sala da ballo. È veramente irrispettoso.

Chiedo che venga affrontato il tema e che si vietino questo genere di festoni nei luoghi di pace e di ristoro montano. Fingere che il problema non sussista solo perché avviene in un luogo apparentemente isolato, ossia ad alta quota, non rende diversi da chi organizza queste manifestazioni!

Confidando in una presa di coscienza e, ancora di più, in una presa di posizione, porgo cordiali saluti».

 

 

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