Grande Giro del Garda Ultratrail: 26 ore e 51 minuti per 185 km

LAGO DI GARDA - Sono arrivati al traguardo di Navazzo di Gargnano alle 10.51 di stamattina, sabato 22, i bresciani Nicola Manessi (Franciacorta Oxyburn), 39enne di casa a Monticelli Brusati, e Luca Guerini (Bione Trailers), 57 anni tra pochi giorni, triumplino di Marcheno.

Un sogno realizzato. Lo è il Grande Giro del Garda Ultratrail, progetto dovuto alla tenacia di Aurelio Forti, tradotto in realtà dal manipolo di dieci ultramaratoneti che ha percorso i 185 chilometri dell’Edizione 0 e i relativi 6mila metri di dislivello positivo.

Al traguardo di Navazzo di Gargnano sono le 10.51 sabato 22 aprile, data da ricordare, quando i primi due atleti si presentano fianco a fianco al campo sportivo dopo la fantastica corsa che li ha portati a varcare i confini di tre Regioni e di altrettante province: Brescia, Trento e Verona. Prova portata a termine mentre era in corso nella zona l’ottava edizione di BvgTrail.

Sono entrambi bresciani: Nicola Manessi (Franciacorta Oxyburn), 39enne di casa a Monticelli Brusati e Luca Guerini (Bione Trailers), 57 anni tra pochi giorni, triumplino di Marcheno, che hanno chiuso il giro in 26ore e 51 minuti.

L’hanno fatto insieme e di corsa, l’intero periplo del più grande lago italiano. Salendo verso Riva, poi su alle pendici del Monte Baldo e la discesa verso Torri del Benaco e Garda. Rapidi i 30 chilometri fino a Desenzano, infine le ultime asperità per il ritorno alla base.Hanno condiviso fatica, qualche momento di crisi, la notte e l’alba a rosseggiare all’orizzonte di una giornata da incorniciare.

Una storia da raccontare. “Un’esperienza bellissima, da ripetere – dicono dopo l’applauso che li accoglie -. Incantevole lo scenario, ma è stata una prova impegnativa. Da ripetere. Si può certamente costruire una corsa intorno al Garda”.

Ci sarà tempo per un bilancio dell’avventura e per parlare dei progetti in cantiere a firma del Gs Montegargnano, che con Aurelio Forti ha promosso l’evento con il patrocinio della Comunità del Garda.

Grande soddisfazione al compiere del percorso, pure per Giorgio Barchiesi, informatico e camminatore trentino, che ha scortato gli atleti lungo il percorso dopo aver tracciato il “grande sentiero” che si trova descritto sul suo sito “Trekking-Etc” e raccontato nel libro “Il Grande Giro del Lago di Garda”(Terre di Mezzo), che divide il cammino in dodici tappe.

“Bruciate” in poco più di una giornata, con il periplo disegnato in senso orario, dagli atleti di testa e dagli amici che hanno compiuto stessi passi e identica fatica con qualche tempo in più. Impresa da sottolineare, dunque, pure per Florian Hofer (Eppaner Burgenlaufer) arrivato a pomeriggio inoltrato e agli altri irriducibili che non hanno desistito.

In ordine sparso: Guanluca Giacomini (Garda Running), Alessandro Reati (Altitude Race), Rudi Amati (Gs Montegargnano), Cristiano Parodi (Dinamic Center Valle Belbo), Severino Lodi, Andrea Jonez e Daniele Natali, terzetto di Verona Trail Runners e Federico Corti (Garda Runners).

Alla fine non c’è classifica. Tutti accomunati da uno sport che sembra non conoscere limiti. Ancora tutti da scoprire.

All’evento hanno contribuito, con l’allestimento delle tre Basi Vita di Torbole, Garda e Salò e degli altrettanti Punti Ristoro di Limone, Brenzone e Desenzano, la Ss Limonese, Agricoop Alto Garda Gargnano, Campo Teatro Ulivi Brenzone, Lega Navale Garda, Gruppo podistico S. Angela-Avis Desenzano e Garda Running Salò.

Da sinistra Nicola Manessi, Aurelio Forti e Luca Guerini all’arrivo del Grande Giro del Garda UltraTrail,

 

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