Superamenti e visioni nelle performance fotografiche di Renzo Bertasi

PESCHIERA DEL GARDA – Dal 29 luglio al 24 settembre in mostra alla Palazzina Storica le opere del fotografo Renzo Bertasi: 108 fotografie di performance a colori.

La mostra consiste in 108 fotografie di performance a colori, divise in quattro “capitoli” più un “prologo”, di cui è stato realizzato anche un catalogo:

  • Alla stazione
  • Classico rivisitato
  • L’Umano e la Natura
  • Racconti e visioni

Si tratta di performance fotografiche (staged photography) realizzate in vari anni, dall’Alto Mantovano al Lago di Garda e limitrofi, con diversi attori professionisti e non.

Sono fotografie che contengono molte storie, ispirate da ricordi di infanzia, letture, musiche, cinema, che l’autore mette in scena come se fosse un piccolo film condensato in un’unica immagine.

Sono fotografie in apparenza semplici ma in cui ognuno può trovare una sua lettura personale perché sono aperte a diverse interpretazioni.

Sabato 29 luglio dalle 17 alle 19 Renzo Bertasi sarà presente per tutti quelli che vorranno incontrarlo.

Data e orari di apertura mostra:

  • da sabato 29 luglio a domenica 24 settembre 2023
  • dal mercoledì al venerdì 15.00-19.00
  • sabato e domenica 10.00-19.00

FOTOGRAMMI “SENSIBILI”

di Carlo Micheli

Un tempo, non troppi decenni fa, si dibatteva sulla purezza della fotografia, arrivando a storcere il naso persino sui tagli realizzati dall’autore stesso, tanto che molti stampavano l’intero fotogramma comprensivo dei fori di trascinamento della pellicola! Assurdità.

In campo fotografico non vi è nulla di oggettivo, neppure l’obiettivo, appunto, che deforma, allontana, avvicina, distorce a seconda della scelta operata dal fotografo, che agisce inoltre su esposizione, diaframma, sensibilità della pellicola, tempi di sviluppo, tipo di carta… e tutto per dare vita al “grande inganno”, vale a dire riprodurre la realtà tridimensionale su di una superficie bidimensionale!

Poi venne il tempo delle diatribe sul mezzo tecnico, con divisioni degne delle più esacerbate tifoserie calcistiche. Infine la rivoluzione copernicana del “digitale”, osteggiato da molti se non come la peste nera, come la fine della fotografia comunemente intesa.

In tutto ciò Renzo Bertasi ha mantenuto il suo sorriso serafico, avendo ben chiara non solo la sua idea di fotografia, ma di arte in generale.

Un’idea senza preclusioni, senza steccati, senza luoghi comuni. Nel suo cocktail di forme espressive, nel suo frullato di pittura, cinema, teatro, musica, letteratura e, ovviamente, fotografia avvertiamo il primato dell’intelligenza umana sui mezzi espressivi, dell’idea sul risultato finale.

Dovremmo considerare meno efficace e simbolico il bacio di Doisneau sapendo che la foto non fu “rubata” per strada ma progettata e interpretata da attori? O dovremmo considerare le immagini struggenti dello sbarco in Normandia di Capa meno iconiche, ammesso e non concesso che si tratti di una manipolazione?

Di certo a Bertasi il fotogramma va stretto e già da tempo ha provveduto a praticarvi dei tagli di Fontaniana memoria con le sue Rayografie (ne avevamo scritto qui, ndr), dove si spinge al di là del visibile per mostrarci l’essenza, l’anima di fiori e ortaggi, tradotti in disegni fantasmatici. Ma è in quest’ultimo lavoro, “superamenti – visioni” che l’autore raggiunge il totale affrancamento da un’idea limitante della fotografia.

Infatti per descrivere queste immagini dobbiamo fare ricorso ad altri contesti artistici: “atmosfere felliniane”, “immagini surreali”, “performance provocatorie”, “miscellanea”, “realtà romanzata”, “sintonie poetiche” ecc. Si tratta da un lato dei SUPERAMENTI delle idee preconcette, ma anche delle VISIONI, delle inquietudini che animano la sensibilità multiforme di Bertasi e si manifestano come flash, come lampi accecanti nel buio, che l’artista cattura per poi dar loro vita attraverso un paziente lavoro di regia e scenografia, con la complicità di un gruppo di attori di straordinaria versatilità.

Ecco che attraverso le opere di Bertasi la fotografia, nata per riprodurre la realtà, si eleva a strumento di indagine psicologica, dando corpo al sogno, all’inconscio, alla poesia, sforando i limiti del consueto, triturando impunemente l’idea limitante delle unità di tempo, di spazio e d’azione, creando immagini acroniche, luoghi ipotetici e rappresentazioni “aperte” a più chiavi interpretative e a diversi sviluppi della trama.

Carlo Micheli, giugno 2023.

Foto di Renzo Bertasi.

 

Dice di sé Renzo Bertasi

Nasco a Lazise sul Garda nel 1949, distratto da un aereo rosso.

Brancolavo in pieno sole come di notte, mentre mio padre, nella stanza, rabboccava la Becchi di terracotta che accendeva, meticoloso, perché non facesse fumo.

Da qualche anno vivo e lavoro a Soiano del Lago, dopo aver fatto tanti traslochi e cambiato tante case in varie provincie: Verona, Mantova, Brescia. In ogni casa che ho abitato ho sempre cambiato il mio modo di fotografare; come direbbe Francesco Guccini: “La casa sul confine dei ricordi – la stessa sempre come tu lo sai – e tu ricerchi le tue radici se vuoi capire l’anima che hai”.

Questo, per me, significa che la nostra terra, anche nei suoi aspetti quotidiani, è luogo ricco di suggestioni, capace di educare alla bellezza.

Per me la misura del tempo è un stato d’animo e la fotografia è come un incontro del nostro vissuto.

In questa mia mostra “Superamenti e visioni” (staged photography) emergono questi frammenti di vita non ponendo limiti ai miei interessi narrativi. Ogni mia foto è un piccolo corto filmico, un amore di incontri condivisi.

Foto di Renzo Bertasi.

 

L’autore

Renzo Bertasi nasce a Lazise (VR) nel 1949, attualmente vive e lavora sul Garda a Soiano del Lago (BS).

Negli anni ’70 inizia a fotografare interessandosi alla fotografia sociale. Attorno agli anni ’80 inizia le sue prime sperimentazioni sul negativo, “Fine – inizio – ricomposizione”. Dal ’85 al ’95 tiene corsi di fotografia per

Il fotografo Renzo Bertasi.

isti­tuzioni pubbliche e private. Dal 1987 ad oggi pubblica circa una ventina di cataloghi che riguardano le sue molteplici ricerche e indagini sul mondo della fotografia e un paio di volumi legati ad un lavoro di ricerca sul materiale fotografi­co storico del Lago di Garda. Ha partecipato a mostre internazionali: Pechino, Svezia, Germania, Austria e Spagna. Le sue opere costituiscono un fondo presso il CSAC di Parma.

I suoi principali interessi e lavori negli ultimi anni sono stati: “Il Corpo come Paesaggio e il Paesaggio come il corpo”, “Tensioni – bolle di sapone”, e “Rayografie”.

Attualmente lavora con gruppi di attori per creare performance surreali, ispirate dalla letteratura, dalla musica e dal cinema: “Il mondo di Maigret” e “Romanzo Metafisico” in bianco e nero.

www.renzobertasi.com

Altri scatti in mostra a Peschiera:

Foto di Renzo Bertasi.
Foto di Renzo Bertasi.
Foto di Renzo Bertasi.

 

 

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