Foci del Sarca, il battello Navigarda liberato dai vigili del fuoco

ALTO GARDA - Il catamarano si era impigliato nelle reti di contenimento della piena che si erano spostate rispetto alla posizione originale. Intervenuti i volontari di Riva e i sub da Trento con la guardia costiera, la polizia di Stato e un mezzo di Navigarda.

È terminata poco prima delle 11 l’attività dei vigili del fuoco volontari di Riva del Garda, supportati dalla polizia di Stato e dalla guardia costiera, nonché con l’aiuto dei sommozzatori del corpo permanente di Trento, per liberare la nave della Navigarda che si è impigliata questa mattina nelle reti di contenimento del materiale galleggiante dovuto alla piena posate alla foce del Sarca (ne abbiamo scritto qui) e che si sono spostate a causa del carico di materiale fino alla zona di passaggio dell’unità in servizio pubblico.

Sul posto sono intervenuti tre vigili di Riva abilitati al soccorso acquatico, due sommozzatori da Trento, assieme alla guardia costiera con due operatori, al gommone di Spiagge sicure con due operatori e alla squadra nautica della Polizia di Stato oltre ad un’altra unità di Navigarda appositamente allertata dalla Direzione di Esercizio.

 

I vigili hanno provveduto a svincolare il catamarano e rinsaldare le reti in acqua, mentre gli 8 passeggeri sono stati trasportati al porto di Riva sull’unità navale della guardia costiera.

L’imbarcazione è stata trainata poi verso l’esterno per potersi agganciare all’altra nave di Navigarda che l’ha accompagnata in porto a Riva dove è proseguito il lavoro dei sub per completare la rimozione delle reti dalle eliche. I volontari di Riva hanno inoltre portato in secca i tronchi di grosse dimensioni che erano fuoriusciti dalle protezioni.

 

La Guardia Costiera fa sapere che «i passeggeri sono stati trasbordati a bordo dell’unità della Guardia Costiera, che li ha trasferiti nel porto di Riva, ove non v’è stata necessità di assistenza medica, mentre i volontari dei vvf di Riva del Garda hanno disimpigliato dalle reti il Catamarano, per poi provare con i sommozzatori dei VVF di Trento a liberare le eliche.

 

In considerazione del mancato riavvio dei motori e delle condimeteo in peggioramento, la società Navigarda ha fatto convergere in zona una propria unità navale, che ha affiancato quella alla deriva, rimorchiandola fino al porto di Riva per le successive attività di ripristino della propulsione. Durante le operazioni di rimorchio, per assicurare il delicato trasferimento, presenti le unità navali della Guardia Costiera, dei Vigili del Fuoco Volontari di Riva e della Polizia di Stato della Squadra Acque interne del Commissariato di Riva del Garda».

 

 

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