Caro prezzi sul Garda? Confesercenti: “Nessuna speculazione”

LAGO DI GARDA - Caro prezzi sul Garda. Beni e servizi rivolti al turista, ma pure al residente, sono aumentati. Confesercenti: «Situazione complessa. Siamo ben lontani dalla speculazione». La Comunità del Garda: «Attenzione a non finire fuori mercato».

Sulla questione, al centro di un vivace dibattito interviene Andrea Maggioni, Coordinatore Confesercenti Lombardia Orientale per il lago di Garda e Valtenesi, per il quale, «se da una parte la percezione di un generale aumento dei prezzi per beni e servizi rivolti principalmente ai turisti non può essere negata, dall’altra va spiegata e ricondotta nell’alveo della realtà dei fatti».

«Viviamo in un periodo storico – dice Maggioni – in cui l’inflazione è ai livelli più alti mai registrati negli ultimi decenni con un tasso attorno al 7%. Il nostro settore nel 2022 aveva già dovuto assorbire quasi totalmente l’aumento di oltre il 140% dei costi dell’energia elettrica e di oltre il 160% del gas. Un adeguamento dei prezzi da parte degli esercenti era necessario, soprattutto in alcuni ambiti e su alcuni prodotti, ma siamo ben lontani dalla speculazione.

Superfluo sottolineare – continua Maggioni –  che con l’inflazione hanno a che fare tutti: sia i cittadini/turisti che consumano prodotti e servizi, sia gli imprenditori che quei prodotti e servizi mettono sul mercato dopo averli a loro volta acquistati o trasformati dai loro fornitori. E’ altrettanto evidente come l’aumento dell’inflazione non è determinato in maniera diretta né dal cittadino/turista, né, tantomeno, dal singolo imprenditore. Entrambi sono vittime di decisioni prese molto, ma molto più in alto delle loro teste.

Dopo oltre 3 anni di stagnazione dei prezzi per via della pandemia – continua l’esponente di Confesercenti –  e oggi con una inflazione che è tornata a correre non si potevano mantenere inalterati i prezzi per i nostri clienti. Il prezzo finale del prodotto è composto da tante voci che negli ultimi mesi hanno registrato un sensibile aumento: il caro bollette, i maggiori costi per i collaboratori al fine di rendere attrattivo il lavoro nel mondo del commercio, l’aumento del costo delle materie prime e dei costi di trasporto, l’aumento dei tassi d’interessi sui prestiti e per ultimo l’aumento dei canoni d’affitto che essendo legati all’inflazione tramite l’indicizzazione hanno subito sensibili incrementi. Insomma, una situazione complessa che non può essere ridotta al solito tormentone estivo dell’aumento del costo di beni e servizi nel settore del turismo e del commercio a scopo speculativo».

Da ultimo Maggioni segnala che «il comparto turistico si dimostra, secondo gli analisti, tra quelli che maggiormente trainano la nostra economia in questi mesi e che è fondamentale per l’economia del Garda Bresciano. Ecco, in questo contesto auspichiamo che l’energie siano tutte concentrate sulla promozione del Lago di Garda, del commercio e del turismo, non su falsi temi come il “caro prezzi” che non fanno altro che mettere in difficoltà questo territorio, con le sue migliaia d’imprese, decine di migliaia di collaboratori e circa 9 milioni presenze ogni anno».

 

Comunità del Garda: “Attenzione a non finire fuori mercato”

C’è anche chi evidenzia il rischio di finire “fuori mercato” a causa dei prezzi troppo elevati. Lo fa la Comunità del Garda, per voce del segretario generale Pierlucio Ceresa: «Riceviamo diverse mail da parte di turisti che si lamentano dei prezzi elevati di prodotti e servizi. Comprendiamo le ragioni degli operatori e la necessità di adeguare i prezzi, ma costi elevati sono accettabili solo a fronte di una qualità corrispondente e adeguata di prodotti e servizi. Purtroppo, va detto, sul lago non sempre è così».

Come dire, se è accettabile pagare 10 euro o più uno spritz ben fatto (tanto per citare l’aperitivo più ordinato d’Italia), preparato con ottimi ingredienti, la giusta quantità di ghiaccio, un accompagnamento di qualche goloso stuzzichino e servito al tavolo in un locale elegante, non lo è se ci viene servita una bevanda annacquata, presentata in bicchieri inguardabili e accompagnata dalle solite arachidi e patatine stantie.

«In questo modo – conclude Ceresa – si rischia di finire fuori mercato. Il turista che viene sul Garda cerca qualità. Se trova servizi e prodotti di bassa qualità, sceglierà altre destinazioni e altre mete, dove a parità di trattamento, spenderà decisamente meno. Allora per il lago saranno problemi».

Desenzano del Garda.

 

 

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