Immagini miracolose. Madonne e Santi taumaturghi in Valle Sabbia

SABBIO CHIESE - Al Santuario Madonna della Rocca di Sabbio Chiese (BS) da venerdì 25 agosto al 15 ottobre una mostra dedicata alle opere, sculture lignee e tele, di stampo devozionale.

Rinviate di un anno per il protrarsi delle limitazioni conseguenti la pandemia, nell’anno in cui Brescia insieme a Bergamo è stata proclamata Capitale Italiana della Cultura, le Feste Decennali Madonna della Rocca di Sabbio Chiese (3-10 settembre 2023) tornano ad essere l’occasione per promuovere un palinsesto di esposizioni ed eventi all’interno del Santuario.

Appuntamento principale è la mostra “Immagini Miracolose. Madonne e Santi taumaturghi in Valle Sabbia”, che approfondisce il tema della scultura lignea di stampo devozionale – ambito dai risvolti ancora inediti – grazie alle opere di autori come Antonio Montanino, Pietro Bussolo o Baldassarre Vecchi, in dialogo con alcune tele sul medesimo tema, come il S. Antonio abate di Alessandro Bonvicino detto il Moretto.

Il confronto evidenzia gli stretti legami iconografici instaurati nel corso del processo di mediazione, trasposizione e, in taluni casi, trasformazione dell’icona della Vergine Maria e dei santi taumaturghi documentati in Valle Sabbia. Fil rouge del progetto è il significato che l’immagine sacra ha man mano assunto e conservato, dall’inizio del XV al tramonto del XVII secolo.

Epoca, è bene ricordare, segnata dall’importante questione riguardante il sacro e la sua rappresentazione, normata dal Concilio di Trento e, in modo particolare, dal decreto conciliare Della invocazione, della venerazione e delle reliquie dei santi e delle sacre immagini.

 

La proliferazione di immagini nel periodo considerato ha determinato una stratificazione iconica che, attraverso una diffusione geografica ampliata e le opportunità di riproduzione offerte dall’avvento della stampa a caratteri mobili, ha dissolto l’integrità dei segni, portando a risemantizzare schemi e composizioni formali che si sono così arricchiti o hanno mutato significato.

Gli interventi di restauro effettuati per l’occasione hanno portato all’emersione di taluni dettagli stilistici e tecnici di notevole interesse per la corretta contestualizzazione critica dell’opera nel solco geografico e culturale di riferimento.

Mostra nella mostra, la sezione “Quando la devozione era di casa” – allestita a metà percorso nel vano che si apre a mezza ratta tra i due piani del Santuario – illustra la diffusione popolare della devozione (soprattutto mariana, ma nonsolo) attraverso una ventina di rari documenti a stampa ed ex voto provenienti da luoghi di culto e collezioni private.

Ben prima dell’avvento di Instagram, Tik Tok e dell’immagine pubblicitaria in grado influenzare gusti e scelte individuali e collettive, la mostra documenta quindi come il potere iconografico che al dato storico preferisce il sentimento popolare (sentiment e Pop, diremmo oggi) non sia una prerogativa esclusivamente contemporanea.

 

Il lavoro di ricerca condotto dal comitato scientifico ha quindi adottato un approccio multidisciplinare, considerando gli aspetti relativi all’ambito teologico, quelli storici, storico-artistici e sociologici, con l’intento di comporre una narrazione sfaccettata della valenza assunta dalla tematica nella società valsabbina, e non solo, del tempo.

Completa il tutto “Maria Madre di Dio, pellegrina tra gli uomini” (1-17 settembre, Sala Consiliare Comune di Sabbio Chiese). La mostra propone otto rilievi in terracotta, appositamente realizzati dallo scultore e designer Fabrizio Gandi e ispirati ad altrettanti santuari mariani situati nell’area compresa tra Valle Sabbia ed il Lago di Garda.

Santuari: Madonna del Frassino – Peschiera del Garda, Madonna del Carmelo – San Felice del Benaco, Madonna di Montecastello – Tignale del Garda, Madonna della Rocca – Sabbio Chiese, Madonna del Visello – Preseglie, Madonna di Auro – Casto, Madonna del Pianto – Ono Degno di Pertica Bassa, Madonna di San Luca – Bagolino.

 

AUTORI IN MOSTRA

Artista Lombardo – Alessandro Bonvicino detto Il Moretto – Antonio Giarola detto Il Cavalier Coppa – Zenone Veronese – Pittore Bresciano – Artista Lombardo – Bernardino Gandino – Camillo Rama – Baldassarre D’Anna – Bottega Tirolese – Antonio Montanino – Pietro Bussolo – Francesco III Badile – Anonimo – Baldassarre De’ Vecchi – Anonimo scultore bresciano del XVII sec. – Anonimo scultore bresciano – Anonimo scultore bresciano del XVI sec. – Carlo Bellavite – Dimitrije Paramendic – Anonimo bresciano fine XVII / inizi XVII sec.

La mostra accoglie una serie di    sculture opera di autori anonimi, di cui l’esposizione potrebbe divenire occasione di studio e attribuzione.

 

LE FESTE DECENNALI MADONNA DELLA ROCCA DI SABBIO

L’appuntamento con le Feste Decennali Madonna della Rocca rappresenta per la comunità di Sabbio Chiese (Brescia) una ricorrenza di alto valore spirituale e culturale. L’omaggio mariano da due secoli è scandito da processioni, momenti di preghiera e di festa in un contesto urbano vivacemente addobbato e condensa, nel breve periodo in cui si consuma, il legame centenario tra i cittadini e la Rocca.

La ricorrenza religiosa è accompagnata da un’intensa progettualità culturale, eventi d’approfondimento ed appuntamenti artistici d’interesse non solo locale. Le Feste Decennali sono state l’occasione per allestire mostre di ampio respiro. Tra queste: nel 2002 “Dal Moretto al Ceruti. La pittura in Valle Sabbia dal XVI al XVIII secolo” (a cura dal compianto Carlo Sabatti), nel 2012 “Dei monti e dei laghi. Il paesaggio lombardo nella pittura, da Piccio a Segantini” (a cura di Mario Marubbi), affiancata dall’esposizione “Gli stampatori, da Sabbio alla conquista del mondo” dedicata al patrimonio bibliografico antico custodito dal Comune di Sabbio Chiese (a cura di Michela Valotti, con Alfredo Bonomi ed Ennio Ferraglio).

 

COMITATO SCIENTIFICO PER L’ORGANIZZAZIONE DELLE MOSTRE – FESTE DECENNALI MADONNA DELLA ROCCA 2023

  • Claudio Ferremi, Vicesindaco e Assessore alla cultura – Comune di Sabbio Chiese (Presidente di Comitato)
  • Alfredo Bonomi, ideatore e coordinatore scientifico del progetto
  • Andrea Crescini, curatore della mostra
  • Angelo Loda, funzionario Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio, Bergamo e Brescia
  • Michela Valotti, curatrice della mostra

 

 

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