Progetto Agartis, speleologi alla ricerca dell’acqua carsica

ALTO GARDA BRESCIANO - Progetto di ricerca idrogeologica nell’area carsica che comprende il monte Spino ed il monte Pizzocolo, oltre all’areale del monte Denervo.

Entra nella fase cruciale il progetto di ricerca Agartis (acronimo di Alto Garda Ricerca sul Territorio Idrogeologica e Speleologica), che interessa la zona carsica dei monti Spino e Pizzocolo, oltre all’areale del Denervo. Siamo in una vasta area che ha per fulcro il territorio di Toscolano Maderno ma che comprende anche Vobarno, Gardone, Gargnano e Tignale.

Il progetto ha per fine la conoscenza dei percorsi dell’acqua carsica e lo studio e la mappatura delle sorgenti che alimentano gli acquedotti si configura come uno studio di alto valore scientifico ed è sostenuto da Acque Bresciane, Cai di Salò e Comune di Toscolano Maderno; ha inoltre il patrocinio della Federazione Speleologica Lombarda.

Ad attuarlo sono gli speleologi dell’associazione Underland, con sede a Serle, una delle aree più rilevanti del carsismo bresciano, e del Gruppo Grotte Alto Garda Bresciano di Navazzo, uniti in un sodalizio appositamente dedicato. Come esploratori del mondo sommerso si infilano nelle montagne, seguono il cammino dell’acqua carsica, ne mappano l’intricato percorso, vanno all’origine di fonti e sorgenti. È un’indagine speleologica che potrà fornire informazioni di grande rilevanza per la tutela e l’utilizzo idropotabile della risorsa idrica.

L’ing. Mauro Olivieri, direttore tecnico di Acque Bresciane: «Acque Bresciane ha deciso di sostenere con un contributo economico il progetto AGARTIS in quanto interessata ad approfondire le conoscenze e lo studio dei percorsi delle acque sotterranee nel territorio montano di Toscolano e Gargnano, al fine di valutare le effettive potenzialità delle sorgenti che alimentano i locali acquedotti montani, oltre che ad acquisire dati ed informazioni su acquiferi meno conosciuti su cui effettuare successivi approfondimenti idrogeologici».

 

Avviato da mesi, il progetto entra ora nella fase cruciale. «Dopo lo studio della bibliografia storica e l’aggiornamento delle vecchie carte grazie alle nuove tecnologie – spiega Massimo Pozzo, speleologo e presidente di Underland – siamo alla fase del tracciamento delle acque».

È il momento clou del progetto: «Nel sottosuolo – spiega Pozzo – le acque seguono percorsi complessi, sconosciuti e lunghissimi, di molti chilometri. Conoscerli è fondamentale per preservare questo importante “acquedotto sotterraneo”».

«Progetto importantissimo, sopratutto oggi che il cambiamento climatico minaccia anche l’approvvigionamento idrico», commenta Corrado Corradini, presidente del Cai di Salò.

Sulla stessa linea Chiara Chimini, sindaco di Toscolano Maderno: «L’acqua carsica è una ricchezza strategica da conoscere e da tutelare. Ce lo hanno insegnato i lunghi mesi di siccità dello scorso inverno».

«L’acqua – conclude Pozzo – è il vero tesoro del nostro pianeta. Preservarla è l’obiettivo di Agartis».

 

 

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