L’avicoltura mondiale si dà appuntamento a Verona

VERONA - Dal 4 all’8 settembre a Veronafiere. Si parlerà di temi d’attualità come influenza aviaria e antibiotico-resistenza, ma anche di sicurezza alimentare e sostenibilità degli allevamenti. Attesi 1.800 partecipanti da tutto il mondo.

Si svolgerà dal 4 all’8 settembre 2023 a Verona il XXII Congresso della World Veterinary Poultry Association (WVPA). L’evento, ospitato nei padiglioni di Veronafiere, vedrà la partecipazione di esperti, scienziati, delegati e professionisti della ricerca avicola da ogni parte del mondo, per un totale di circa 1.800 persone. Il programma prevede conferenze di relatori di fama internazionale, alternate da sessioni tematiche e poster, che copriranno argomenti classici come le malattie infettive e parassitarie, fino a toccare i temi più di attualità come influenza aviaria, antibiotico-resistenza, zoonosi, sicurezza alimentare, benessere animale e sostenibilità degli allevamenti.

Una settimana che farà di Verona la capitale mondiale della scienza veterinaria del settore avicolo, come sottolinea il chairman del Congresso prof. Mattia Cecchinato, docente di malattie infettive all’Università degli Studi di Padova e presidente della Società italiana di patologia aviare (SIPA): “Verona è una delle realtà italiane leader nella produzione avicola e il Veneto, insieme a Lombardia ed Emilia-Romagna, rappresenta una delle più importanti aree di allevamento avicolo in Europa. Siamo orgogliosi di essere riusciti a portare questo appuntamento qui in Italia, previsto inizialmente per il 2021 ma posticipato a causa della pandemia”.

La scelta di Verona appare oggi tanto più significativa vista l’ondata di influenza aviaria che nell’inverno 2021-2022 ha colpito duramente questo territorio, con 317 focolai negli allevamenti e quasi 14 milioni di capi abbattuti. L’epidemia di influenza aviaria ad alta patogenicità (HPAI) attualmente in corso, che sta coinvolgendo molte specie di uccelli selvatici e di mammiferi un po’ ovunque nel mondo, ha sollevato forti preoccupazioni all’interno della comunità internazionale per il potenziale pandemico che il virus potrebbe avere anche l’uomo.

“L’influenza aviaria costituisce una delle sfide globali più difficili e impegnative che dovremo affrontare nel prossimo futuro” dichiara Antonia Ricci, Direttrice generale dell’IZSVe. “La crescita della produzione e del consumo mondiale di pollame rappresentano un punto critico in uno scenario come quello attuale di forte espansione dell’influenza aviaria. D’altra parte i cambiamenti climatici, economici e sociali espongono l’avicoltura a nuove condizioni produttive e nuovi rischi che dobbiamo saper gestire e controllare. Il Congresso mondiale di Verona è l’occasione giusta per affrontare questa sfida insieme, puntando su tre obiettivi prioritari: vaccinazione, biosicurezza e condivisione delle informazioni”.

Il XXII Congresso WVPA apre lunedì 4 settembre con un workshop dedicato agli studi di efficacia vaccinale sull’influenza aviaria condotti in Europa e negli Stati Uniti, organizzato da IZSVe e SIPA. Il simposio sarà presieduto dal dott. Calogero Terregino, direttore del Laboratorio di referenza europeo (EURL) per l’influenza aviaria presso l’IZSVe, assieme ad uno dei massimi esperti mondiali di influenza aviaria, il dott. David Swayne, per anni alla guida del Southeast Poultry Research Laboratory (Stati Uniti). Porterà i saluti del Ministero della Salute il dott. Luigi Ruocco, direttore dell’Ufficio 3 – Sanità animale presso la Direzione generale sanità animale e farmaci veterinari.

In questa occasione il dott. Francesco Bonfante, dirigente veterinario del Laboratorio di referenza europeo, presenterà un aggiornamento sugli studi di efficacia vaccinale in corso, condotti a partire dal 2022 presso l’IZSVe. I trial clinici sono mirati ad identificare la migliore tecnologia disponibile sul mercato e gli schemi di immunizzazione più efficaci e sostenibili per il settore dei tacchini da carne. Il confronto con gli esperti permetterà di analizzare anche gli aspetti più critici e rilevanti dell’applicazione dei vaccini in campo.

Da martedì 5 settembre si entra nel vivo con la relazione tenuta della dott.ssa Isabella Monne, dirigente veterinario responsabile del Laboratorio di genomica e trascrittomica ed esperto dell’Organizzazione mondiale della sanità animale (WOAH) per influenza aviaria e malattia di Newcastle presso l’IZSVe, che parlerà dei cambiamenti nelle dinamiche epidemiologiche del virus H5 HPAI e delle sfide che ci attendono per un migliore controllo dell’infezione. Nella stessa giornata si terrà la cerimonia ufficiale di apertura.

Altro capitolo riguarda l’antibiotico-resistenza, tema al centro della relazione del dott. Luca Bano, direttore della SCT2 Treviso, Belluno e Venezia dell’IZSVe, in programma mercoledì 6 settembre. Per anni le infezioni batteriche del pollame sono state tenute sotto controllo mediante la somministrazione degli antimicrobici. Oggi invece molti paesi stanno promuovendo la strategia dell‘uso prudente del farmaco, per ridurre il consumo di antimicrobici negli animali d’allevamento, una tendenza evidente soprattutto in Europa e negli Stati Uniti ma con ancora alcune profonde differenze nel resto del mondo.

 

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