Sito archeologico di Loppio, accordo per valorizzazione e ricerca

MORI (TN) - Sito archeologico Loppio e Isola di S. Andrea: Politecnico di Bari, UMST Soprintendenza per i beni e le attività culturali e Fondazione Museo Civico di Rovereto svilupperanno attività di ricerca multidisciplinare, formazione, didattica e divulgazione.

La Giunta provinciale trentina ha approvato, su proposta della vicepresidente e assessore alla cultura, Francesca Gerosa, l’accordo quadro per lo sviluppo di attività di valorizzazione e ricerca scientifica relativo all’area archeologica dell’isola di Sant’Andrea, nel comune di Mori.

“Si tratta di un sito di un elevato valore storico e culturale – spiega la vicepresidente – che nel corso degli anni è stato oggetto di un’importante opera di ripristino e riqualificazione ad opera della Soprintendenza e delle strutture provinciali, grazie alla quale oggi l’area è pienamente fruibile dal pubblico e dalle nostre scuole. Con questa nuova collaborazione, un’opportunità che non comporta costi per l’Amministrazione, il sito si arricchirà delle competenze e dell’esperienza dei ricercatori e dei docenti del Politecnico di Bari che elaboreranno strumenti e modalità innovative per la valorizzazione e la fruizione dell’isola” conclude la vicepresidente Gerosa.

Lo schema di accordo quadro avrà una durata di 5 anni e prevede che il team del Politecnico di Bari, nell’ambito del progetto di ricerca “Restituire forma ai paesaggi storici. Tecniche del progetto e sistemi costruttivi innovativi per la riconfigurazione critica delle topografie nei luoghi dell’antico”, sviluppi per il sito archeologico della riserva naturale del lago di Loppio attività di ricerca, formazione, didattica, divulgazione e valorizzazione al fine di agevolarne la fruizione da parte del pubblico.

Si va dalla ricerca multidisciplinare allo sviluppo di attività formative e ricerca nel campo dei beni culturali, dalla conservazione e la divulgazione del patrimonio archeologico tramite innovativi strumenti e metodi applicativi all’ideazione e realizzazione di programmi e progetti di comunicazione e promozione, mostre ed eventi, sino all’attivazione di periodi di studio e laboratori di laurea, workshop nazionali ed internazionali.

Sito archeologico di Loppio-Sant’Andrea. Disegno dell’insediamento fortificato (Davide Lorenzon). Immagine tratta www.fondazionemcr.it/sito_archeologico_loppio.

 

Il sito archeologico di S. Andrea – Loppio

L’isola di Sant’Andrea è situata nella Riserva Naturale Provinciale “Lago di Loppio”, a circa sette chilometri a nord-est del Lago di Garda.

Le indagini archeologiche, condotte dalla Sezione archeologica fra il 1998 e il 2017, hanno portato alla scoperta di un sito archeologico pluristratificato, con testimonianze che vanno dalla preistoria all’epoca tardoantica a quella medievale, per giungere fino alla Prima Guerra Mondiale, e in particolare hanno permesso di indagare un antico abitato che occupava, per un’estensione di circa 6400 mq, la parte sommitale dell’isola.
Lungo il versante nord-est e presso il margine sud dell’isola sono stati rinvenuti i resti di alcuni edifici riconducibili a un insediamento fortificato di epoca tardoantica/altomedievale (castrum), mentre sulla parte sommitale del dosso si sono indagati i ruderi pertinenti a alla chiesa romanica di Sant’Andrea.

Nel biennio 2008-2009 le attività di ricerca su questo sito archeologico sono state condotte con il sostegno e il contributo della Fondazione Caritro.

Quindi, nel 2011, la Soprintendenza per i Beni Librari Archivistici e Archeologici della Provincia Autonoma di Trento ha finanziato e coordinato un progetto di consolidamento e restauro architettonico delle strutture archeologiche rinvenute nel sito.

L’anno successivo, nel 2012, è seguito un intervento di ripristino, riqualificazione ambientale e messa in sicurezza del sito, realizzato dal Servizio Conservazione della Natura e Valorizzazione Ambientale, che ha anche curato, con la collaborazione del Museo Civico di Rovereto, un’apposita installazione pannellistica, quale supporto informativo per i visitatori.

Visite guidate sono organizzate per gruppi privati (minimo 10 – massimo 25 persone), su prenotazione con almeno una settimana di anticipo. Per le scuole la Fondazione Museo Civico di Rovereto propone percorsi didattici e laboratori con gli esperti.

Complementari alla visita dell’area archeologica sono le vetrine espositive allestite nella sezione dedicata all’Alto Medioevo del Museo di Scienze e Archeologia, nell’ambito della mostra permanente ‘Le collezioni. Dal dato al pensato’.
Le vetrine, corredate da pannelli e didascalie, presentano una significativa selezione dei reperti provenienti dai depositi stratigrafici del sito, riconducibili a attività domestiche, artigianali e agropastorali. Interessanti i manufatti pertinenti all’armamento e all’abbigliamento dei soldati, oltre a oggetti della sfera femminile e a una sepoltura infantile. I reperti rivelano che il sito era dunque abitato da militari accompagnati dalle proprie famiglie.

Info tratte dal sito della Fondazione Museo Civico di Rovereto.

 

I commenti sono chiusi.