Furto al Vittoriale, ecco come sono entrati i ladri

GARDONE RIVIERA - Il presidente del Vittoriale in conferenza stampa ha spiegato come sono entrati i ladri per il colpo da 1,2 milioni.

Questa mattina il presidente del Vittoriale Giordano Bruno Guerri ha tenuto una conferenza stampa sul clamerò furto dei gioielli di Mastroianni (ne abbiamo scritto qui)

«I ladri – dice Guerri – hanno dimostrato grande professionalità. Evidentemente hanno studiato per giorni e individuato il punto di cinta muraria da varcare. E si tenga presenta che il Vittoriale ha chilometri di cinta muraria».

Aggiunge il presidente: «Pensiamo siano entrati verso le 5.30 del mattino. Hanno prima scassinato la porta di un magazzino, poi quella dei camerini. Hanno individuato il camerino giusto, hanno studiato la planimetria. Ricordo che non c’è bisogno di talpe all’interno del Vittoriale per procurarsene una, visto che per ragioni di sicurezza e per le norme antincendio le planimetrie sono esposte. E’ bastato fotografarla».

Continua Guerri: «Una volta entrati si sono introdotti nel Museo d’annunzio Segreto ed hanno infranto le vetrine anti intrusione, hanno preso gioielli e nella fuga ne hanno perso uno».

L’ingresso del Museo d’Annunzio Segreto, dove è avvenuto il furto.

 

Come un oro caldo e fluido. Gli ori di Umberto Mastroianni

Di seguito la nota sulla scomparsa degli ori di Umberto Mastroianni diffusa dal Vittoriale degli Italiani

Le opere di Umberto Mastroianni (Fontana Liri nel 1910 – Marino Laziale 1998) erano esposte al Vittoriale degli Italiani – dimora di Gabriele d’Annunzio a Gardone Riviera – nella mostra “Come un oro caldo e fluido. Gli ori di Umberto Mastroianni”, allestita nelle sale del Museo d’Annunzio Segreto.

L’esposizione presentava 49 opere in oro che Mastroianni aveva disegnato e forgiato, a partire dagli anni Cinquanta fino alla sua scomparsa, con la tecnica della fusione ‘a cera persa’ o ‘a colata in oro’, trattando la materia come se fosse bronzo o vetro, sempre in fusione: anelli, bracciali, ciondoli, orecchini, spille, placche ecc.  per un valore complessivo di 1.207.400 euro.

Delle 49 opere oggetto del furto, avvenuto la notte del 6 marzo, solo una, denominata Uomo/Donna, è stata ritrovata successivamente all’interno del complesso monumentale.

La mostra – fortemente voluta e inaugurata a dicembre 2023 dal presidente del Vittoriale degli Italiani Giordano Bruno Guerri, curata da Alberto Dambruoso con organizzazione e catalogo de Il Cigno GG Edizioni-Roma e la collaborazione del Centro Studi dell’Opera di Umberto Mastroianni (Roma) – si sarebbe dovuta chiudere l’8 marzo 2024.

 

Giordano Bruno Guerri: “Una banda ultra specializzata”

Il commento del presidente Giordano Bruno Guerri: “Ringraziamo i carabinieri di Gardone Riviera e gli specialisti del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Monza per il supporto e il grande lavoro per riscostruire l’accaduto. Ovviamente non possiamo entrare nei dettagli della dinamica del furto per non ostacolare in alcun modo le indagini, ma possiamo dire che i nostri sistemi di allarme sono molto estesi e già di altissimo livello, siamo stati evidentemente colpiti da una banda ultra specializzata.

Che fosse un furto mirato a quei gioielli, e soltanto a quelli, è dimostrato dal fatto che proprio lì accanto c’erano i gioielli di d’Annunzio, molti dei quali di Bucellati, che non sono stati neppure toccati. Ma non ci fermiamo. Stiamo già lavorando per aumentare il sistema di antifurto e controllo del Vittoriale e per inaugurare oggi le nuove grandi mostre previste, tra cui un’importante esposizione di opere inedite di Umberto Boccioni al MAS, dove è attiva tra le altre cose una guardia armata notturna”.

Lorenzo Zichichi: “Una perdita inestimabile”

“Appartenenti agli eredi della vedova del Maestro, questi eccezionali manufatti, vere e proprie ‘sculture indossabili’, rappresentano la più importante testimonianza della produzione in oro del Maestro ed erano stati esposti al pubblico solamente in un’altra occasione nel 2015 al MArTA-Museo Archoelogico Nazionale di Taranto accostati alla famosissima collezione di oreficeria tarantina di età ellenistica. Trattandosi della quasi totalità della collezione di ori di Mastroianni, la scomparsa definitiva di questo patrimonio rappresenterebbe la perdita inestimabile di una parte affasciante e altamente significativa della produzione artistica del Maestro di Fontana Liri e dell’arte orafa della seconda metà del Novecento”. Così Lorenzo Zichichi presidente del Centro Studi sull’Opera di Umberto Mastroianni e del Cigno GG Edizioni – Roma.

 

Molinengo Costa: “Ritrovato una delle piccole sculture, il superstite”

“Un danno senza precedenti nella carriera artistica di Mastroianni e un danno per l’arte italiana di manufatti in oro. – dichiara Paola Molinengo Costa presidente della Sezione Autentiche e Catalogazione del Centro Studi dell’Opera di Umberto Mastroianni ed erede della vedova del Maestro. –  Mastroianni ha sempre forgiato l’oro dall’inizio degli anni 60 fino agli anni 90. Nel disastro delle macerie delle teche demolite le forze dell’ordine hanno ritrovato una delle piccole sculture, il superstite.

È “Uomo/donna”, 1960/61, uno dei pezzi storici, pubblicato da Massimo Mila nel 1965, da Argan nel 1973 e da Marco di Capua nel 2015. È stata pubblicata nel II Tomo del catalogo ragionato dell’opera di Umberto Mastroianni. Una cosa importante”.

Oggi sabato 9 marzo al Vittoriale, come da programma, saranno inaugurate le mostre primaverili di Eleonora Duse, Umberto Boccioni (al MAS) e Alfredo Catarsini, appuntamento confermato alle ore 16.00.

La scultura ritrovata, persa dai ladri durante la fuga, “Uomo-Donna” del 1960/62.

 

 

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