Casa degli artisti: nel 2023 più di 31 mila presenze

TENNO (TN) - Da marzo a dicembre 2023, 31.223 presenze, circa 5000 in più dell’anno precedente. E un anno caratterizzato da collaborazioni e mostre di ricerca.

A partire dalla prima dedicata a Luigi Pizzini insieme al Mag, passando per le vedute del lago insieme al Comune di Nago-Torbole, fino all’ultima dedicata a Luigi Bonazza insieme alla galleria civica di Arco (che da sola ha registrato 9000 presenze). La Casa degli artisti si conferma quindi un polo espositivo particolarmente attrattivo, capace di numeri paragonabili o superiori a realtà ben più conosciute e dal budget nettamente superiore, al quale le tre amministrazioni di Tenno (capofila), Arco e Riva del Garda confermano con convinzione un sostegno sinergico.

 

Il bilancio annuale

I dati sono stati resi noti sabato mattina alla biblioteca «Bruno Emmert» ad Arco nel consueto incontro annuale di bilancio e di presentazione del programma del nuovo anno, cui quest’anno si è aggiunta la presentazione del catalogo della mostra «Luigi Bonazza. L’ardore della bellezza», esposta dal 4 novembre al 7 gennaio: un omaggio a uno dei maggiori pittori trentini del Novecento la cui traiettoria porta con sé il tumultuoso periodo storico segnato da due guerre mondiali e, nel mondo dell’arte, da una profonda trasformazione dei linguaggi. La mostra, della quale dà conto il nuovo catalogo, ha raccolto 43 opere, di cui quattro inedite, in un percorso che ha rappresentato i diversi linguaggi del pittore nato a Arco nel 1877 e morto a Trento nel 1965.

«Luigi Bonazza è un grande artista ed è un artista arcense -ha detto l’assessore alla cultura di Arco Guido Trebo- e merita di essere valorizzato. In questo, il lavoro fatto con questa mostra e questo catalogo mette un punto fermo che mancava. Non solo il grandissimo Segantini, ma Arco è anche Luigi Bonazza. Per la Casa degli artisti credo di poter affermare che quello che si riesce a fare in campo culturale, con risorse davvero limitate, è importante e prezioso. E quello che possiamo verificare con soddisfazione è che i musei che parlano del territorio sono premiati dal pubblico».

 

Luogo d’arte e cultura

«Questo è un luogo di cerniera tra progetti diversi -ha detto l’assessore alla cultura e vicesindaco di Riva del Garda Silvia Betta- in cui si svolge un lavoro artistico e culturale di grande importanza. Un luogo magico che ha una produzione e un’offerta ricchissime, e che in questi ultimi anni è molto cresciuta e ha varcato, come interesse, l’ambito locale. Anche gli eventi di presentazione e le inaugurazioni lo confermano, partecipate come sono. Credo che un simile successo sia meritato, dato che il lavoro svolto qui è davvero di qualità. Bella anche la collaborazione continua con altri Comuni, con enti e associazioni, che vuol dire un ulteriore apporto di interesse e di entusiasmo».

«Vorrei esprimere stima e gratitudine per il lavoro svolto -ha detto l’assessore alla cultura di Tenno Giancarla Tognoni- anche perché lavorare a Casa degli artisti significa affrontare diverse sfide. La scelta delle amministrazioni in questo momento storico è stata di collaborare, di aprire anche ad altri territori, di accogliere e andare in visita, non solo quindi restare in questo territorio ma anche portare esperienze in altri luoghi, guardando alla nostra storia ma anche mettendola in relazione ad altre storie. Penso che questa sia la cifra giusta per chi si occupa di cultura, che non ha confini ma si alimenta di scambi, confronti e occasioni di incontro».

 

Il programma 2024

A illustrare il programma del 2024 è stata la curatrice: «L’apertura sarà il 21 marzo -ha detto Roberta Bonazza- con il segmento dedicato al paesaggio e la mostra “Cercatori d’erba”, un progetto espositivo a tre voci: le fotografie di Marco Simonini, i testi di Francesco Gubert e le opere pittoriche di Amina Pedrinolla. Tre sguardi dell’oggi su un mondo che si ripete da secoli. A rendere nuovo l’allestimento alla Casa degli artisti, l’incontro della ricerca sul presente nelle Terre alte con alcuni volti dei vecchi pastori delle montagne, attivi prima dello spartiacque del boom economico. Un dialogo tra passato e presente che compone il mosaico del mondo dell’Alpe».

Sempre sul tema del paesaggio, a partire dal 21 aprile si aggiungeranno alle vedute dell’Alpe e le vedute lacustri delle copertine del progetto The Gardesaner, ideato e realizzato dal Gruppo Amici dell’Arte di Riva del Garda. Il progetto è impostato attorno alle copertine di un’immaginaria rivista, titolata con un nome che ne garantisce la provenienza dal territorio del Garda. A chiudere il segmento dedicato al paesaggio saranno una residenza e un laboratorio di scrittura di paesaggio, nel fine settimana dal 7 al 9 giugno, coordinato da Emanuela Rolandini dell’ Unità di missione strategica della soprintendenza per i beni e le attività culturali della Provincia con lo scrittore Valerio Millefoglie.

«A partire dal 15 giugno si apre il segmento dedicato alla ricerca in ambito pittorico -ha detto Roberta Bonazza- con la mostra “Burano, 1909-1919. I pittori sull’isola della luce”, una ricerca dedicata ai pittori “dissidenti” che lasciano Venezia alla ricerca di spazi di silenzio e di luce. Tra i primi, Umberto Moggioli, Luigi Pizzini, Gino Rossi, Pio Semeghini, Luigi Scopinich e Tullio Garbari. Nelle sale degli avvolti, la mostra di scultura del Gruppo Arti Visive di Arco coordinato dal maestro Renato Ischia. A seguire un omaggio alle scuole del legno di Praso e della valle di Ledro. La mostra di fine anno varca i confini nazionali esponendo l’opera omnia del pittore francese André Quellier dedicata alle Fables de La Fontaine, una sorpresa di fine anno. Infine, a novembre il convegno “Arte donna” sarà dedicato alla parola, ricordando Alda Merini e Rolanda Polonsky».

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