Salò, oggi l’ultimo saluto a Paolo Canipari

SALO' - Oggi, martedì 9, alle 16 presso le onoranze funebri Rodella a Salò si potrà salutare Paolo insieme alla famiglia e agli amici.

Riproponiamo la riflessione su di lui e alcune note informative condivisa dal Circolo Arci di Salò con il consenso della famiglia di Paolo Canipari.

Classe 1951, cresce del centro storico di Salò in una via che veniva definita popolare, in una famiglia semplice con un padre che ha comunicato ai figli (Paolo e Carlo) sensibilità socialiste. Cresce quindi in un contesto ove la gente comune, con le proprie storie e i propri disagi, è protagonista. Quella sarà sempre la sua comunità di riferimento.

Confida agli amici che la sua svolta, da ragazzino che si andava inserendo nella comunità salodiana oltre i confini di quella sua via Orti, fu legata alla mancanza di coerenza tra i valori che tale comunità gli proponeva e la constatazione dei fatti contingenti e storici che colpivano la sua attenzione. In particolar modo il tema della guerra, dei meccanismi di potere che giustificavano la violenza e l’ingiustizia in contrasto con quanto si andava predicando.

Già malato, ha voluto ricordare proprio quel salto, quando un insegnante di religione (e lui era riconosciuto tra gli studenti più attenti) non gli seppe spiegare l’incongruenza della guerra o dello sgancio della bomba atomica americana che sterminò migliaia di innocenti, arrivando l’insegnante a giustificarla. In quel preciso momento che diventerà un attivista per la Pace.

Attivista per la pace

Perchè prima che militante studentesco ( anni 60/70), militante e dirigente politico (fu anche segretario Provinciale di Rifondazione Comunista), poi attivista e animatore di associazioni come Anpi, Aned ed Arci, nasce come attivista per la Pace e antimilitarista convinto.

Un altro evento lo coinvolgerà in modo diretto: l’essere testimone della strage fascista di Piazza Loggia del ‘74 ove il salodiano Vittorio Zambarda fu ferito mortalmente.

A Zambarda venne intitolato il Circolo salodiano dell’Arci ove Paolo fu tra i principali animatori.

Il tema della militanza non poteva essere disgiunta dall’attenzione alla memoria, all’analisi storica e delle responsabilità politiche ed istituzionali di certi accadimenti.

Da qui l’importanza dello studio, del lavoro con le scuole, del non dimenticare.

Ad esempio tramite il partigiano Bruno Lucchini, che combatté nella Resistenza nella ex Jugoslavia, si avvicinò a quelle vicende e con numerosi viaggi volle approfondirle perché la retorica nazionale era volta a mistificare troppi fatti storici: la questione del fronte orientale, dei crimini italiani, dei campi di sterminio dimenticati.

 

L’impegno per le associazioni e la comunità

Negli ultimi decenni dedicherà la maggior parte del suo tempo alle associazioni sopra citate a livello provinciale e locale. Difficile sintetizzare per ognuna le sue attività, ma senza di lui alcune realtà locali non sarebbero sopravvissute

I viaggi poi sono portatori di amicizie e lui legò amicizie ovunque.

Come a Cuba ove tesse relazioni con alcune associazioni locali nelle sue “missioni cubane”.

Pur con i suoi difetti, tutti li abbiamo, il merito di Paolo Canipari fu proprio quello di tessere relazioni e con il suo essere semplice, sempre immerso nel popolo, di aver svolto un ruolo attivo per offrire a tutti quelli che incontrava schegge di questo suo peregrinare, di questo suo passare tra mille riferimenti e stimoli che portavano ognuno di noi, o almeno a chi aveva una coscienza civica e politica, a porsi la domanda di cosa noi stessi stessimo facendo per cambiare le cose.

In un momento storico in cui in tanti ci si è allontanati dalla volontà di sviluppare una coscienza critica, Paolo è stato un compagno di strada che ha svolto un ruolo di stimolo per tutti quelli che lo hanno saputo accogliere.

La camera ardente è presso Rodella (Salò) da oggi pomeriggio a Martedì 9, quando alle ore 16.00 potremo salutarlo insieme alla famiglia e agli amici.

La famiglia invita chi volesse portare dei fiori a non farlo facendo una donazione a: Anpi Comitato Provinciale – IBAN IT15F0538711240000042697959

Paolo Canipari.

 

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