Salò ricorda la battaglia del «Checkpoint Pasta»

SALO' - A Salò si fa memoria della tragica battaglia del «Checkpoint Pasta» a Mogadiscio. Se ne parlerà lunedì 15 aprile alle 20.30 nell’auditorium del Battisti, su iniziativa dalla Commissione Politiche Giovanili del Comune e del Nucleo Paracadutisti Salò.

Era il 2 luglio 1993 quando miliziani somali attaccarono, ad un posto di blocco nei pressi di un pastificio abbandonato (da qui il nome della battaglia), una colonna del contingente italiano impegnato nella missione ONU per garantire l’arrivo di aiuti umanitari al popolo della Somalia, ridotto alla fame dalla lotta di potere tra fazioni tribali.

Caddero vittime dell’attacco tra militari italiani – il sottotenente Andrea Millevoi, il sergente maggiore Stefano Paolicchi e il caporale Pasquale Baccaro – e altri 32 rimasero feriti, alcuni dei quali anche molto gravemente.

Uno di loro, il tenente colonnello Gianfranco Paglia, perse l’uso delle gambe. Sarà lui, Medaglia d’oro al valor militare, a relazionare a Salò, assieme al generale Paolo Riccò, decorato con la Medaglia di Bronzo al Valor Militare. Modera il prof. Paolo Maggi.

 

Il tenente colonnello Gianfranco Paglia

La storia e l’impegno del tenente colonnello Gianfranco Paglia è potente e ricca di significati. Grand’Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana, da Sottotenente paracadutista ha partecipato alla missione UNOSOM II in Somalia. Nella Battaglia del Checkpoint Pasta (Mogadiscio, 2 luglio 1993) è stato gravemente ferito ed ha perso l’uso delle gambe.

Per la sua azione in combattimento ha ricevuto il 17 Marzo 1995 la Medaglia d’Oro al Valor Militare. Nonostante l’invalidità nel 1997 è rientrato in servizio ed ha partecipato alla missione KFOR in Bosnia poi in Kosovo, Libano ed Iraq. È poi stato Deputato della Repubblica dal 2008 al 2013. La sua storia ha inoltre ispirato la fiction «Le Ali» trasmessa su Rai 1 il 9 novembre 2008.

Gianfranco Paglia è stato pure uno dei fondatori del Gruppo Sportivo Paralimpico Difesa, nato nel 2014, nel quale riveste il ruolo di capitano, che si pone l’obiettivo di coinvolgere nell’attività sportiva soldati feriti e con altre problematiche invalidanti.

 

 

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