Tavina, nel 2016 la nuova fabbrica

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SALÒ – La proprietà ha firmato la convenzione urbanistica che regola la complessa operazione ed ha versato le fideiussioni richieste dal Comune. La costruzione del nuovo stabilimento a Cunettone al via nel 2016.

Dopo una gestazione lunghissima e travagliata (l’iter si era messo in moto nel 2006) questo «intervento epocale per Salò» – come lo definisce il sindaco Giampiero Cipani – sta dunque per trovare attuazione.

«Dal punto di vista paesaggistico – spiegano in ufficio tecnico – sono state ottenute tutte le autorizzazioni. Mancano poche formalità e potrà essere rilasciato il permesso di costruire». Poi, presumibilmente entro fine gennaio, inizieranno i lavori.

Il nuovo impianto di imbottigliamento sorgerà a Cunettone, nei pressi dell’area artigianale lungo la strada per Puegnago. Si svilupperà su due piani, per circa 20mila metri quadrati di superficie.

Per realizzare la fabbrica a Cunettone dovranno essere espiantati un centinaio di ulivi. Si pensava di collocarli a Prato Maggiore, ma Regione e Soprintendenza hanno imposto diverse prescrizioni. L’ufficio tecnico sta disponendo il progetto di ricollocazione in altre aree pubbliche.

La convenzione urbanistica relativa alla sua costruzione porterà nelle casse comunali quasi un milione e mezzo di euro (che si aggiungono ad altri obblighi da parte del privato: cessione di aree da destinare a verde pubblico, realizzazione di una vasca di laminazione delle acque piovane e altri interventi).

Già decisa, così stabilito dal Consiglio comunale a fine settembre, la destinazione di questi fondi: saranno tutti utilizzati per la sistemazione degli edifici scolastici comunali (opere per 700mila euro da realizzare entro 4 anni e 6 mesi e per 759mila entro 7 anni).

A queste risorse si aggiungono 750mila euro in un primo momento destinati alla realizzazione di una rotatoria a Villa, bocciata dalla Regione per questioni tecniche: questi soldi saranno così destinati al primo lotto di restauro del vecchio teatro comunale, chiuso e abbandonato da decenni.

L’operazione prevede poi, una volta costruita la nuova fabbrica, l’intervento di riconversione dell’area che attualmente ospita gli impianti di imbottigliamento, per la quale sono previste destinazioni residenziali, alberghiere e commerciali. La convenzione urbanistica riguardante questa “fase due” deve ancora essere firmata, ma già il Comune ha definito le contropartite: opere per quasi 3,5 milioni: un milione e 140mila euro per il secondo lotto del teatro; 2 milioni e 320mila euro per la sistemazione del Lazzaretto e del palazzetto dello sport di Barbarano. «È un’operazione – commenta il sindaco Cipani – che porterà alla città di Salò grandi vantaggi, sia in termini di opere pubbliche sia perché si delocalizza un fabbrica che ora insiste a ridosso del centro storico».

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