Risalita veloce, sub salvato in extremis

MALCESINE – Paura in acqua a Malcesine: sub salvato dagli amici e dai soccorritori del 118 dopo una rischiosissima risalita rapida da 50 metri di profondità.

Non è ancora chiaro cosa sia successo. Forse un malore, forse un problema con l’attrezzatura. Certo è che il sub protagonista dell’episodio verificatosi ieri, mercoledì 13, se l’è vista brutta.

Si tratta di un 49enne di Malcesine che ieri mattina, in compagnia di un gruppo di amici, aveva deciso di effettuare un’immersione nelle acque del lago. Qualcosa però è andato storto, mentre l’uomo si trovava a una cinquantina di metri di profondità. Il sub ha deciso di risalire velocemente in superficie.

Una manovra rischiosissima, che porta a conseguenze gravissime, come la malattia da decompressione e l’embolia arteriosa, una delle cause più frequenti di morte tra i sub. Rischi che i sub di solito prevengono effettuando, durante la risalita dopo immersioni di profondità, le cosiddette tappe di decompressione. Si fermano cioè a una profondità costante per eliminare i gas, in particolare l’azoto, contenuti nelle bombole e finiti nell’organismo. Se non facessero così, le eventuali bolle di gas ancora presenti nell’organismo nella risalita aumenterebbero di dimensione rischiando di lacerare tessuti e polmoni.

Un rischio ben presente agli amici del sub di Malcesine. Appena è uscito dall’acqua, infatti, lo hanno caricato in auto e di tutta fretta sono partiti verso l’ospedale di Malcesine. Intanto da Borgo Trento è decollata l’eliambulanza che da Malcesine, dove nel frattempo il paziente era stato stabilizzato, ha portato il sub alla camera iperbarica di Villafranca.

Alla fine tutto si è risolto per il meglio.

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