Ghiaccio sotto la neve. Attenzione alle escursioni sul Baldo

GARDA VERONESE – Itinerari di alta quota da sconsigliarsi. Le nuove precipitazioni si sono posate su uno strato nevoso ormai ghiacciato. Massima prudenza durante le escursioni sul Baldo.

Nei bollettini dell’Arpav, lAgenzia regionale per la prevenzione e protezione ambientale il pericolo legato alle valanghe è segnalato per Prealpi e Dolomiti tra «moderato» e «marcato» (livelli due e tre) nelle prossime ore (clicca qui per consultarlo: www.arpa.veneto.it/neve_valanghe/it).

Le zone sommitali e più impervie del monte Baldo, oltre i 1800-1900 metri, sono sconsigliabili in questo periodo anche ai frequentatori più esperti ed equipaggiati. In una stagione caratterizzata da troppe scivolate, anche fatali, salite agli onori delle cronache, i gestori dei rifugi del Baldo raccomandano massima prudenza.

Roberto Morandi, capo della stazione scaligera del Corpo nazionale di Soccorso alpino del Cai, che ha ben presente l’impegno della squadra negli ultimi due mesi tra soccorsi a chi aveva perso l’orientamento alle tragedie causate dal ghiaccio e dalle attrezzature non adeguate, ha dichiarato al quotidiano L’Arena: «In ambiente innevato si va con scarponi a collo alto e suola rigida, non con le pedule a suola morbida o scarpe basse da trekking estivo. Sui pendii di neve dura o ghiacciata sono indispensabili i ramponi a dodici punte, quelli che si usano su ghiacciaio: assolutamente da evitare i modelli cosiddetti “a catenelle“, buoni soltanto per il passeggio in piano. Altrettanto necessaria e complementare la picozza, che sui tratti ripidi va tenuta in mano per bloccare un’eventuale scivolata. Nello zaino, nelle giornate corte d’inverno, devono sempre trovare posto anche una lampada frontale e un telo termico: poche decine di grammi cui molti devono la vita».

Il Baldo innevato visto dalla riviera bresciana.

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