I pescatori lombardi chiedono la riapertura delle pesca ricreativa

LOMBARDIA - I pescatori lombardi hanno inviato una lettera condivisa alla presidenza regionale e a tutti gli organi competenti, chiedendo una riapertura per le attività riguardanti anche la pesca ricreativa.

L’emergenza sanitaria legata al Coronavirus sta colpendo duramente il nostro tessuto sociale ed economico. Dopo la fase acuta di tale emergenza, ci stiamo avvicinando a quella che viene definita la Fase 2 che dovrà in modo graduale far ripartire le attività economiche ma anche la vita sociale delle persone, seppure con tutte le accortezze e le misure di sicurezza che verranno ritenute indispensabili.

I pescatori Lombardi in rappresentanza di tutte le sigle delle Associazioni Qualificate regionali: U.P.S. Sondrio; U.P.BS. Brescia; U.P.BG. Bergamo, Arci Pesca Fisa, Libera Pesca, Fipsas, A.P.S. Como, hanno inviato una lettera condivisa alla presidenza regionale e a tutti gli organi competenti, chiedendo una riapertura per le attività riguardanti anche la pesca ricreativa.

“Noi – dicono i pescatori – crediamo che tra le attività che potrebbero sicuramente ripartire in sicurezza vi è la pesca ricreativa, un settore da cui dipendono anche importanti interessi economici ed occupazionali, dalla manodopera impiegata nelle aziende del ramo alle centinaia di negozi e punti vendita specializzati situati sul territorio lombardo e non da meno alla nautica. La pesca ricreativa è perfettamente conciliabile con il distanziamento sociale che sarà richiesto anche per il futuro, anzi nell’esercizio della pesca tale distanziamento è necessario in misura molto maggiore, proprio perché connaturato alla possibilità stessa di poterla esercitare. Stesso discorso vale per chi pratica la pesca da imbarcazione sui tanti laghi lombardi e della provincia.

Il presidente Fabrizio Oliva di U.P.BS. Unione pescatori Bresciani sottolinea inoltre che è importante ricordare, come la misura di distanziamento di almeno 10 metri in linea d’aria tra pescatori, sia già prevista dal Regolamento di pesca emanato dalla stessa Regione Lombardia”.

Pesca a mosca, zona “no kill” a Vezza d’Oglio.

Le associazioni qualificare regionali, nella lettera inoltre affermano con fermezza che la pratica della pesca ricreativa, oltre che svolgersi in luoghi aperti, salubri e privi di pericoli di contagio, non sia causa di alcuna forma di assembramento. Anche gli spostamenti casa sui luoghi di pesca, possono essere effettuati con automezzo individuale, se non in alcuni casi semplicemente a piedi.

Tali spostamenti possono essere giustificati dal possesso del bollettino postale di versamento della tassa regionale sulla pesca o eventuale permesso di pesca rilasciato dal gestore degli specifici bacini regionali di pesca, nonché volendo in aggiunta, dall’utilizzo dell’autocertificazione indicante il corso d’acqua o lago, verso cui si è diretti.

I pescatori concludono la loro richiesta, con una riflessione, affrontare l’isolamento e rimanere per un lungo periodo di tempo tra le mura di casa non è stato e non è semplice, non serve doverlo fare quando vi sono alternative. L’attività di pesca può essere fatta rispettando le regole e può tranquillamente essere praticata in isolamento, ci auspichiamo come pescatori ricreativi, che le autorizzazioni per una riapertura delle attività di pesca ricreativa, possano essere adottate a decorrere dal 4 maggio.

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