Anas, gestori cercansi per tre case cantoniere gardesane

LAGO DI GARDA - Bando Anas per affidare in gestione 100 case cantoniere. Tre si trovano sul Garda. Potranno diventare b&b, bar, info point od ospitare altre funzioni turistiche.

Ci sono anche tre case cantoniere gardesane nell’elenco dei 100 edifici che Anas mette a bando con l’intenzione di riconvertirle ad uso turistico, con funzioni ricettive o complementari, come ristoranti, bar, info point, stazioni per la ricarica di auto elettriche.

L’ente strade programma insomma una nuova vita per le vecchie case cantoniere quegli edifici dall’inconfondibile color rosso pompeiano che incontriamo percorrendo le statali. Erano le case dei cantonieri, figure istituite nel 1830 con l’obbligo di risiedere sul luogo di servizio per presidiare i cantoni, tratti di 3-4 km di strada. Ce ne sono 1.244 sparse sul territorio nazionale, solo la metà ancora utilizzate come sedi operative. Le altre sono in cerca di un nuovo futuro.

Il 19 marzo Anas ha pubblicato un nuovo bando (uno simile era stato emesso nel 2016) per l’assegnazione in gestione di 100 case cantoniere (scarica qui l’elenco) dislocate su tutto il territorio nazionale, tre delle quali sono situate sul Garda bresciano, a Salò, Gargnano e Limone.

Domande entro il prossimo 15 giugno.

La casa cantoniera di Gargnano.

 

 

 

 

“Questa operazione – spiega l’Amministratore Delegato di Anas, Massimo Simonini – si inserisce nell’ottica della riqualificazione, dell’accessibilità e della fruizione degli immobili di proprietà Anas. Attraverso il recupero di questi edifici dal rilevante valore iconico vogliamo promuovere un modello di sviluppo sostenibile in termini ambientali e socio economici per i territori dove sono ubicati, rivitalizzando l’economia locale ed i suoi microsistemi industriali, incentivando un turismo diffuso di qualità, oltre ad offrire all’utenza della strada quanti più servizi possibili, in linea con gli standard comunitari, a sostegno della mobilità e della viabilità, inclusa quella sostenibile.

In ultima sintesi restituendo una nuova dimensione a questo patrimonio architettonico che da un secolo testimonia la storia e l’evoluzione del nostro Paese”.

 

Il bando fa seguito ad una manifestazione di interesse, condotta lo scorso autunno, finalizzata a promuovere richieste di concessione di case cantoniere.  Tra le numerose proposte pervenute, oltre un centinaio si sono dimostrate di rilevante valore, con presentazione di progetti non solo rispondenti ai requisiti esposti, ma anche definiti nel complesso e nei particolari, che hanno fatto intendere una reale disposizione all’impegno.

Per quanto riguarda la distribuzione geografica delle case cantoniere interessate dal bando, la regione con più fabbricati richiesti è la Sardegna (30), seguita da Lombardia (12), Abruzzo (10), Toscana e Lazio (entrambe 7). A quota 5 si attestano Puglia, Emilia Romagna, Calabria e Piemonte, mentre con 3 ciascuna Valle d’Aosta e Sicilia. Infine chiudono la lista, Marche, Campania e Veneto con 2 e Liguria ed Umbria con una ciascuna.

Tra i soggetti che hanno depositato le richieste, il 41% è rappresentato da società, il 31% da privati, il 15% da Enti, Amministrazioni pubbliche e protezione civile, l’8% da associazioni e cooperative ed il restante 5% da aziende agricole.

La casa cantoniera di Limone sul Garda.

In linea con gli strumenti urbanistici vigenti si prevede di realizzare nelle case cantoniere, sulla base delle proposte imprenditoriali e in funzione della localizzazione e della consistenza, un’attività ricettiva di qualità e funzioni complementari come ristorazione, bar o punti di ristoro, centri informativi e didattici, stazioni per la ricarica dei veicoli elettrici.

Nella trasformazione degli immobili sono previsti dal bando, oltre alla conservazione dei manufatti originari e il loro miglior inserimento nel paesaggio sia da un punto di vista ambientale che percettivo, anche l’utilizzo di materiali compatibili con l’ambiente e con l’architettura storica, e colori coerenti con i caratteri paesaggistici del luogo, garantendo il permanere del colore rosso pompeiano codificato dal MiBACT con il RAL 3001, della targa con l’indicazione della Strada Statale e della chilometrica e dello stemma identificativo di Anas.

Il bando di Anas è in linea con il progetto “Valore Paese Italia”, sviluppato in collaborazione tra Agenzia del Demanio, Difesa Servizi Spa, MiBACT, MIMS, MATTM, Anas, da diversi Comuni e Regioni, Ferrovie dello Stato, Fondazione FS, ICS, IFEL, INVITALIA e il mondo ANCI.

I soggetti interessati dovranno far pervenire le offerte digitali, corredate dalla documentazione richiesta, sul Portale Acquisti ANAS (https://acquisti.stradeanas.it), pena esclusione, entro le ore 12.00 del 15 giugno 2021.

 

I cantonieri e le case cantoniere

Il Regio Decreto del re di Sardegna, Carlo Felice, del 13 aprile 1830 istituisce la figura del cantoniere, affidandogli il compito di manutenere e controllare un ‘cantone’ della strada (un tratto di 3-4 chilometri).

Per svolgere questi incarichi i cantonieri dovevano abitare in case site ai margini di ciascun cantone. Nasce così la Casa Cantoniera.

Dopo 150 anni la funzione della figura del cantoniere viene modificata ed aggiornata. Nel 1982 viene introdotto il “Regolamento dei Cantonieri” che cancella il vecchio concetto di ‘cantone’ e introduce ‘squadre, nuclei e centri di manutenzione’ dotati di personale e mezzi.

Oggi il cantoniere è ancora una figura chiave per Anas e agisce con i più moderni mezzi e strumenti tecnologici.

Le case cantoniere Anas. Oggi ci sono 1.244 case cantoniere su tutto il territorio, di cui la metà sono utilizzate come sedi operative, per il personale di esercizio, magazzini o altre funzioni. Le rimanenti case cantoniere sono visualizzabili navigando questa mappa.

Rendering della casa cantoniera di Salò.

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