L’eco della battaglia di Lepanto da Venezia al duomo di Salò attraverso l’arte

SALO' - Anche Salò e la Riviera diedero il loro contributo alla vittoria cristiana contro i musulmani in occasione di una delle battaglie navali più feroci della storia, che venne rappresentata ovunque. Ce ne parla Cristina De Rossi (Il Mondovunque).

Fumo, urla, rullare di tamburi, suoni di timpani, assordante fracasso di spari, cannonate, clangore di mazze, scudi, spade e giavellotti, fischi di frecce, confusione, fuoco e sangue tanto sangue che scorre a fiumi.

Il mare si tinge di rosso, disseminato da migliaia tra cadaveri e feriti, soldati annegati, relitti di navi squarciate e bruciate, turbanti e giubbe, uomini urlanti. Un massacro.

Così doveva apparire quel breve tratto di mare sulle coste della Grecia, a Lepanto il 7 ottobre del 1571 quando centinaia di imbarcazioni si fronteggiano in una delle battaglie navali più feroci e tragiche della storia.

Una battaglia che si era consumata in poche ore, in cui il mondo cristiano ha la meglio sui turchi infedeli. Così ci viene tramandata questa battaglia nei cicli pittorici a venire, così il potere la vuole leggere: la vittoria cristiana contro i musulmani.

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La battaglia di Lepanto.

 

 

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