Padenghe, scontro sul bilancio

PADENGHE -  Il Consiglio ha approvato il rendiconto 2021 con un avanzo di 3,9 milioni. La minoranza: «Quasi totale assenza di investimenti, 96mila euro su circa 7 milioni di previsioni, solo l’1,4%».

Il Consiglio comunale di Padenghe ha approvato il rendiconto 2021, che vede un avanzo di amministrazione di 3.971.553 euro, di cui circa 1.353.000 euro accantonati, altri 1.189.897 euro a destinazione vincolata e i restanti 1.403.224 euro disponibili.

«Lo schema di bilancio consuntivo – fa sapere l’Amministrazione comunale in una nota – era già stato esaminato dalla Giunta il 22 marzo scorso e presenta spese minori rispetto a quelle preventivate, con impegni per opere già programmate ma non ancora materialmente liquidate. Le entrate, senza considerare i due mutui accesi per finanziare opere pubbliche, sono rimaste sostanzialmente invariate. Accresciuto lo stato patrimoniale dell’ente, che a fine 2021 ha superato i 29,3 milioni di euro contro i 28,4 dell’anno precedente».

La minoranza: «Quasi totale assenza di investimenti»

Sul bilancio intervengono anche i consiglieri di minoranza, che hanno votato contro il Rendiconto del 2021.

«Come è sempre stato – dice l’opposizione – nell’ultimo decennio la salute delle finanze comunali è ottima, tuttavia è evidente la situazione di stallo, nonostante un avanzo di amministrazione di quasi 4 milioni. La lettura dei numeri sia in entrata, sia sul fronte delle spese, parla chiaro: investimenti fermi al palo, programmazione disattesa quasi completamente e rinvio ulteriore di opere che risalgono a prima del 2020. Eppure le entrate non sono mancate, addirittura si è registrata una crescita di oltre un milione di euro passando da 7,5 milioni del 2020 agli 8,6 milioni del 2021. A fronte di queste maggiori disponibilità non si registrano incrementi di  servizi o aumenti significativi della spesa corrente, dove invece si riscontrano 50.000 euro di economie ingiustificate sui Servizi Sociali e Disabilità. Ma il principale aspetto negativo è la mancanza di investimenti a fronte di un Piano Triennale delle Opere Pubbliche denso di interventi programmati, ma nemmeno iniziati, a cui si aggiunge l’inspiegabile rinvio all’anno di fine mandato di opere relative alla tutela del territorio e agli interventi di contrasto al rischio idrogeologico, già programmati nel 2019».

Per la minoranza «rimangono al palo molte altre opere come il castello e non è previsto alcun intervento sulla fascia a lago, che tanto ha contribuito in passato a migliorare l’attrattività di Padenghe. Non risulta nessun ricorso ai fondi del PNRR, aspetto segnalato anche nella relazione del Revisore dei Conti».

E ancora: «E’ vero che viviamo un momento particolarmente difficile anche sul fronte della realizzazione, in cui di registrano forti aumenti dei costi e problemi nel reperimento dei materiali, ma per contro non esistono più i vincoli di finanza pubblica, (Patto di Stabilità) che bloccavano gli investimenti. Criticità analoghe si sono vissute anche in precedenza, ciò nonostante il paese non si è mai fermato come invece accade oggi con soli 96.000 euro di investimento in un anno, una cifra davvero irrisoria. Si dimostra, una volta di più che il presunto ostacolo esercitato dai Consiglieri oggi in Minoranza altro non era che uno dei tanti pretesti per attuare e giustificare il “ribaltone” che ha stravolto il voto popolare. Del resto – concludono i consiglieri di minoranza -, a precisa richiesta, non hanno mai citato una sola opera che abbia avuto la nostra contrarietà. Hanno soldi e potere per mantenere la promessa, fatta circa un anno fa, di partire con slancio finalmente liberi di agire. I numeri però sono implacabili e difficilmente contestabili».  

 

 

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