Il suono di Gasparo

SALO' - Il contrabbasso “Biondo”, realizzato da Gasparo da Salò intorno al 1590 ed esposto al MuSa, esce dalla teca per far sentire la sua voce a più di 4 secoli dalla costruzione. Sarà un momento musicale di pura bellezza.

Per il pubblico, in particolare per gli appassionati di musica e liuteria, è un’occasione da cogliere al volo. A tre anni dalla sua ultima apparizione pubblica (fu suonato il 13 luglio 2019 per l’Estate Musicale del Garda), il preziosissimo contrabbasso «Biondo», realizzato da Gasparo da Salò nel 1590, uscirà dalla teca in cui è conservato per un momento musicale di pura bellezza.

Sarà un privilegio sentirne la voce, a più di 4 secoli dalla costruzione. L’occasione è offerta dall’evento «Il suono di Gasparo», che il museo civico proporrà sabato 11 giugno alle 17, quando il contrabbasso, uno degli strumenti più belli e preziosi del liutaio salodiano, sarà suonato da Giovanni Pietro Fanchini, titolare della cattedra di contrabbasso al conservatorio «G.Doninzetti» di Bergamo, e dai suoi allievi.

 

Non sarà un vero concerto, «ma un momento musicale informale, preceduto da un’introduzione al periodo e all’opera di Gasparo – spiega la direttrice del MuSa, Lisa Cervigni -, ideato in collaborazione con il curatore della sezione liuteria del MuSa Roberto Codazzi per aprire ulteriormente il museo e le sue collezioni al territorio».

L’accesso è consentito su prenotazione, da effettuare entro il 9 giugno (0365.20553, 338.9336451; [email protected]); non è previsto un biglietto, se non quello di ingresso al MuSa (9 euro).

Sarà anche l’occasione per assistere a un momento significativo del programma di salvaguardia del contrabbasso, a lungo appartenuto al maestro piacentino Leonardo Colonna, già primo contrabbassista dell’orchestra milanese della Scala e di grandi orchestre internazionali, e acquistato dalla famiglia «Biondo» nel 2006 per essere poi affidato in comodato al Comune di Salò.

Il contrabbasso “Biondo”

Il contrabbasso «Colonna» ha un’altezza totale di 1795 millimetri. Il fondo è in due pezzi di legno da frutto, presumibilmente ciliegio selvatico di qualità superiore. La tavola armonica è quasi piana, in due pezzi anch’essa, in abete, ornata da doppio filetto, caratteristico della scuola bresciana.

Ha un suono potente, duttile, molto profondo, adatto sia come sostegno orchestrale, sia per solista. Nel ’96 è stato usato a Tokio nello «Stradivarius Summit Concert», riservato a strumenti dello Stradivari, con l’unica eccezione proprio del contrabbasso di Gasparo, apprezzato in questi anni anche da direttori del calibro di Claudio Abbado, Riccardo Muti e dal maestro Stoll, primo contrabbasso dei Berliner Philarmoniker.

Per le sue caratteristiche, è considerato un unicum tra i pochissimi contrabbassi di Gasparo sicuramente autentici oggi conosciuti.

E’ richiesto per prestigiose registrazioni e i più grandi contrabbassisti farebbero carte false pur di suonarlo. Poterne sentire la voce è un’opportunità da non farsi sfuggire. «È un progetto che inizia – conclude Lisa Cervigni – e che continuerà con altri momenti musicali, per aprire il museo con eventi informali alla portata di tutti, di turisti, cittadini e famiglie, eventi che rendano il MuSa un posto vivo, ricco di bellezza ed emozioni da vivere».

Il contrabbasso esposto al MuSa.

 

MuSa: la sezione dedicata a Gasparo e la liuteria bresciana

La terza sala del primo piano del MuSa è dedicata alla⁠ tradizione musicale gardesana, incarnata in Gasparo⁠
Bertolotti da Salò (1540-1609): al suo interno il contrabbasso Biondo, già Colonna, e una serie di strumenti, provenienti da importanti collezioni pubbliche e private.

Nella stanza anche la Coppa del Liutaio (1924), realizzata dall’argentiere Renato Brozzi ed una copia dello splendido busto di Gasparo realizzato in marmo da Angelo Zanelli (2006) e tuttora conservato nella Sala Consiliare del Municipio di Salò, per la quale fu commissionato nel 1906.

Il visitatore può così accostarsi allo straordinario e⁠ complesso mondo degli strumenti e della musica fra⁠
‘500 e ‘800, secoli di eccezionale attività musicale sul⁠ Garda.⁠

Gasparo da Salò, ritenuto l’inventore del violino, fece⁠ parte della scuola bresciana, di spicco nella storia della⁠
liuteria fino ai primi del ‘600.⁠ È una storia meravigliosa e lunga ormai cinque secoli:⁠ plasmato da Gasparo nel Cinquecento nelle sue forme⁠ moderne e perfette, il violino da allora non è più⁠ cambiato e ancora oggi i maestri liutai si rifanno a quei⁠ modelli, proseguendo una tradizione di artigianato ed⁠ arte unica al mondo.⁠

Il busto di Gasparo, realizzato dallo scultore Angelo Zanelli, conservato nella sala consiliare del municipio di Salò.

 

 

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