Biogas: “Si rispetti la volontà del territorio”

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LONATO – Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa del Comitato Campagnoli, che si batte contro il biogassificatore di Lonato. Ecco cosa dice il comitato.

Nonostante la Conferenza dei Servizi del 26 novembre 2014 fosse stata presentata come l’ultima e decisoria, s’è tenuta giovedì 19 febbraio 2015, in Provincia, una quarta conferenza.
Mentre l’azienda proponente l’impianto è stata convocata, il Comitato Campagnoli, oltre a non aver ricevuto alcun invito formale, s’è visto rigettare la richiesta di partecipazione e non ha potuto assistere neppure come uditore. Il fatto ci rammarica, specie in virtù del comportamento corretto e rispettoso da sempre tenuto verso la Provincia e da cui ci saremmo aspettati altrettanto. La questione, giova ricordarlo, è particolarmente sentita, come dimostrato dalle firme di contrarietà di quasi 10mila cittadini, dalle 700 persone che hanno partecipato alla marcia di protesta, dalla rilevanza data dai vari organi di stampa.
La notizia della convocazione, nonostante l’importanza, è stata data ai Comuni in data 13 febbraio 2015. A nulla è valsa la richiesta del comune di Lonato di spostare di almeno 15 giorni la Conferenza. La Provincia è stata irremovibile, al che i rappresentanti delle municipalità coinvolte hanno giustamente deciso di non presentarsi, ribadendo per l’ennesima volta la totale contrarietà all’impianto e l’inutilità di un nuovo incontro dopo che nell’ultimo erano già state individuate le numerose criticità e zone d’ombra del progetto.
Tra gli invitati che hanno deciso di non presenziare figura anche l’Arpa che, nel proprio parere tecnico, ha espresso dubbi di varia natura. “Dall’analisi della documentazione prodotta – riassume nelle proprie conclusioni l’Ente – permangono incertezze circa gli aspetti tecnici e relativi agli impatti generati dalla proposta progettuale … Si osserva, inoltre, che l’introduzione della nuova linea di biogas determinerà un incremento dell’attuale capacità di trattamento complessiva dell’impianto … e la potenzialità complessiva di trattamento dell’impianto presumibilmente risulterà superiore alla capacità di trattamento attualmente autorizzata.”
Dall’analisi emerge anche come l’aspetto geologico sia stato trascurato, in quanto l’area in questione è caratterizzata dalla presenza di falde a vulnerabilità molto alta. La stessa Arpa, poi, evidenzia l’esistenza di una “marcata eterogeneità dei terreni … con presenza di estese coltri di riporto accumulate per il colmamento di originari laghetti di cava e per la realizzazione successiva dell’impiantistica esistente”.
A fronte di tutto ciò, restiamo in attesa che la Provincia prenda una decisione ferma e risolutiva su una vicenda che si dilunga da oltre 20 mesi. Ricordando che la Provincia è la casa dei Comuni, ovvero la casa di tutti i cittadini che la abitano, ci attendiamo che la volontà del Territorio, più volte e da più parti espressa, non venga superficialmente ignorata.

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