Cambiamento climatico: il Garda si scalda

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SALÒ – «Garda e cambiamento climatico» è il tema del convegno organizzato dall’Università Cattolica di Brescia in programma sabato 16 gennaio alle 10.30 nella Sala dei Provveditori del municipio di Salò.

Il cambiamento climatico sta rapidamente riscaldando i laghi del mondo con una velocità superiore a quella misurata negli oceani o nell’atmosfera. Lo dice uno studio che ha interessato 235 laghi nel mondo, a cui ha partecipato anche la Fondazione Edmund Mach (www.fmach.it) di San Michele all’Adige, in Trentino.

Si tratta del primo studio che utilizza una combinazione di misure effettuate sul campo e misure di temperatura effettuate dai satelliti. La ricerca è stata pubblicata sulla rivista Geophysical Research Letters e divulgata nel corso del congresso della Geophysical Union tenutosi recentemente a San Francisco.

Nei mesi estivi, i laghi oggetto dello studio si stanno riscaldando ad una media di 0,34 gradi Celsius ogni decennio. In particolare, nel lago di Garda, il più grande lago italiano, l’aumento delle temperature estive delle acque superficiali, su base decennale, è attorno a 0,2 °C.
Lo studio, a cui hanno collaborato per la parte italiana la Fondazione Edmund Mach e l’Istituto per lo Studio degli Ecosistemi del CNR, è stato finanziato in parte dalla NASA e dalla National Science Foundation. In particolare, nel lago di Garda le misure sono state effettuate nell’ambito delle indagini condotte nelle stazioni LTER (Long-Term Ecological Research; www.lteritalia.it).
Come rileva Nico Salmaso, ricercatore della Fondazione Mach, “questo aumento di temperatura, che sembra piuttosto limitato, ha invece effetti importanti, determinando conseguenze sia sulle dinamiche di mescolamento delle acque profonde sia sulle comunità acquatiche. Gli effetti del riscaldamento possono essere molto importanti, favorendo in particolare lo sviluppo di nuove specie algali”. Allo stesso tempo i ricercatori hanno anche riscontrato che “nel corso degli ultimi 10 anni c’è stata una significativa tendenza alla diminuzione dei nutrienti algali nella colonna d’acqua. Questa diminuzione rappresenta un segnale molto positivo per la salute del Garda ed è necessaria per controbilanciare gli effetti indesiderati sullo sviluppo algale determinati dall’aumento delle temperature lacustri”.

Tornando agli effetti del riscaldamento del lago, nel corso degli ultimi anni il lago di Garda ha mostrato un’importante tendenza alla diminuzione degli eventi di mescolamento completo e riossigenazione, tanto che, rispetto alle acque superficiali, il riscaldamento delle acque di fondo appare ancora più evidente.

“L’ultima circolazione completa delle acque è stata documentata nel 2006 – spiega Salmaso -. In quell’occasione, nelle acque di fondo (sotto i 200 m) furono misurate temperature attorno a 7,6 °C. Alla fine del 2015, con il perdurare dello stato di incompleto mescolamento, le temperature delle acque profonde sono arrivate a 8,6 °C. Il trend all’aumento della temperatura nelle acque profonde sarà destinato ad interrompersi con l’arrivo di un inverno più freddo, ma quello che è certo, tuttavia, è che ci troviamo di fronte a livelli di temperatura mai misurati precedentemente”.

Il tema sarà affrontato sabato a Salò nel corso di un seminario organizzato dall’Università Cattolica del Sacro Cuore di Brescia, col patrocinio del Comune di Salò e il supporto della Comunità del Garda. Il simposio si prefigge di fare il punto sul progetto di «modellizzazione fluidodinamica del Garda alla luce dei cambiamenti climatici». L’incontro è di presentazione e pertanto non specifico, aperto a tutti.

Relazioneranno il prof. Alfredo Marzocchi, preside della Facoltà di Scienze matematiche, fisiche e naturali dell’Università Cattolica di Brescia, il prof. Edie Miglio (Politecnico di Milano), il dott. Stefano Moré (Università Cattolica del Sacro Cuore) e la dott. Sara Tomasoni (Politecnico di Milano).

Nel pomeriggio, a partire dalle 14.30, è previsto un incontro riservato ad amministratori locali dal titolo «Programmi europei e nazionali per finanziare la ricerca ambientale sul Garda» tenuto dal prof. Antonio Ballarin Denti dell’Università Cattolica.

Chiuderà la giornata, alle 16, un concerto di musica classica del sestetto “Ensemble Emporté”.

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