C’era una volta… il Salto delle Streghe

CAMPIONE – C’è sempre un rovescio della medaglia. La sicurezza della falesia si è portata via una delle vie d’arrampicata più spettacolari del Garda. Le riflessioni dell’alpinista Giuliano Stenghel.

Già, c’è sempre un rovescio della medaglia. Anche quando si parla di un’opera vista da molti come una sorta di liberazione dall’incubo frane: la messa in sicurezza della falesia di Campione. Eppure c’è anche chi esprime rammarico per un “paradiso verticale” che ora non c’è più.

Come il trentino Giuliano Stenghel, alpinista e istruttore emerito del Cai, una leggenda del climbing, uno che ha aperto di più di 200 vie, alcune sul «Salto delle Streghe», la parete che sovrasta Campione, ora imbrigliata con reti d’acciaio. Stenghel ha affidato ad alcuni blog d’alpinismo tutto il suo rammarico e la sua amarezza: «Il Salto delle Streghe – scrive -, spettacolo della natura e, con le sue vie, ardita proposta alpinistica sul lago, ora purtroppo non esiste più: è stato annichilito, cancellato dalle mani dell’uomo. Infatti, su una delle pareti più belle del lago di Garda, dove nidificavano gabbiani reali e altre specie, qualcuno ha deciso di investire centinaia di migliaia di euro (speriamo non pubblici) per dapprima fare un disgaggio e, in seguito, per avvolgerlo interamente con reti, piastre, fittoni».

Stenghel parla di «vie cancellate», di «disastro ecologico e turistico» e si chiede se «tutto ciò era proprio necessario».

L’alpinista punta il dito su un progetto di rilancio di Campione che ha portato edificazioni in «un’aerea che mi limito a definire poco adatta. Non sono un esperto in materia, ma forse là sotto era meglio non fabbricare!».

Un progetto «sproporzionato, che ha prodotto un paese irriconoscibile e pieno di brutture edilizie».

Stenghel si chiede, infine, se tutto ciò era evitabile. Di certo, dice, «il Salto delle Streghe non potrà mai più essere scalato, non sarà mai più il regno indiscusso del gabbiano reale del Garda e tantomeno lo spettacolo della natura che mi ha fatto sognare prima, e realizzare poi, le vie più difficili della mia carriera alpinistica. Molti alpinisti non potranno toccare il cielo con un ditoal raggiungimento della radura erbosa sovrastante. Un vero peccato!».

Leggi qui il post di Stenghel: www.banff.it/cera-una-volta-il-salto-delle-streghe

Salto delle streghe
Le vie d’arrampicata sulla falesia di Campione. Oggi non sono più praticabili.

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