Lombardia: nuove regole contro le sagre selvagge

LOMBARDIA – La Giunta regionale ha approvato le nuove linee guida sulle sagre. L’assessore allo Sviluppo economico Parolini: “Ai comuni nuovi strumenti per tutelare quelle vere”.

Si tratta di un tentativo di mettere ordine in un settore che negli ultimi anni ha visto un’esplosione incontrollata di manifestazioni che per quantità, durata e carattere commerciale sono vista come una forma di concorrenza sleale per ristoranti e bar.

Saranno tutelate le sagre di carattere storico e quelle che promuovono le tipicità locali.

“I comuni lombardi avranno a disposizione nuovi strumenti per valorizzare le vere sagre e ritrovare il giusto equilibrio fra il rispetto delle tradizioni, il principio della libera iniziativa e la tutela delle attività commerciali”. Così l’assessore allo Sviluppo economico di Regione Lombardia Mauro Parolini, annunciando l’approvazione definitiva da parte della Giunta delle linee guida per la stesura dei regolamenti comunali delle sagre, dopo il parere reso dalla Commissione Consiliare competente.

No a escamotage fuori regole. “Le sagre – ha spiegato Parolini – rappresentano un patrimonio sociale, culturale, storico e religioso e svolgono un ruolo importante per la promozione turistica del territorio e per lo sviluppo di economie locali. Tuttavia la proliferazione di questi eventi è diventata nel tempo, specialmente nel periodo estivo, una sorta di escamotage per realizzare attività commerciali fuori dalle regole o per eludere gli obblighi a cui il commercio in sede fissa e ambulante è soggetto”.

Pianificazione partecipata. “Le novità più importanti – ha concluso l’assessore – riguardano l’obbligo per i comuni di predisporre un elenco annuale delle fiere e delle sagre entro il 30 novembre, che dovrà poi essere caricato entro il 15 dicembre di ogni anno su un’apposita piattaforma informatica messa a disposizione da Regione Lombardia. Un nuovo strumento di pianificazione quindi che prevede inoltre il coinvolgimento dei commercianti e degli ambulanti e che, in caso di sovrapposizioni, introduce criteri di scelta che favoriscano le manifestazioni più longeve, con forti connotazioni tradizionali e che abbiano finalità di valorizzazione del territorio, del turismo e delle produzioni enogastronomiche locali”.

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