Alla Rocca di Bernacco con l’Asar
VALLE SABBIA – Ricominciano, dopo la sosta estiva, le escursioni guidate dell’Asar. Domenica 4 settembre si va alla Rocca di Bernacco con Gian Pietro Brogiolo, Giovanni Pelizzari, Claudia Dalboni.
Agevole ed interessante escursione quella proposta dall’Associazione storico-archeologica della Riviera del Garda, caratterizzata da ampie panoramiche intervallive, alla cuspide montuosa ove sorgeva l’antica Rocca di Bernacco, presidio posto a protezione della antica strada romana collegante Brescia alle Giudicarie per la via valsabbina. Escursione che, volendo, si presta ad essere suddivisa in due distinte tappe di diversa percorrenza temporale (1 ora + 45’)
Difficoltà: percorso agevole, ad eccezione dell’ultimo tratto di 20 minuti, che dal passo conduce alla vetta, attraverso uno stretto sentiero appena tracciato lungo un crinale assai scosceso.
Consigliati scarponcelli o scarpe da ginnastica con suola “non liscia”.
Luogo di appuntamento: ore 8,30 Parcheggio Italmark di Villanuova sul Clisi: per chi arriva da Tormini, ubicato sulla destra prima dell’ingresso in paese (ben visibile dalla SS 45 bis).
Per eventuali ritardatari: raggiungere il primo parcheggio che si incontra sulla strada una volta giunti a Monte Magno, di fronte al ristorante “Il Cacciatore”, ubicato sulla sinistra in corrispondenza di una curva destrorsa.
Info e prenotazioni: Pelizzari: 0365.43351 – cell. 334.7947833 – Claudia Dalboni 0365.41205
Percorso di avvicinamento automobilistico: (in direzione Tormini-Brescia) dopo Villanuova s/C, superata località Bostone, in corrispondenza della successiva, ampia, rotonda tenere la destra e superare il fiume Chiese; proseguire in direzione Vallio Terme per un paio di km, sino a raggiungere uno spartitraffico, ove si abbandona la provinciale in direzione destra per Sopraponte di Gavardo. Seguire poi l’indicazione Monte Magno, lungo una strada asfaltata di 5 km che con i suoi tornanti conduce alla predetta località e al citato parcheggio.
L’escursione
Dopo 10 minuti di salita, il percorso prosegue pianeggiante lungo un’agevole carrareccia, sullo spartiacque che separa la valle di Vallio dal versante valsabbino, con ampi scorci panoramici. Nel tempo di 1 ora si giunge a località Ere, luogo attrezzato per “picnic” ove il gruppo alpini di Vallio ha costruito un ampio rifugio e una caratteristica chiesetta.
Coloro che non intendono proseguire, avranno la possibilità di fermarsi per godere della frescura degli alberi e dell’ampio panorama intervallivo fra Vallio e la conca di Odolo, in attesa del rientro degli escursionisti diretti alla Rocca di Bernacco. Da località Ere, nel tempo stimato di 45 minuti, dopo essere scesi al passo, si percorre il crinale che conduce alla cima ove sorgeva l’antica rocca, della quale rimane la traccia del circuito difensivo e i resti delle abitazioni all’interno.
Da quello che un tempo era un vero e proprio “nido d’aquila”, la visuale panoramica si estende (vegetazione permettendo) a sud lungo tutta la Valle di Vallio Terme sino al Garda meridionale, al passo di S. Eusebio e al versante valsabbino del comune di Odolo. Rientro a passo Ere per consumare il pranzo al sacco.
Le notizie storiche sulla Rocca di Bernacco sono molte scarse. Siamo a conoscenza che risultava infeudata ai signori Da Manerba, già insediati nella omonima rocca gardesana nei primi decenni del XIII secolo. Famiglia ghibellina, ricevette privilegi e feudi dagli imperatori del Sacro Romano Impero. In seguito, le carte d’archivio ci informano che anche il potente monastero vescovile di Serle ne condivideva taluni diritti. Non si conosce il tempo del suo abbandono, come pure quello della sua totale demolizione.
E’ plausibile ritenere che già in epoca antica fosse esistito un luogo fortificato sovrastante la strada romana che da Brescia conduceva alla Valle del Chiese, con una diramazione al Garda attraverso la via di Gavardo; da Bernacco si possono infatti controllare, oltre al percorso stradale risalente dalle Coste di S. Eusebio, ampi tratti dei territori attraversati: un luogo strategico, fortificato e di difficile accessibilità, che ne facevano un ottimo posto di osservazione e di controllo territoriale e, all’occorrenza, un efficace caposaldo difensivo.
Info sulle prossime escursioni: www.asar-garda.org
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