La mosca olearia sferra il suo attacco

GARGNANO – La mosca olearia, nemico giurato dell’olivicoltore, sferra in questi giorni il suo attacco alle olive gardesane. E’ il momento di intervenire.

La condizioni climatiche di quest’estate non particolarmente calda e tutt’altro che arida hanno favorito lo sviluppo delle nuove generazioni dell’insetto. La soglia d’allarme, oltre la quale si invitano gli olivicoltori a trattare opportunamente le piante, scatta quando la percentuale di drupe con infestazione attiva è superiore al 10%.

Una condizione in cui si trovano tutti i comuni gardesani (Calvagese, Desenzano, Gardone Riviera, Gargnano, Limone, Lonato, Manerba, Moniga, Muscoline, Polpenazze, Puegnago, Roè Volciano, Salò, San Felice del Benaco, Sirmione, Soiano, Tignale, Tremosine, Toscolano Maderno), come segnala Aipol (www.aipol.bs.it) nel consueto bollettino periodico.

Scarica qui l’ultimo bollettino dell’Aipol con le indicazioni su come intervenire.

Dati confermati anche dall’attività di monitoraggio effettuata dalla Comunità Montana Parco Alto Garda Bresciano, che in collaborazione con gli olivicoltori raccoglie dati relativi alla presenza della mosca olearia in 53 stazioni di monitoraggio.

«Tutti i dati – spiega il presidente della Comunità, Davide Pace – confermano una diffusa presenza della mosca, anche se la situazione non è allarmante. L’attacco più consistente comincia in questi giorni, ma può essere fermato con opportuni trattamenti». Pace ricorda anche l’importanza della prevenzione: «Dove si pratica in maniera diffusa la cattura massale della mosca utilizzando le eco-trappole, come a Limone o in Trentino, i dati evidenziano una minor presenza dell’insetto. Gli olivicoltori dovrebbero recuperare questa buona pratica che si dimostra, oltre che green ed ecosostenibile, particolarmente efficace».

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