Another color on the wall

ARCO – “Another color on the wall” è un documentario sul graffitismo e sui writer che hanno lasciato tracce nel paesaggio dell’Alto Garda. Sarà proiettato questa sera ad Arco.

Il docufilm è realizzato dall’associazione Andromeda nell’ambito del progetto «Street art – Keep in real» (sostenuto dal Piano Giovani di Zona), che attraverso una serie di interviste racconta per la prima volta la storia alquanto singolare di un gruppo di writer che hanno lasciato le loro colorate, artistiche tracce nel paesaggio dell’Alto Garda. La prima proiezione si tiene venerdì 21 ottobre al Centro giovani Cantiere 26 ad Arco con inizio alle ore 20.30, assieme alla cerimonia di chiusura del progetto «Street art – Keep in real», alla quale prendono parte per il Comune di Arco l’assessora Silvia Girelli, per la Comunità di Valle l’assessora Patrizia Angeli e il referente tecnico del PGZ Francesco Picello, per l’associazione Andromeda la presidente Ginetta Santoni.

“Un altro colore” per raccontare la storia del graffitismo nell’Alto Garda: segni, disegni e parole che diverse generazioni a partire dagli anni Settanta, quando il fenomeno della Street art nasce nei ghetti di New York, continuano a creare sui muri grigi delle città e delle periferie.

“Un altro colore” inteso come un altro modo, per ragazzi e ragazze, di esprimere il proprio pensiero artistico e il proprio sentire la società. Un modo per comprendere ciò che muove questi ragazzi, per comprendere i loro segni e il loro linguaggio, per apprezzare la loro arte che, in particolare negli ultimi tempi e grazie al progetto dell’associazione Andromeda, è diventata patrimonio della collettività. A questo proposito si ricorda l’iniziativa più recente, «Four elements», una collettiva di writing urbano al sottopasso ciclopedonale di via Santa Caterina di Arco (all’intersezione con la circonvallazione), in cui una quarantina di giovani e giovanissimi writer provenienti da gran parte d’Italia e anche da Francia e Germania sono stati all’opera, nell’ultimo fine settimana di agosto, nel realizzare un’opera collettiva ispirata alle quattro stagioni.

Esiste, oltre a questa più recente e «autorizzata», una storia di vecchi graffiti che il documentario recuperare e illustra, per non consegnarla all’oblio, grazie ad una ricerca di Paolo Leoni. Il linguaggio espressivo dei giovani writer si incontra, nel progetto «Street art – Keep in real», con il linguaggio musicale, gestuale e acrobatico della cultura hip hop, e nel documentario la dimensione più intimista delle immagini colorate si intreccia con altre storie, mettendo a confronto diverse visioni del mondo. Il documentario è realizzato per la cura di Roberta Bonazza e Luciano Stoffella.

Foto: il sottopasso ciclopedonale di via Santa Caterina ad Arco e, sopra, i partecipanti a «Four elements», la recente collettiva di writing urbano.

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