La desenzanese Paola Goldoni al mitico Ironman di Kailua Kona, Hawaii

DESENZANO – Paola Goldoni, atleta della Desenzano Triathlon, gardesana di adozione, si è qualificata per il campionato del mondo di Ironman a Kailua Kona, Hawaii, la competizione più ambita dai triathleti.

L’Ironman delle Hawaii, Kona, è il sogno di tutti quelli che partecipano a questo tipo di gare. È il campionato del mondo che vede sfidarsi i migliori triathleti del pianeta, il gotha di questa disciplina massacrante, che richiede grandi doti fisiche e mentali. Ci si va solo su invito. Bisogna qualificarsi, insomma. E non è cosa da tutti.

Tra i pochi italiani che l’hanno fatta la triathleta Paola Goldoni, 50 anni, avvocato, due figli adolescenti, desenzanese d’adozione, sin dagli esordi (pratica il triathlon da 25 anni) tesserata con una delle prime società di Triathlon sorte in Italia, ovvero la Desenzano Triathlon DT89 (desenzanotriathlon.it).

L’Ironman delle Hawaii, Kona, è il sogno di tutti quelli che cominciano ad allenarsi per un Ironman. Paola Goldoni ha conquistato la sua qualificazione in occasione dell’Ironman China, lo scorso agosto. La triathleta desenzanese è la prima donna residente nel bresciano che si qualifica per questa competizione tanto ambita dai triathleti di tutto il mondo.

“L’Ironman di Kailua Kona del 16 ottobre prossimo – racconta Paola – è un campionato del mondo che si svolge ogni anno in questo periodo e a cui partecipano circa 2500 atleti provenienti da tutto il mondo – gli italiani sono 32 – e qualificati nei vari Ironman che vengono disputati, appunto, in varie parti del globo”.

La gara consiste in una triplice prova: prima 3.800 metri a nuoto, poi 180 km in bicicletta e per finire, come non bastasse, una bella maratona (km 42,195) da affrontare di corsa.

L’ironwoman desenzanese Paola Goldoni.

L’Ironman è una disciplina piuttosto recente. È un’evoluzione del triathlon, anch’esso piuttosto recente, diventato disciplina olimpica nel 2000. Come noto il triathlon consiste nella somma di tre prove sportive: nuoto (1.500 metri), ciclismo (40 chilometri), corsa (10 chilometri).

L’Ironman prende gli ingredienti del triathlon e aumenta le dosi: quasi quattro chilometri a nuoto, 180 in bicicletta, più di 42 di corsa. Diventa così una gara di resistenza estrema, fisica ma anche, forse soprattutto, mentale. La lotta non è tanto contro il tempo, ma contro la fatica, contro i propri limiti. L’obiettivo di ogni atleta che si cimenta nell’Ironman è insomma sfidare i propri limiti, spostare l’asticella sempre un po’ più in alto.

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